Lega: Calligaris, con pdl 26 blocco dei Cas in siti privati e alberghi
(ACON) Trieste, 24 ott - COM/CMC - "La proposta di legge per il
recupero della competitività regionale vuole anche vietare che
alberghi e abitazioni private possano essere utilizzate per
l'accoglienza diffusa, in modo indiscriminato".
Questo il commento del consigliere della Lega, Antonio Calligaris
in merito alla proposta di legge n. 26 che indica misure urgenti
per il recupero della competitività regionale, depositata dal suo
gruppo.
"Attualmente i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) possono
essere istituiti direttamente dalla Prefettura attraverso un ente
gestore senza nessun coinvolgimento del Comune, se non una
semplice comunicazione al sindaco da parte del Prefetto. La
proposta di legge - spiega l'esponente leghista - vuole
regolamentare l'individuazione dei siti per l'accoglienza diffusa
in modo da evitare l'utilizzo indiscriminato di appartamenti e
alberghi.
"Le residenze a carattere sociale potranno essere realizzate
soltanto in zone specifiche individuate dai comuni e diventerà
impossibile attivare un Cas semplicemente da un'iniziativa
privata. Verrà così attribuita al Consiglio comunale la potestà
di concedere o meno l'apertura di un Cas in zone residenziali.
Sarà la singola comunità, attraverso i suoi rappresentanti, a
decidere se accogliere o meno e non, come in passato, gli
interessi economici di cooperative e privati.
"Si tratta di regolamentare l'attività sociale svolta dagli enti
gestori. Non è certamente il singolo privato - aggiunge
Calligaris - ad accogliere direttamente i richiedenti asilo, ma
per esempio una cooperativa, che svolge attività sociale
retribuita nell'appartamento messo a disposizione dal privato.
"Diventa possibile per la Regione e il Comune regolare questo
tipo di attività, impedendo casi come quelli di Fossalon a Grado
ed Interneppo a Bordano.
"L'attività di accoglienza diffusa -conclude il consigliere della
Lega - ha un forte impatto sulla situazione sociale e sulla
sicurezza dei cittadini, soprattutto nei piccoli centri, e non
può essere più lasciata alla totale e incontrollata iniziativa di
cooperative ed enti gestori vari".