Zanin a Gonars: contro i nazionalismi un'Europa di giustizia sociale
(ACON) Gonars, 1 nov - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin è intervenuto oggi alla cerimonia
commemorativa al Sacrario monumentale che sorge nel cimitero di
Gonars in ricordo delle vittime del campo per internati civili
sloveni e croati allestito durante la seconda guerra mondiale nei
pressi del paese, nel quale furono rinchiusi circa 10000 deportati che
provenivano prevalentemente da Vrhnika (oggi gemellata con
Gonars), Borovica e Kostav: qui trovarono la morte in più di 500.
Il Sacrario, eretto nel 1973, accoglie le spoglie di 471 persone
decedute nel campo tra il 1942 e il 1943.
Dopo l'omaggio alle vittime, portando il saluto anche del
presidente della Giunta Massimiliano Fedriga e del vicepresidente
Riccardo Riccardi, Zanin ha sottolineato come il ricordare un
periodo in cui l'oscurità delle coscienze, figlia di ideologie
che vedevano nella difesa dei nazionalismi il tentativo di
prevaricare dell'uomo sull'uomo, renda vivo a tanti anni di
distanza l'orrore e come però la commemorazione non basti a
lenire le ferite lasciate da quegli atti e a riempire il dolore
di nazioni, comunità, singoli cittadini.
L'autocoscienza personale, non ideologica, deve aiutarci a
ribadire in maniera unanime, trasversale e fissa nel tempo la
condanna ferma di tutte le atrocità che in qualsiasi luogo e per
qualsiasi motivo hanno restituito la prevaricazione - ha detto il
presidente evidenziando che nella mancata restituzione del dolore
c'è la speranza della memoria: lo dimostra il fatto che i mattoni
con cui era stato costruito il campo (poi distrutto da un
incendio quando la guerra era ormai finita) sono serviti, in una
sorta di rivincita della vita sulla morte, a costruire l'asilo
parrocchiale trasformando un posto di contenzione nel perimetro
di un luogo di formazione delle nuove generazioni.
Un simbolo importante per Zanin: la metafora della capacità
dell'uomo di recuperare il bene anche dalle cose più orrende. Ed
anche simbolo dell'impegno che dobbiamo perseguire a costruire
questa Europa che ci vede fratelli dopo due guerre.
Una Europa - ha avvertito il presidente del Consiglio indicando
in questo senso l'impegno a cui anche le istituzioni locali sono
chiamate - che oggi non deve sbagliare; che non dev'essere solo
l'Europa della finanza perché rischierebbe di fare ancora
ingiustizie, bensì quella delle comunità e dei popoli: l'Europa
delle regioni che possono gettare di ponti al di là dei confini
del nazionalismo; l'Europa di Carlo Magno, di Marco d'Aviano e di
Altiero Spinelli forte dell'identità cristiana e dei popoli, e di
un modello di giustizia sociale, senza la quale non può avere
futuro.
Alla cerimonia introdotta dal sindaco di Gonars Marino del Frate,
presenti autorità civili e militari, sono intervenuti anche
Gordana Simic del consolato croato a Trieste in rappresentanza
della Repubblica croata e Meira Hot, deputato alla Camera di
stato della Repubblica Slovena; inoltre, Slavko Malnar in
rappresentanza dell'Associazione antifascisti di Rijeka, e Dino
Spanghero presidente dell'ANPI di Udine.
Erano presenti anche i consiglieri regionali Budai, Di Bert e
Iacop.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)