III Comm: illustrato ddl su assetto del Servizio sanitario regionale
(ACON) Trieste, 7 nov - RCM - Criticità della situazione
attuale e aspetti più salienti della proposta di revisione
dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario
regionale (Ssr): li ha illustrati l'assessore regionale alla
Salute, Riccardo Riccardi, alla III Commissione consiliare
presieduta da Ivo Moras (Lega), presentando i contenuti del
disegno di legge n. 27 per il quale sono già in calendario
mercoledì 14, e se necessario giovedì 15, le audizioni con le
categorie maggiormente coinvolte.
Si è posto mano al sistema con la legge regionale 17/2014 - ha
così detto Riccardi -. A distanza di quattro anni dall'avvio di
questo processo di riforma, i risultati impongono di rimettere
mano con urgenza al processo, partendo dalle problematiche:
mandati e responsabilità poco chiari tra la funzione
politico-strategica e la funzione gestionale, e una significativa
debolezza della Direzione centrale Salute; un assetto
istituzionale ridondante, non in linea con gli standard nazionali
e non sempre congruente con alcuni territori di afferenza
(Azienda per l'assistenza sanitaria n. 3 Alto Friuli - Collinare
- Medio Friuli, Azienda sanitaria universitaria integrata di
Udine, Aas n. 2 Bassa Friulana - Isontina); scarso ricorso ai
meccanismi di integrazione, necessari a organizzazioni complesse
come quelle sanitarie (collegi di direzione, direzione per
obiettivi, budget, piani aziendali); un governo del sistema con
gravi carenze gestionali (negoziazione di obiettivi e di risorse
tra Regione e Aziende non trasparente) e contrassegnato dal
progressivo depauperamento dei processi di centralizzazione
logistica, tecnica e amministrativa.
Riccardi ha quindi menzionato un'offerta di servizi
caratterizzata da manifeste incoerenze tanto della rete
ospedaliera - inadeguata rispetto alla normativa nazionale, ai
flussi dell'utenza, ai dati epidemiologici, all'evoluzione della
medicina, e con eccessive indeterminatezze di mandato e di
sovrapposizioni tra ospedali Hub (strutture ospedaliere altamente
specializzate) e Spoke (gli ospedali del territorio) - quanto
dell'area territoriale, con una marcata disomogeneità delle
prestazioni sul territorio, assenza di progettualità nei processi
di distrettualizzazione e sui temi delle cure intermedie,
rispetto alle quali non sono state coinvolte in modo adeguato le
diverse famiglie professionali, non sono stati definiti i
contenuti, le competenze occorrenti, le afferenze e i meccanismi
operativi a garanzia del coordinamento e dell'integrazione nei
percorsi di cura del malato cronico grave.
Con la presente riforma si pone mano alla revisione della
governance del Ssr, riservando a successivi provvedimenti gli
interventi sull'offerta.
L'assetto che il disegno di legge stabilisce per il Ssr prevede:
a) un'Azienda che assicuri la duplice finalità di garantire il
supporto alla Direzione centrale Salute e alle Aziende sanitarie
nel governo del sistema e di dare attuazione ai servizi
condivisi, alla quale delegare funzioni di gestione sanitaria
accentrata sulla base di tempistiche e determinazioni stabilite
dalla Giunta regionale (Azienda regionale di coordinamento per la
salute - Arcs, avrà sede a Udine e dal 1 gennaio 2019 succederà
all'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi - Egas);
b) tre Aziende di area vasta che ricompongano l'omogeneità dei
territori di riferimento e comprendano al loro interno sia l'area
territoriale sia quella ospedaliera: Azienda sanitaria Friuli
Occidentale (As Fo); Azienda sanitaria universitaria Giuliano
Isontina (Asu Gi); Azienda sanitaria universitaria Friuli
Centrale (Asu Fc).
L'impegno di ciascuna di queste tre Aziende, infatti, sarà:
garantire una piena valorizzazione dell'area territoriale;
definire una rete ospedaliera che, coordinata con i due Istituti
scientifici (Irccs) Cro di Aviano e Burlo di Trieste, consenta
l'effettiva realizzazione del modello 'Hub and Spoke' che si
fonda sull'organizzazione delle reti cliniche integrate e prevede
l'affidamento della casistica più complessa in un numero limitato
di presidi Hub. Questo presuppone che l'attività dei presidi Hub
sia fortemente integrata con quella dei presidi ospedalieri
Spoke. E sono necessari più livelli di integrazione: a livello
regionale, tra gli Hub; a livello locale, tra Hub e Spoke e tra
gli stessi Spoke e, ancora, tra gli ospedali e tutti i servizi
del territorio e l'area del sociale; i presidi ospedalieri, sia
Hub che Spoke, sono dotati di autonomia organizzativa, gestionale
e contabile e sono organizzati in centri di costo e di
responsabilità.
Ulteriore impegno comune delle tre Aziende sarà assicurare
l'effettiva uniformità dei livelli di prestazione per tutto il
territorio regionale evitando, nel rispetto delle diverse
peculiarità, le difformità oggi esistenti tra Aziende e territori
regionali, semplificando la gestione dei flussi e garantendo
l'equità.
E' all'articolo 11 del disegno di legge n. 27 che si esplica
l'assetto delle nuove Aziende del Ssr:
l'Arcs, che come detto avrà sede a Udine, dal 1 gennaio 2019
succede nel patrimonio e nelle funzioni all'Egas.
L'Aas n. 5 Friuli Occidentale, con sede a Pordenone, dal 1
gennaio 2020 viene denominata Azienda sanitaria Friuli
Occidentale.
L'Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina, con sede a
Trieste, dal 1 gennaio 2020, data della sua costituzione,
succede: nel patrimonio dell'Azienda sanitaria universitaria
integrata di Trieste; in parte del patrimonio dell'Aas n. 2 Bassa
Friulana-Isontina determinata, relativamente al livello
assistenza ospedaliera, dagli stabilimenti ospedalieri di Gorizia
e Monfalcone e, relativamente al livello prevenzione collettiva e
sanità pubblica nonché al livello assistenza distrettuale, dalle
strutture operanti nell'ambito del distretto Alto Isontino e del
distretto Basso Isontino.
L'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, con sede a
Udine, dal 1 gennaio 2020, data della sua costituzione, succede:
nel patrimonio dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di
Udine; in parte del patrimonio dell'Aas n. 2 Bassa
Friulana-Isontina determinata, relativamente al livello
assistenza ospedaliera, dagli stabilimenti ospedalieri di
Latisana e Palmanova, e, relativamente al livello prevenzione
collettiva e sanità pubblica nonché al livello assistenza
distrettuale, dalle strutture operanti nell'ambito del distretto
Est e del distretto Ovest; nel patrimonio dell'Aas n. 3 Alto
Friuli - Collinare - Medio Friuli.
Sull'assetto, l'assessore ha parlato però anche in termini di
emendamenti che potrebbero mutare la previsione attuale e di
aspetti puntuali su cui discutere con il ministero della Salute.
Ha poi fatto presente che, dal primo gennaio 2019, decadono gli
incarichi di direttore generale, di direttore amministrativo, di
direttore sanitario e di direttore dei servizi sociosanitari in
essere al 31 dicembre 2018, presso l'Egas; l'Aas 2, l'Aas 3,
l'Asui TS e l'Asui UD. Mentre dal 1 gennaio 2019 sono nominati il
commissario straordinario dell'Arcs, il commissario straordinario
unico dell'Asui TS e dell'Aas 2, il commissario straordinario
unico dell'Asui UD e dell'Aas 3.
A corollario, Riccardi ha aggiunto ulteriori aspetti che possono
contribuire ad assicurare alla riforma esiti positivi: percorsi
di formazione e partecipazione per l'alta direzione, per la
dirigenza intermedia e per tutti gli operatori; presidiare gli
obiettivi previsti dalla legge di riforma; rafforzare il rapporto
con gli amministratori locali, garanti della salute dei cittadini
e per questo chiamati a una collaborazione diretta, e con il
sistema sociale, procedendo con una maggiore attenzione alle
politiche di welfare community; definire il rapporto con le
università in modo tale che siano assicurati valore e piena
collaborazione tra le parti, nel rispetto dei reciproci interessi
ed esigenze.
Nello specifico, i Comuni rientranti nel territorio di competenza
di ciascuna Azienda esprimono i bisogni di salute della
popolazione attraverso la Conferenza dei sindaci, che può agire
tramite rappresentanze di sindaci su due livelli: competenza
territoriale dell'azienda, denominata area vasta; competenza
territoriale di distretto.
Da parte dei consiglieri solo le prime domande puntuali, perché
la discussione entrerà nel vivo dopo le audizioni: Honsell
(OpenFVG) ha chiesto conferma che per l'assistenza primaria
rimane tutto quanto previsto nella legge regionale 17/2014; la
Spagnolo (Lega) si è interessata del futuro del personale
impiegato nella Aas 2; Ussai (M5S) si è soffermato sulla gestione
accentrata e sull'autonomia gestionale dei piccoli ospedali di
rete; la Liguori (Citt) ha preannunciato l'interesse per i
servizi offerti al mondo dell'handicap; la Santoro (Pd) ha
chiesto specificazioni sulle attività delle università di Trieste
e Udine, sulle strutture aziendali e sul governo dei percorsi
integrati di cura riferiti alle patologie a più elevata
prevalenza; Lippolis (Lega) una spiegazione sulla valutazione
degli investimenti da parte dell'Azienda di coordinamento;
Cosolini (Pd) sull'adeguatezza degli atti aziendali esistenti,
visto il delicato e difficile anno di transizione quale sarà il
2019 verso il 2020.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)