Cittadini: Centis, no netto a pdln obbligo servizio civile e militare
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/CMC - "Sono passati quattro mesi
dall'inizio di questa legislatura e si comincia a vedere
l'impronta che il centrodestra che ha vinto le elezioni vuole
dare: ieri ci hanno fatto discutere di come le famiglie devono
passare le domeniche, e ho sentito dire che non va bene che lo
facciano al centro commerciale, mentre, oggi, fanno passare una
proposta di legge che ha la presunzione di dire come devono
essere educati i giovani della nostra regione, obbligandoli a
delle scelte. Insomma, una Regione che dice ai cittadini cosa
devono fare e come si devono comportare. Siamo di fronte a un
modello di regione che vuole plasmare i suoi cittadini a suo
gusto e somiglianza e questo è, francamente, inquietante".
Così il capogruppo dei Cittadini Tiziano Centis, esprime un "no"
netto e deciso alla proposta di legge nazionale che mira a
reintrodurre in Italia la leva obbligatoria o in alternativa il
servizio civile.
"Se un'esperienza di servizio civile volontaria va considerata
positiva per chi sceglie di svolgerla - spiega Centis -
obbligare i nostri ragazzi a impegnare diversi mesi di vita
contro la propria volontà è profondamente sbagliato. Non è giusto
introdurre un ulteriore onere nei confronti di una generazione,
quella dei giovani, che oggi già porta sulle spalle gli errori
fatti dai governanti del passato, errori che hanno portato a un
sempre più difficile accesso al mondo del lavoro e hanno reso un
miraggio l'ottenimento di una pensione dignitosa in tempi
ragionevoli. Siano almeno liberi di scegliere per il proprio
futuro.
Il capogruppo dei civici prende le difese delle nuove generazioni
alle quali si rivolgerebbe l'obbligo del servizio civile o
militare: "Ricordo - incalza Centis - che questa proposta prevede
che l'obbligo sussista fino ai 28 anni, età nella quale un uomo
può avere il legittimo desiderio di realizzarsi a pieno nel
lavoro e nella famiglia. Il rischio vero è che questa imposizione
crei un vero e proprio scontro tra generazioni che è l'ultima
cosa di cui oggi abbiamo bisogno. I luoghi comuni che abbiamo
sentito fanno riferimento a giovani che non sono capaci di
rifarsi un letto da soli, ma vogliamo davvero farci influenzare
da generalizzazioni tanto sterili e offensive delle individualità
e delle diversità di ognuno?.
Attualmente - rammenta il consigliere - uno strumento che
incentiva i ragazzi a scegliere un periodo di impegno civile già
esiste ed è anche molto recente: il decreto legislativo 40 del
2017 che prevede l'adesione volontaria al servizio civile
universale per il quale ad oggi oltre 53.000 ragazzi hanno già
fatto domanda.
"La reintroduzione della naja inoltre non trova giustificazione
nelle esigenze della Difesa moderna - aggiunge - che ha piuttosto
bisogno di un alto grado di professionalizzazione, di soldati
competenti, preparati, motivati che facciano dell'opzione
militare una scelta profonda, un percorso di vita autenticamente
meditato. L'idea di una coscrizione di massa per qualche mese
serve davvero a poco".
"Non dimentichiamo poi che se il punto sul quale si vuole
intervenire è l'educazione dei nostri ragazzi - conclude il
capogruppo dei civici - bisogna partire dalle scuole tornando a
investire sul nostro futuro realizzando un'istruzione veramente
gratuita, accessibile a tutti che insegni ad essere bravi
cittadini, onesti, solidali, accoglienti, utili al prossimo".