Cr: pdl politiche abitative, relatore maggioranza Giacomelli (4)
(ACON) Trieste, 29 ott - RCM - Il testo presentato - ha
spiegato all'Aula il primo relatore di maggioranza del progetto
di legge n. 012_016, Claudio Giacomelli (FdI/An) - nasce dalla
fusione fra la proposta di legge n. 12 presentata dal Gruppo
consiliare di Fratelli d'Italia/An e il disegno di legge n. 16, e
intende modificare la legge regionale 1/2016 relativa alle
politiche abitative e alle Ater in materia dei requisiti per
l'accesso.
Il provvedimento - ha aggiunto - mira a tutelare i residenti di
lungo corso nei servizi di edilizia regionale, premiando i
cittadini che risiedono da maggior tempo nella nostra regione e
che non siano in possesso di beni immobili, anche all'estero.
L'esponente di centrodestra fa, poi, presente che l'innalzamento
da 2 a 5 anni del requisito di residenza sul territorio regionale
avviene già in Veneto da novembre 2017 e in
Toscana da marzo 2015. "Tale limite è riconosciuto altresì
dall'Unione europea (direttiva 2003/109/CE del 25 novembre 2003)
come lasso di tempo necessario per ottenere lo status di
soggiornante di lungo periodo e il conseguente diritto
all'accesso al pari trattamento nell'ottenimento di un alloggio.
Si tratta quindi di misure assolutamente in linea con i dettami
della Corte costituzionale che concede al legislatore, anche
regionale, di esprimere criteri di accesso al bene casa
favorevoli a chi garantisce una residenza stabile e duratura nel
tempo".
Per quanto riguarda i cittadini stranieri e il fatto che non sarà
più consentita un'autocertificazione su eventuali proprietà
all'estero, bensì occorrerà presentare una certificazione
rilasciata secondo i criteri previsti ai sensi dall'articolo 2
del decreto presidenziale 394/1999, Giacomelli ha affermato che
"si tratta di una norma che si rivolge al cuore dei principi
giuridici che stanno alla base dell'istituto stesso
dell'autocertificazione, e in particolare al principio che esso è
uno strumento ammesso e auspicabile in quanto i fatti attestabili
siano comunque verificabili dagli enti pubblici italiani. Così
non è nel caso degli immobili detenuti da stranieri all'estero.
Per altro, la norma nazionale prevede il caso in cui il Paese di
provenienza non sia sufficientemente stabile da poter fornire
tale documentazione.
Con questo testo si mira, inoltre, a disincentivare la pratica
dell'occupazione abusiva: saranno, infatti, esclusi
dall'assegnazione dell'alloggio - ha detto ancora il relatore -
coloro i quali abbiano occupato abusivamente proprietà altrui e
siano stati condannati ai sensi dell'articolo 633 del codice
penale nei precedenti dieci anni.
Non da ultimo, da parte di Giacomelli la spiegazione che con il
nuovo articolo 31 bis si intende contrastare le violenze
domestiche tutelando chi ne è vittima. In questo caso - ha
concluso - é prevista la decadenza dell'assegnazione
dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica per gli autori di
delitti di violenza domestica, mantenendo però per i conviventi
il diritto di abitazione subentrando nella titolarità del
contratto.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)