Crpo: convegno Donna e Sport: gli interventi finali (3)
(ACON) Trieste, 23 nov - RCM - Dopo gli interventi della
presidente della Commissione pari opportunità FVG, Annamaria
Poggioli, e del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro
Zanin, "Essere donna nel mondo dello sport" è proseguito con le
parole degli ospiti, a cominciare dal sindaco di Tavagnacco,
Gianluca Maiarelli, che ha parlato di occasione per confrontarsi
su un tema tanto attuale quanto drammatico.
Viviamo in una società profondamente maschilista - ha detto
Maiarelli -, un maschilismo che ha permeato tutti i settori della
società. Il cambiamento in Italia è molto lento e molto di più di
quanto sta avvenendo in altri Paesi europei. Il sindaco ha poi
fatto una riflessione su quanti uomini mediocri ci sono che
comunque raggiungono livelli dirigenziali, ma nessuno si chiede,
e quegli stessi uomini per primi, se siano veramente bravi. Per
le donne non è così, le donne devono sempre dimostrare di valere.
Quindi ha fatto una riflessione anche sul fatto che le
eccellenze, nel mondo sportivo femminile, nascono sempre nelle
piccole comunità: evidentemente questo sta nell'humus stesso e
nei valori che insegna la piccola collettività; che ci sono sport
dove, a parità di livello, gli uomini guadagnano molto ma molto
di più delle donne; che ci si ricorda di queste ultime solo
quando salgono su un podio internazionale.
Bernardino Ceccarelli, presidente della Libertas Martignacco che
ha le sue ragazze militare nella serie A2 di pallavolo femminile,
ha evidenziato che praticare uno sport significa impegno,
rispetto delle regole, etica e conoscenza del vivere civile.
Basterebbe solo la parola "rispetto" per annullare ogni azione
negativa, ogni comportamento incivile contro la donna. Le società
sportive devono agire per richiamare a sé il maggior numero di
giovani, altrimenti significa il fallimento stesso di queste
società. Per domenica prossima, 25 novembre, giornata
internazionale contro la violenza sulle donne, il Martignacco ha
predisposto due striscioni da dispiegare in campo, uno è anche
per la squadra ospite, proprio con questo messaggio di aiuto alle
donne.
La dirigente della Venjulia Rugby Trieste, Daniela Zaccaria, ha
sostenuto che lo sport aiuta le donne a essere più indipendenti,
ad avere una mente autonoma e ad essere più forti. Con lo sport -
ha sottolineato - si ha una marcia in più anche perché ci sono le
compagne, che sono fondamentali nella vita. Noi del rugby
femminile dobbiamo lottare per farci conoscere e apprezzare;
sarebbe già importante raggiungere l'obiettivo che le ragazze che
scelgono questa disciplina non abbiano pressioni dai loro
familiari e parenti a non praticarla.
A Domenico Bonanni, vicepresidente della squadra di calcio
femminile Upc Tavagnacco che milita ininterrottamente in serie A
dal campionato 2001-2002, il compito di parlare dell'evoluzione
italiana ed europea del calcio "rosa", dove sono 1,3 milioni le
giocatrici e 22 i Paesi europei che trasmettono partite di
calcio. Il calcio femminile come il rugby - ha esordito - è
paradigmatico della differenza di genere e della difficoltà di
arrivare alla parità. Non è un mondo ostile ma tanto amichevole
non è; le donne calciatrici crescono più forti moralmente e sono
in grado di sostenere ogni differenza. Una indagine dimostra che
il giocare a calcio fa aumentare tantissimo la consapevolezza e
la forza di queste ragazze, individualmente e nel concetto del
team, per l'aiuto che ti dà la squadra, che non ti fa sentire più
sola. È come affrontare il deserto con mezza borraccia d'acqua,
perché il calcio femminile ha davanti a sé tanta strada da fare
(ed è meglio che non cito gli stipendi o le ragazze avrebbero un
motto di stizza), ma l'importante è affrontare un percorso per
arrivare, in un ragionevole numero di anni, a vedere un mondo un
po' meno sbilanciato. Il calcio è così tanto maschilista e crea
così tanto business che se le donne riusciranno ad emergere qui,
allora molti altri sport minori potranno farcela anche loro.
Comunque - ha chiosato - per noi non esiste un giorno all'anno,
ma 365, per parlare di loro.
Umberto Sarcinelli, presidente dell'Unione stampa sportiva FVG,
ha concluso gli interventi con la storia dello sport e portando
l'esempio delle Olimpiadi del mondo ellenico, esclusiva degli
uomini, che nelle palestre stavano nudi; le donne non erano
accette, anche perché i giochi olimpici nacquero come fatto
religioso e alle donne era negato avere un'anima. Sarcinelli ha
quindi detto delle Olimpiadi femminili nella storia e in FVG, una
terra - ha affermato - dove essere donna significava essere più
forte degli uomini, ma non poterlo riconoscere. Ha poi spiegato
la Carta di Venezia sul linguaggio che si dovrebbe tenere quando
si parla della donna; dell'utilizzo di ragazze "cheerleader" e
dei loro corpi poco vestiti per attrarre attenzione e interesse;
delle discriminazioni e degli atti di violenza contro le donne
arbitro all'ordine del giorno; delle giornaliste professioniste
specializzate nel raccontare gli eventi sportivi e di come spesso
siano considerate mere soubrette, di cui fa notizia solo
l'aspetto fisico.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(fine)
Parla il sindaco di Tavagnacco, Gianluca Maiarelli (Italfoto)
Il presidente Libertas Martignacco, Bernardino Ceccarelli (Italfoto)
Daniela Zaccaria, dirigente Venjulia Trieste
L'intervento di Domenico Bonanni, vicepresidente Upc Tavagnacco (Italfoto)
Umberto Sarcinelli, presidente Unione stampa sportiva FVG (Italfoto)