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V Comm: no a ddl costituzionale su modifiche a statuto di autonomia

19.11.2018
17:53
(ACON) Trieste, 19 nov - RCM - La V Commissione consiliare - presidente Diego Bernardis (Lega) - ha espresso parere contrario a maggioranza al disegno di legge costituzionale di iniziativa parlamentare n. 29 "Modifiche agli statuti delle Regioni ad autonomia speciale, concernenti la procedura per la modificazione degli statuti medesimi". Ha invece deciso di rinviare ad altra data il parere al disegno di legge costituzionale ancora di iniziativa parlamentare n. 36 "Modifica all'articolo 13 dello statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia, in materia di elezione del Consiglio regionale". Entrambi i provvedimenti portano la firma dei senatori Unterberger, Durnwalder e Steger.

Il disegno di legge costituzionale n. 29 - ha spiegato il presidente Bernardis - intende mettere mano alle norme degli statuti speciali attinenti la procedura di modifica degli statuti stessi. Si prevede che i progetti di modifica degli statuti approvati in prima deliberazione dal Parlamento siano trasmessi al Consiglio per l'espressione dell'intesa. Per bloccare il procedimento di revisione, il Consiglio dovrebbe deliberare entro tre mesi a maggioranza dei due terzi dei componenti, mentre in caso di silenzio o mancato raggiungimento del quorum, il procedimento potrebbe proseguire con la seconda deliberazione (che comunque può solo confermare il testo approvato in prima lettura, non essendo ammessi emendamenti in seconda). Il Consiglio avrebbe, dunque, l'onere di raggiungere il quorum di due terzi per poter bloccare una modifica statutaria indesiderata.

Il ddl costituzionale 29 ricalca testi già presentati negli anni passati e sui quali il Consiglio regionale, nelle legislature precedenti, ha espresso parere contrario.

La V Commissione - ha detto ancora Bernardis - può decidere di proporre al Consiglio un parere favorevole o contrario, con o senza osservazioni: si tratta di valutare se il provvedimento tuteli adeguatamente la nostra autonomia speciale. La Valle d'Aosta ha accolto il ddl 29, ma stravolgendolo a tal punto con delle richieste da avere, di fatto, respinto la stesura originale. Stessa cosa dicasi per la Sicilia.

Da parte dei consiglieri, per i dem Franco Iacop e Francesco Russo non si può che essere contrari al ddl 29 pur tenendo presente che il Parlamento già oggi può, quale fonte sovrana, decidere di modificare gli statuti, e dunque anche il nostro, senza che ci possa essere una opposizione vincolante da parte delle Regioni, perciò l'unico mezzo è negoziare che tutto passi attraverso un tavolo di confronto continuo con lo Stato. D'accordo con loro il presidente Bernardis, per il quale la soluzione prospettata dal ddl costituzionale 29 non è quella giusta per procedere alla revisione di uno statuto di autonomia, e parimenti Tiziano Centis (Citt) che ritiene il confronto unico garante del rispetto che devono avere le Regioni. Voce fuori dal coro, quella di Igor Gabrovec (Pd-Ssk), che non ritiene che la proposta n. 29 abbassi la possibilità di esprimersi in autonomia sui propri statuti, ma anzi la rafforzi e dia maggiore dignità alle Regioni autonome.

Alla fine, la votazione ha visto Gabrovec ma anche Giampaolo Bidoli (Patto per l'Autonomia) votare in favore del ddl costituzionale n. 29, mentre tutti gli altri consiglieri si sono schierati contro. A relazionare di un tanto il Consiglio sarà il presidente Bernardis, il quale proporrà una deliberazione contenente i rilievi sollevati dalla V Commissione ai quali potranno esserne aggiunti altri in sede di Assemblea.

Il disegno di legge costituzionale di iniziativa parlamentare n. 36 modifica, invece, l'articolo 13 dello Statuto del FVG con lo scopo di garantire alla minoranza slovena il diritto a essere comunque rappresentata nel Consiglio regionale. Con la modifica suggerita - ha spiegato ancora Bernardis - si intende introdurre una prerogativa specifica per i partiti della minoranza slovena, prevedendo almeno un seggio assicurato in Consiglio regionale, indipendentemente dal numero di voti raggiunto.

Dopo l'intervento di Gabrovec, che ha portato ad esempio quanto previsto dalla Slovenia per i cittadini di minoranza italiana ed ha parlato di principio di reciprocità, nonché le richieste di approfondimento giunte da più consiglieri, la Commissione ha deciso all'unanimità di rinviare il parere a quando saranno organizzate delle audizioni su una tematica ritenuta tanto delicata quanto importante per tutta la Regione.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



Il presidente della V Commissione consiliare, Diego Bernardis (Lega) (foto Arc/GM)
I consiglieri regionali Gabrovec (Pd-Ssk), Iacop (Pd) e Capozzella (M5S) (foto Arc/GM)