Patto: Moretuzzo, inapplicabile pdln obbligo servizio civile o militare
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/CMC - "Inapplicabile, dal punto di
vista economico e logistico, e incostituzionale".
Definisce così la proposta di legge nazionale per il ripristino
dell'obbligatorietà del servizio civile o militare, oggi
all'esame del Consiglio regionale, il capogruppo del Patto per
l'Autonomia Massimo Moretuzzo.
"È anacronistico pensare a un servizio militare obbligatorio
quando l'Italia, come tutti gli altri paesi Nato, è chiamata a
impieghi sul territorio statale e internazionale con capacità di
impiego di alta professionalità. La Turchia - ricorda Moretuzzo -
è l'unico grande paese Nato a presentare ancora un servizio
militare obbligatorio e la leva è mantenuta solo in 5 dei 28
Paesi dell'Unione Europea (Austria, Cipro, Grecia, Danimarca e
Finlandia), con numeri contenuti e per motivi di economicità.
"Pensare di far risorgere e affiancare al già costosissimo
strumento di difesa professionale anche una struttura di leva
militare obbligatoria, con tutte le problematiche sociali,
giuridiche, gestionali ed economiche che comporta - commenta
Moretuzzo -, è davvero un'idea difficile da perseguire in un
contesto sociale dove lo Stato ha fortissime difficoltà a
reperire fondi già solo per mettere a norma le caserme in disuso
che versano in condizioni penose. Basterebbe interpellare un
qualsiasi ufficiale del genio militare per farsi raccontare con
quali difficoltà si riesce, a malapena, a tenere aperte le
caserme che ospitano i reparti della Difesa.
"Peraltro - aggiunge il consigliere autonomista - lo stesso
presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Alpini
Sebastiano Favero, nelle sue dichiarazioni riportate ampiamente
dalla stampa, non chiede la riattivazione del servizio militare
obbligatorio, ma del solo servizio civile.
"Inoltre, aggiunge Moretuzzo, "non è possibile realizzare un
servizio di leva su base regionale, come dice la proposta di
legge, perché è incostituzionale. È per questa ragione che la
Regione Veneto ha fatto dietrofront sull'organizzazione su base
regionale del servizio militare e civile, proposta inizialmente".