Lega: Turchet, dimezzata capacità originaria invaso del lago di Barcis
(ACON) Trieste, 14 nov - COM/MPB - Promuovere con il
concessionario Edipower S.p.a l'avvio di un tavolo tecnico di
confronto che prenda in esame lo sghiaiamento dell'invaso del
Lago di Barcis e attivare le strutture regionali al fine di
individuare e attuare gli interventi maggiormente urgenti per il
ripristino della capacità originaria.
E' quanto chiede la mozione depositata dal consigliere della Lega
Stefano Turchet con il supporto del suo gruppo.
"Gli eventi alluvionali dei giorni scorsi - commenta l'esponente
leghista - non hanno certamente migliorato la condizione del
lago, non solo sotto il profilo delle infrastrutture
viabilistiche, ma soprattutto sotto il profilo della sicurezza
idraulica dell'intero Bacino dei Torrenti Cellina e Varma.
"L'attuale gestore EDIPOWER S.p.A. - spiega Turchet - afferma che
nei sessant'anni del progetto per la produzione di energia
elettrica, quasi la metà della capacità totale dell'invaso è
stata ridotta a causa del trasporto di materiale inerte durante
le piene, e ammonta oggi a 11,4 milioni di metri cubi. Le misure
adottate negli anni sono risultate insufficienti rispetto alla
mancata manutenzione ordinaria e straordinaria, la sola in grado
di mantenere la capacità dell'invaso intorno ai 22 milioni di
metri cubi d'acqua.
"Nel novembre 2015, la Direzione Centrale Ambiente della Regione
aveva già richiamato il concessionario EDIPOWER S.p.A. sul
rispetto della sicurezza degli invasi, richiedendo la
predisposizione urgente di un Piano Operativo degli interventi
secondo quanto previsto nel Progetto di Gestione del bacino di
Barcis.
"Negli ultimi anni - continua Turchet - lo specchio d'acqua di
Barcis, oltre ad aver mantenuto la sua vocazione idroelettrica e
irrigua, ha scoperto un'importante vocazione turistica che ha
coinvolto il tessuto imprenditoriale locale, in un'area molto
sofferente per motivi di isolamento e spopolamento.
"L'unica azione posta in essere sino ad oggi dalla Regione,
risulta quella di aver innalzato la sede stradale della SS251 sul
tratto di innesto del Torrente Varma nel Cellina. L'intervento
avrebbe dovuto mantenere per almeno sette anni in sicurezza la
viabilità che invece è seriamente compromessa dagli apporti di
materiale litoide degli ultimi due anni. La situazione è tale da
non poter essere demandata esclusivamente all'Amministrazione
comunale, in quanto interessa, soprattutto sotto il profilo della
sicurezza idraulica, l'intera Valcellina e la stessa pianura
pordenonese e quindi - conclude Turchet - richiede l'attivazione
delle Strutture regionali competenti, anche di concerto con le
Autorità statali competenti".