Pd: Da Giau-Santoro, Mia congelata, 24mila famiglie in attesa
(ACON) Trieste, 16 nov - COM/RCM - "La maggioranza parla di
famiglia, ma quando si tratta di aiutarle concretamente congela
uno dei provvedimenti che più ha inciso sul sostegno delle fasce
basse della popolazione, lasciandone a piedi 24mila in attesa di
sapere cosa farà il Governo. È bene che questo centrodestra
capisca che la povertà non aspetta".
A dirlo sono le consigliere regionali del Pd, Chiara Da Giau e
Mariagrazia Santoro, annunciando la mozione con la quale il loro
Gruppo chiede alla Giunta Fedriga di rifinanziare la misura
attiva di sostegno al reddito (Mia), e parallelamente di
approfondire i dati della sperimentazione che evidenzino
positività e criticità senza interromperla.
Nello specifico, attraverso la mozione, che ha come primo
firmatario il capogruppo Sergio Bolzonello, il Pd chiede alla
Giunta di prevedere nella prossima legge di Stabilità una norma
che ampli il periodo di sperimentazione della Mia fino ad almeno
metà 2019 e comunque fino al momento di adozione definitiva, da
parte del Governo nazionale o regionale, di strumenti
sostitutivi.
"Inoltre - aggiungono la Da Giau e la Santoro - riteniamo utile
avviare un percorso di presentazione dei primi dati della
sperimentazione, delle positività e criticità che si sono
evidenziate e un approfondimento per comprendere quali possano
essere le prospettive future della misura, con il coinvolgimento
delle Commissioni consiliari competenti.
"La scelta di Fedriga e della sua maggioranza è assurda e
incomprensibile: non solo parlano di famiglia senza dare seguito
concretamente a quelli che restano meri slogan, non solo
interrompono uno strumento che di fatto le famiglie le ha
aiutate, ma sono pure succubi di Roma. Per i cittadini del FVG
non bisogna attendere le decisioni romane che eventualmente
verranno poi coordinate con l'intervento regionale. Tanto più che
nel programma di Fedriga si dice chiaramente di tendere
all'autonomia della misura regionale da quelle nazionali".
E degli effetti di tale decisione, secondo le due esponenti dem,
dovrebbero preoccuparsi anche i sindaci: "Hanno controllato, i
primi cittadini, quanti sono i beneficiari della Mia nei loro
Comuni e cosa dovranno fare per andare incontro alle esigenze?
Perchè le famiglie bisognose si rivolgeranno sicuramente ai
Comuni, l'istituzione loro più vicina. Insomma, questa scelta
scellerata metterà in seria difficolta un intero sistema".