Cr: pdl politiche abitative, relatore maggioranza Tosolini (6)
(ACON) Trieste, 29 ott - RCM - Il testo che ci accingiamo a
votare, pur di breve articolato, incide in maniera significativa
sulla legge regionale n. 1 del 2016 "Riforma organica delle
politiche abitative e riordino delle Ater".
Lo ha affermato l'ultimo relatore di maggioranza, Lorenzo
Tosolini (Lega), descrivendo il provvedimento che modifica la LR
1/2016 in particolare per quanto attiene i requisiti per ottenere
un alloggio di edilizia popolare.
Due articoli soli ma di grande rilievo - ha aggiunto Tosolini -,
mentre è prossima una più ampia rivisitazione tanto delle norme
in materia di edilizia residenziale pubblica, quanto di quelle
relative alle politiche abitative. Questo è un lavoro nel quale
crediamo e che difendiamo nell'interesse dei cittadini della
nostra Regione, in una prospettiva di autentica e vera equità,
oltre che di giustizia.
Le mutate esigenze socioeconomiche impongono una revisione dei
requisiti minimi per l'accesso all'edilizia residenziale
pubblica. Siamo così intervenuti sull'articolo 29 della L.R.
1/2016, ponendo quale condizione, per l'accesso alle graduatorie
e ai benefici, il requisito dei cinque anni di residenza in
regione, rispetto ai due previsti dalla normativa vigente. Una
scelta ragionata e fortemente voluta, giusta, doverosa e di buon
senso, che nulla ha di ideologico. Basti pensare che, in maniera
analoga - fa sapere l'esponente leghista -, hanno provveduto
anche Regioni governate da maggioranze di segno opposto rispetto
alla nostra.
Abbiamo poi voluto rendere più rigorosa la disciplina relativa
all'attestazione, da parte dei richiedenti extracomunitari e dei
loro nuclei familiari, di non essere proprietari di altri alloggi
né nel Paese di origine né in quello di provenienza, garantendo
così maggiore equità e certezze nei controlli dei requisiti. Ciò
- ha spiegato Tosolini - con il chiaro intento di evitare
un'ingiusta disparità di trattamento in danno dei cittadini
italiani e di quelli comunitari, le cui capacità patrimoniali
vengono continuamente verificate, a differenza di quanto accade
per chi proviene da Paesi e territori extra Ue.
Il relatore ha quindi dato rilievo alla norma che si introduce
con l'articolo 31 bis, "che tocca un tema di drammatica
attualità: quello delle violenze domestiche. La Regione,
attraverso l'Ater, ente di natura sociale, non può restare
indifferente. Con questo articolo ci poniamo due obbiettivi: da
un lato sanzionare, con la decadenza, chi si macchia di condotte
violente all'interno del nucleo familiare; dall'altro proteggere
le vittime, garantendo loro il diritto di abitazione e di
subentro nel rapporto contrattuale".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)