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Pd: Conficoni, stoppato il blitz contro la sanità pordenonese

20.11.2018
15:52
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/RCM - "Da una parte della maggioranza di centrodestra oggi c'è stato un tentativo di occupazione della sanità pordenonese. Il commissariamento dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 5 Friuli Occidentale chiesto dal consigliere regionale di FdI/An Alessandro Basso, poi appoggiato da una parte di FI, è un atto dannoso per quella che è unanimemente riconosciuta come l'Azienda che funziona meglio in Friuli Venezia Giulia".

Lo ha detto il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni, intervenendo nel corso della seduta della III Commissione con cui è stato votato il disegno di legge n. 27 sull'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale.

"L'Azienda pordenonese - aggiunge Conficoni - si distingue dalle altre per due fondamentali motivi: perché il provvedimento dell'assessore Riccardi non ne modifica l'assetto territoriale in termini di confini, diversamente da quanto previsto per gli altri territori; perchè la gestione dell'Aas 5 ha favorito un maggior livello di integrazione tra territorio e ospedale.

"Lo stesso presidente Fedriga, in occasione della presentazione del disegno di legge a Pordenone, ha riconosciuto che la sanità pordenonese è quella che funziona meglio e può essere un modello. Se davvero vogliamo aiutarla a essere un riferimento per le altre Aziende - continua il consigliere - non dobbiamo crearle degli stress ingiustificati, ma metterla nelle condizioni di superare i problemi che ci sono attualmente, dandole continuità di gestione e attribuendole adeguate risorse.

"L'auspicio è dunque che il centrodestra dia seguito alle promesse, riassegnando alla Aas 5 - come più volte richiesto anche dal nostro capogruppo del Pd, Bolzonello - l'utile di tre milioni impiegato per ripianare i debiti delle altre Aziende sanitarie del FVG".



Il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni (foto Acon/RCM)
Primo a sinistra, il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni mentre si prepara a intervenire in III Commissione (foto Acon/RCM)