Cr: commemorata figura ex consigliera regionale Maria Santa Piccoli (1)
(ACON) Trieste, 30 ott - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin ha aperto i lavori dell'Aula
commemorando la figura dell'onorevole Maria Santa Piccoli,
consigliera regionale della quinta e della sesta legislatura
spentasi pochi giorni fa, all'età di 85 anni, dopo l'aggravamento
delle sue condizioni di salute, ed esprimendo al fratello Elio,
con cui ha convissuto a lungo, e ai famigliari tutti le
condoglianze dell'Assemblea.
Nata nel 1933 a Plasencis, frazione di Mereto di Tomba, da una
famiglia di origini contadine, primogenita di quattro fratelli,
si dedicò giovanissima alla gestione della scuola materna
parrocchiale del paese formandosi come educatrice. Nel 1956
divenne economa della Pontificia Opera di Assistenza di Udine e
nei primi anni sessanta venne eletta segretaria provinciale del
Movimento femminile dei Coltivatori diretti, dove operò anche
come impiegata e successivamente come componente del direttivo,
confermata ininterrottamente dal 1967 al 1993.
Donna dai modi semplici, sicura delle proprie idee e
convincimenti politici, arricchì la sua formazione cristiana
nell'attività della Diocesi per le Missioni e il Seminario e il
Centro Italiano femminile, prodigandosi per le pari opportunità,
fondando e sostenendo i club 3P ("provare", "produrre",
"progredire") che si prefiggevano di promuovere le potenzialità
delle donne in agricoltura.
Una prima esperienza politico-amministrativa fu quella di
assessore all'assistenza nel Comune di Mereto di Tomba, poi dal
1970 al 1975 fu consigliera provinciale di Udine, unica donna
dell'Assemblea, grazie ad uno straordinario risultato conseguito
nel collegio di Basiliano allora considerato perdente.
Nel giugno del 1979 venne eletta, prima donna friulana, nelle
fila della Democrazia Cristiana alla Camera dei Deputati, dove
operò nelle Commissioni parlamentari Attività produttive, Lavoro
e Assistenza, Pubblica Istruzione.
La coerenza ai propri valori, che riteneva irrinunciabili, la
portò alcune volte a scontrarsi anche con le direttive del suo
partito dove la presenza femminile era molto marginale.
Durante la sua lunga attività si spese sempre per la causa delle
donne, non come femminista - teneva a precisare -, senza tradire
mai le sue origini contadine e il mondo dell'agricoltura. Tra le
sue battaglie vanno sottolineate quelle per dare un'istruzione
adeguata ai bambini, il sostegno alle attività diocesane e al
mondo delle Acli.
Dopo la crisi di Governo del 1983 che portò alle elezioni
anticipate, optò per il Consiglio regionale venendo eletta nelle
liste della DC nel 1983 e nel 1988, un decennio in cui si adoperò
molto nelle Commissioni Agricoltura e Pari Opportunità, ottenendo
l'apertura della Commissione alle Associazioni di categoria.
Rimase nei banchi del Consiglio regionale fino al 1993, quando si
ritirò, amareggiata dalle inchieste di quegli anni.
Nel 1986 era stata insignita dell'onorificenza di Commendatore al
merito della Repubblica, un riconoscimento ad una persona che
aveva il dono dell'umiltà, della pacatezza, della grande
disponibilità verso tutto ciò che poteva contribuire ad
affrancare il ruolo delle donne nella società.
(immagini alle tv)
(segue)