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Cr: pdl politiche abitative, relatore minoranza Moretti (7)

29.10.2018
15:20
(ACON) Trieste, 29 ott - CMC - "Ci troviamo di fronte al primo grande scivolone della maggioranza: con l'intento di perseguire in maniera ideologica lo slogan "prima gli italiani", alla fine gli italiani verranno sì prima, ma saranno i primi a pagare l'innalzamento a cinque anni dei parametri di accesso alle abitazioni di edilizia residenziale pubblica".

Esordisce così il consigliere regionale Diego Moretti (Pd) nella sua relazione di minoranza, riferendosi al testo unificato dei due progetti di legge che contiene alcune modifiche alla legge regionale n. 1 del 2016 in materia di edilizia residenziale pubblica.

Riportando alcuni dati relativi alle simulazioni compiute dai direttori Ater e comunicate nel corso dei lavori della Commissione consiliare competente, Moretti ricorda in Aula che sarebbero 311 gli italiani che non avrebbero più diritto ad una casa Ater in base ai nuovi criteri di accesso e afferma: "Abbiamo la convinzione di essere davanti a un provvedimento, del quale la Lega e i suoi alleati hanno evidentemente perso il controllo sugli effetti, poiché, a nostro parere, risulta prima di tutto discriminatorio verso quegli italiani che per lavoro provengono da altre regioni e che saranno penalizzati, senza alcuna giustificazione, dall'innalzamento del requisito di accesso da 2 a 5 anni.

"Non possiamo per legge - prosegue l'esponente del Pd - eliminare il bisogno di casa, che è quello che si vorrebbe fare, in maniera sbagliata, con l'innalzamento a 5 anni dei requisiti; quello che invece andrebbe fatto è creare strumenti e criteri per rendere più eque le graduatorie, come già tracciato nelle norme della legge regionale n. 1 del 2016 con la facoltà, riservata ai direttori generali delle Ater del territorio, di premiare chi risiede in Friuli Venezia Giulia, da più tempo".

Per queste ragioni il testo, per il Pd, rimane fortemente problematico e non condivisibile, afferma Moretti che entrando nel merito della norma precisa che sul requisito di residenza il passo indietro dai cinque ai due anni compiuto per il sostegno alle locazioni, dovrebbe essere esteso anche al sostegno alle morosità incolpevoli e per l'edilizia agevolata e convenzionata.

Sull'obbligo di certificazione, viene poi definito positivo l'inserimento dell'esclusione dei profughi e dei rifugiati e titolari di protezione sussidiaria dalla presentazione delle documentazioni consolari per le proprietà all'estero. "Rimane però - afferma Moretti - una discriminazione di fatto per coloro che hanno i requisiti, ma gli si rende quasi impossibile dimostrarlo".

"Se non verrà radicalmente modificata - conclude Moretti - il gruppo del Partito democratico che ha votato in Commissione contro questa proposta, voterà convintamente contro, anche in Aula".

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale Diego Moretti (Pd)