Cr: mozione sistema universitario, risposta dell'assessore Rosolen (8)
(ACON) Trieste, 2 ott - RCM - Prudente rispetto all'iniziativa
della mozione sul sistema universitario regionale, a firma dei
consiglieri del Patto per l'Autonomia, l'assessore Alessia
Rosolen, perché porterebbe verso una situazione pericolosa, salvo
considerarla un'occasione di inizio di una discussioni su
competenze e ruoli che la Regione FVG vuole avere rispetto al
Governo.
Discussione che, infatti, l'Aula ha stabilito che avverrà in sede
di Commissione consiliare competente.
Fondamentale, intanto per la Rosolen, è chiedersi dove si vuole
arrivare beneficiando dell'autonomia derivante dal passaggio
delle funzioni. La proposta presentata è una riflessione non
nuova a livello di amministrazione regionale. Anzi, sono ormai
passati molti anni da quando si è iniziato a parlare del
passaggio di competenze e quindi è una discussione teorica, per
l'assessore, trita e ritrita.
Invece è doveroso capire quale sia la dimensione finanziaria e di
personale di cui si sta parlando, così come di che numeri
regionali si parla quando si cita l'esempio di Trento.
I dati dell'Università di Trieste evidenziano un totale di costi
per oltre 113 milioni di euro, alla cui copertura provvedono in
maniera significativa i contributi dello Stato per oltre 87
milioni di euro. I costi del personale ammontano a quasi 80
milioni di euro. Ci sono più di 16.000 studenti, di cui più di
1.000 studenti internazionali, oltre 650 professori ordinari,
associati e ricercatori, circa 700 tecnici e amministrativi e più
di 120 dottorandi di ricerca all'anno.
La Sissa ha un totale di costi per oltre 35,6 milioni, alla cui
copertura provvedono in maniera significativa i contributi del
Miur e di altre amministrazioni centrali per circa 24,5 milioni.
I costi del personale ammontano a quasi 17 milioni. Il personale
tecnico e amministrativo è costituito da 113 unità, i ricercatori
sono 102, gli studenti PhD 302, gli studenti in master 46 e lo
staff accademico è costituito da 80 unità.
Quindi, complessivamente e sulla base dei dati più recenti
disponibili, i costi delle due università e della Sissa ammontano
a circa 290 milioni di euro a fronte di un contributo statale di
oltre 191 milioni (65% del totale dei costi). La dimensione del
personale docente e del personale tecnico-amministrativo è
complessivamente circa 2.800 unità. Non sono presi in
considerazione i dati dei due Conservatori di musica Tomadini di
Udine e Tartini di Trieste.
L'Università di Trento, che per dimensioni può essere comparata a
una delle nostre università regionali, ha 621 tra professori e
ricercatori, di cui: 177 professori ordinari, 284 professori
associati, 50 ricercatori, 46 ricercatori a tempo determinato A e
60 ricercatori a tempo determinato B e 675 unità di personale
tecnico e amministrativo. I dati riportati nel bilancio
dell'Università di Trento riferiti all'anno 2017 evidenziano
costi per oltre 163 milioni, alla cui copertura provvedono in
maniera significativa i contributi della Provincia di Trento di
circa 129 milioni (79% del totale dei costi). I costi del
personale superano i 90 milioni.
La Rosolen ha, quindi, messo in guardia dalle solite guerre di
campanile, dal fare solo provincialismo, quando si parla di
autonomia.
(foto su wwww.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)