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Crpo: convegno Donna e Sport: gli interventi finali (3)

23.11.2018
16:3
(ACON) Trieste, 23 nov - RCM - Dopo gli interventi della presidente della Commissione pari opportunità FVG, Annamaria Poggioli, e del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, "Essere donna nel mondo dello sport" è proseguito con le parole degli ospiti, a cominciare dal sindaco di Tavagnacco, Gianluca Maiarelli, che ha parlato di occasione per confrontarsi su un tema tanto attuale quanto drammatico.

Viviamo in una società profondamente maschilista - ha detto Maiarelli -, un maschilismo che ha permeato tutti i settori della società. Il cambiamento in Italia è molto lento e molto di più di quanto sta avvenendo in altri Paesi europei. Il sindaco ha poi fatto una riflessione su quanti uomini mediocri ci sono che comunque raggiungono livelli dirigenziali, ma nessuno si chiede, e quegli stessi uomini per primi, se siano veramente bravi. Per le donne non è così, le donne devono sempre dimostrare di valere. Quindi ha fatto una riflessione anche sul fatto che le eccellenze, nel mondo sportivo femminile, nascono sempre nelle piccole comunità: evidentemente questo sta nell'humus stesso e nei valori che insegna la piccola collettività; che ci sono sport dove, a parità di livello, gli uomini guadagnano molto ma molto di più delle donne; che ci si ricorda di queste ultime solo quando salgono su un podio internazionale.

Bernardino Ceccarelli, presidente della Libertas Martignacco che ha le sue ragazze militare nella serie A2 di pallavolo femminile, ha evidenziato che praticare uno sport significa impegno, rispetto delle regole, etica e conoscenza del vivere civile. Basterebbe solo la parola "rispetto" per annullare ogni azione negativa, ogni comportamento incivile contro la donna. Le società sportive devono agire per richiamare a sé il maggior numero di giovani, altrimenti significa il fallimento stesso di queste società. Per domenica prossima, 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Martignacco ha predisposto due striscioni da dispiegare in campo, uno è anche per la squadra ospite, proprio con questo messaggio di aiuto alle donne.

La dirigente della Venjulia Rugby Trieste, Daniela Zaccaria, ha sostenuto che lo sport aiuta le donne a essere più indipendenti, ad avere una mente autonoma e ad essere più forti. Con lo sport - ha sottolineato - si ha una marcia in più anche perché ci sono le compagne, che sono fondamentali nella vita. Noi del rugby femminile dobbiamo lottare per farci conoscere e apprezzare; sarebbe già importante raggiungere l'obiettivo che le ragazze che scelgono questa disciplina non abbiano pressioni dai loro familiari e parenti a non praticarla.

A Domenico Bonanni, vicepresidente della squadra di calcio femminile Upc Tavagnacco che milita ininterrottamente in serie A dal campionato 2001-2002, il compito di parlare dell'evoluzione italiana ed europea del calcio "rosa", dove sono 1,3 milioni le giocatrici e 22 i Paesi europei che trasmettono partite di calcio. Il calcio femminile come il rugby - ha esordito - è paradigmatico della differenza di genere e della difficoltà di arrivare alla parità. Non è un mondo ostile ma tanto amichevole non è; le donne calciatrici crescono più forti moralmente e sono in grado di sostenere ogni differenza. Una indagine dimostra che il giocare a calcio fa aumentare tantissimo la consapevolezza e la forza di queste ragazze, individualmente e nel concetto del team, per l'aiuto che ti dà la squadra, che non ti fa sentire più sola. È come affrontare il deserto con mezza borraccia d'acqua, perché il calcio femminile ha davanti a sé tanta strada da fare (ed è meglio che non cito gli stipendi o le ragazze avrebbero un motto di stizza), ma l'importante è affrontare un percorso per arrivare, in un ragionevole numero di anni, a vedere un mondo un po' meno sbilanciato. Il calcio è così tanto maschilista e crea così tanto business che se le donne riusciranno ad emergere qui, allora molti altri sport minori potranno farcela anche loro. Comunque - ha chiosato - per noi non esiste un giorno all'anno, ma 365, per parlare di loro.

Umberto Sarcinelli, presidente dell'Unione stampa sportiva FVG, ha concluso gli interventi con la storia dello sport e portando l'esempio delle Olimpiadi del mondo ellenico, esclusiva degli uomini, che nelle palestre stavano nudi; le donne non erano accette, anche perché i giochi olimpici nacquero come fatto religioso e alle donne era negato avere un'anima. Sarcinelli ha quindi detto delle Olimpiadi femminili nella storia e in FVG, una terra - ha affermato - dove essere donna significava essere più forte degli uomini, ma non poterlo riconoscere. Ha poi spiegato la Carta di Venezia sul linguaggio che si dovrebbe tenere quando si parla della donna; dell'utilizzo di ragazze "cheerleader" e dei loro corpi poco vestiti per attrarre attenzione e interesse; delle discriminazioni e degli atti di violenza contro le donne arbitro all'ordine del giorno; delle giornaliste professioniste specializzate nel raccontare gli eventi sportivi e di come spesso siano considerate mere soubrette, di cui fa notizia solo l'aspetto fisico.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

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Parla il sindaco di Tavagnacco, Gianluca Maiarelli (Italfoto)
Il presidente Libertas Martignacco, Bernardino Ceccarelli (Italfoto)
Daniela Zaccaria, dirigente Venjulia Trieste
L'intervento di Domenico Bonanni, vicepresidente Upc Tavagnacco (Italfoto)
Umberto Sarcinelli, presidente Unione stampa sportiva FVG (Italfoto)