Pres. Zanin: legiferare in materia di emissioni e molestie odorigene
(ACON) Trieste, 16 ott - RCM - E' il quarto inquinamento, dopo
quelli acustico, atmosferico e ambientale. Si tratta
dell'inquinamento olfattivo, quello, per intenderci, causato dai
cattivi odori. A differenza di quanto si possa pensare, è un
disagio molto sentito dalle comunità e spesso segnalato anche
prima degli altri inquinamenti. Un esempio per tutti, le denunce
sollevate da chi abita nei pressi di una discarica.
Gli odori, pur rappresentando uno degli impatti ambientali più
importanti vista la loro notevole ricaduta sulla qualità della
vita delle persone esposte, non erano normati a livello
nazionale. L'introduzione di una disciplina relativa alle
emissioni odorigene è avvenuta da parte del Parlamento solo lo
scorso anno. Così, dal 19 dicembre 2017, data di entrata in
vigore del decreto attuativo, vige nel Testo unico ambientale del
2006 il nuovo articolo 272 bis. La norma afferma una specifica
possibilità, per la normativa regionale e per le Autorità
competenti, in sede di autorizzazione, di prevedere misure di
prevenzione e limitazione appositamente definite per le emissioni
olfattive.
A denunciare il fatto è stato il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, prendendo la parola all'incontro
organizzato a Trieste da Arpa FVG proprio per discutere di
gestione e attività dei laboratori olfattometrici pubblici;
applicazioni della modellistica numerica per la previsione delle
molestie olfattive; ruolo di Arpa nelle procedure di rilascio
delle autorizzazioni ambientali; applicazione dell'articolo 272
bis in Friuli Venezia Giulia.
L'assenza, nella legislazione nazionale, di una normativa
dedicata agli odori - ha detto Zanin - ha consentito il
proliferarsi dei più svariati atti regionali in materia, ma
sempre limitati a direttive, mai provvedimenti con forza
legislativa.
Vista la forte attenzione delle collettività locali alle molestie
olfattive che ho potuto verificare anche personalmente nei miei
anni da sindaco - ha spiegato il presidente -, affermo la
disponibilità del Consiglio regionale ad avviare un dibattito con
i maggiori portatori di interesse del settore e portate la
questione all'attenzione della Commissione consiliare competente
per materia, affinché si colmi il vulnus normativo oggi presente.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)