Citt: Centis, pdl politiche abitative boomerang contro gli italiani
(ACON) Trieste, 29 ott - COM/RCM - Il Gruppo dei Cittadini in
Consiglio regionale ha votato contro il provvedimento in materia
di politiche abitative, che prevede modifiche alla legge
regionale n. 1 del 2016. I civici scrivono in una nota di "non
aver condiviso la scelta di portare da 2 a 5 gli anni di
residenza in Friuli Venezia Giulia come requisito per ottenere il
contributo per l'acquisto della prima casa. Il presidente Centis
aveva presentato un emendamento soppressivo proprio del punto che
allungava i tempi di residenza richiesti per poter fare domanda
di contributo.
"Questa scelta serve soltanto a escludere - spiega ancora Centis
- ed è di fatto un boomerang contro gli stessi italiani a cui la
Lega, in teoria, dice di dare priorità. E' assurdo pensare che ci
sia chi viene a vivere nella nostra regione per ottenere il
contributo sulla prima casa dopo due anni dal suo trasferimento.
Spostando l'asticella a cinque non si fa altro che introdurre una
complicazione burocratica utile soltanto a escludere tante
famiglie in condizioni non agiate che avrebbero diritto a un
aiuto. Non dimentichiamo, inoltre, che il contributo premia chi
recupera immobili già presenti e va a favore quindi di una
politica urbanistica e ambientale virtuosa".
I Cittadini si sono battuti anche per la cancellazione di
un'altra norma che obbligherà gli immigrati a produrre la
documentazione che attesta l'assenza di proprietà immobiliari dal
Paese di origine, diversamente dalla semplice autocertificazione
Isee. "Un provvedimento discriminatorio che ricorda il caso Lodi
- aggiunge Centis -, visto che la previsione normativa non tiene
conto che tali certificazioni non sono previste in molti
ordinamenti stranieri e quindi siano impossibili da ottenere.
Inoltre i costi per la loro traduzione e autenticazione
verrebbero ad essere sproporzionati rispetto al contributo
richiesto".