V Comm: no a ddl costituzionale su modifiche a statuto di autonomia
(ACON) Trieste, 19 nov - RCM - La V Commissione consiliare -
presidente Diego Bernardis (Lega) - ha espresso parere contrario
a maggioranza al disegno di legge costituzionale di iniziativa
parlamentare n. 29 "Modifiche agli statuti delle Regioni ad
autonomia speciale, concernenti la procedura per la modificazione
degli statuti medesimi". Ha invece deciso di rinviare ad altra
data il parere al disegno di legge costituzionale ancora di
iniziativa parlamentare n. 36 "Modifica all'articolo 13 dello
statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia, in materia
di elezione del Consiglio regionale". Entrambi i provvedimenti
portano la firma dei senatori Unterberger, Durnwalder e Steger.
Il disegno di legge costituzionale n. 29 - ha spiegato il
presidente Bernardis - intende mettere mano alle norme degli
statuti speciali attinenti la procedura di modifica degli statuti
stessi. Si prevede che i progetti di modifica degli statuti
approvati in prima deliberazione dal Parlamento siano trasmessi
al Consiglio per l'espressione dell'intesa. Per bloccare il
procedimento di revisione, il Consiglio dovrebbe deliberare entro
tre mesi a maggioranza dei due terzi dei componenti, mentre in
caso di silenzio o mancato raggiungimento del quorum, il
procedimento potrebbe proseguire con la seconda deliberazione
(che comunque può solo confermare il testo approvato in prima
lettura, non essendo ammessi emendamenti in seconda). Il
Consiglio avrebbe, dunque, l'onere di raggiungere il quorum di
due terzi per poter bloccare una modifica statutaria
indesiderata.
Il ddl costituzionale 29 ricalca testi già presentati negli anni
passati e sui quali il Consiglio regionale, nelle legislature
precedenti, ha espresso parere contrario.
La V Commissione - ha detto ancora Bernardis - può decidere di
proporre al Consiglio un parere favorevole o contrario, con o
senza osservazioni: si tratta di valutare se il provvedimento
tuteli adeguatamente la nostra autonomia speciale. La Valle
d'Aosta ha accolto il ddl 29, ma stravolgendolo a tal punto con
delle richieste da avere, di fatto, respinto la stesura
originale. Stessa cosa dicasi per la Sicilia.
Da parte dei consiglieri, per i dem Franco Iacop e Francesco
Russo non si può che essere contrari al ddl 29 pur tenendo
presente che il Parlamento già oggi può, quale fonte sovrana,
decidere di modificare gli statuti, e dunque anche il nostro,
senza che ci possa essere una opposizione vincolante da parte
delle Regioni, perciò l'unico mezzo è negoziare che tutto passi
attraverso un tavolo di confronto continuo con lo Stato.
D'accordo con loro il presidente Bernardis, per il quale la
soluzione prospettata dal ddl costituzionale 29 non è quella
giusta per procedere alla revisione di uno statuto di autonomia,
e parimenti Tiziano Centis (Citt) che ritiene il confronto unico
garante del rispetto che devono avere le Regioni. Voce fuori dal
coro, quella di Igor Gabrovec (Pd-Ssk), che non ritiene che la
proposta n. 29 abbassi la possibilità di esprimersi in autonomia
sui propri statuti, ma anzi la rafforzi e dia maggiore dignità
alle Regioni autonome.
Alla fine, la votazione ha visto Gabrovec ma anche Giampaolo
Bidoli (Patto per l'Autonomia) votare in favore del ddl
costituzionale n. 29, mentre tutti gli altri consiglieri si sono
schierati contro. A relazionare di un tanto il Consiglio sarà il
presidente Bernardis, il quale proporrà una deliberazione
contenente i rilievi sollevati dalla V Commissione ai quali
potranno esserne aggiunti altri in sede di Assemblea.
Il disegno di legge costituzionale di iniziativa parlamentare n.
36 modifica, invece, l'articolo 13 dello Statuto del FVG con lo
scopo di garantire alla minoranza slovena il diritto a essere
comunque rappresentata nel Consiglio regionale. Con la modifica
suggerita - ha spiegato ancora Bernardis - si intende introdurre
una prerogativa specifica per i partiti della minoranza slovena,
prevedendo almeno un seggio assicurato in Consiglio regionale,
indipendentemente dal numero di voti raggiunto.
Dopo l'intervento di Gabrovec, che ha portato ad esempio quanto
previsto dalla Slovenia per i cittadini di minoranza italiana ed
ha parlato di principio di reciprocità, nonché le richieste di
approfondimento giunte da più consiglieri, la Commissione ha
deciso all'unanimità di rinviare il parere a quando saranno
organizzate delle audizioni su una tematica ritenuta tanto
delicata quanto importante per tutta la Regione.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)