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V Comm: su ddl n. 32 audizione presidenti Cal, Anci, Uncem

23.11.2018
17:04
(ACON) Trieste, 23 nov - CMC - Sul ddl n.32 che interviene sulle norme di riordino del sistema Regione Autonomie locali modificando ordinamento e funzioni delle Uti, la V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Diego Bernardis (Lega), alla presenza dell'assessore regionale Pierpaolo Roberti ha svolto una serie di audizioni, ascoltando Antonio Di Bisceglie, presidente del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), Mario Pezzetta, presidente regionale dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e Ivan Buzzi, presidente regionale dell'Unione nazionale Comuni Comunità enti montani (Uncem). Il presidente Di Bisceglie, dopo aver ricordato che il Consiglio delle Autonomie locali si è già espresso favorevolmente sul ddl, ha rimarcato l'importanza per gli enti locali, necessità già emersa in sede Cal, di avere a disposizione personale adeguato, anche per poter far fronte alla futura ridefinizione delle funzioni previste in norma. Consapevole che la materia sia di competenza statale, ha tuttavia auspicato che, con il riordino atteso, la Regione possa prevedere una ripartizione del personale a suo tempo assorbito nel proprio organico, con il superamento delle Province.

Positivo inoltre per il presidente del Cal il recepimento da parte della Giunta della richiesta fatta dal Cal, di prevedere che la delimitazione territoriale degli ambiti sociali dei Comuni venga definita con una deliberazione di Giunta anziché in legge, una semplificazione che assicura al sistema maggiore flessibilità e garantisce ai territori piena autodeterminazione.

Ivan Buzzi, presidente Uncem FVG, ha presentato ai Commissari una nota contenente una serie di osservazioni legate agli articoli, che richiamando la normativa statale, prevedono la gestione associata obbligatoria di funzioni per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e 3.000 per i Comuni appartenuti alle Comunità montane.

Abrogando la normativa sulle Uti - ha fatto presente - si creerebbe un vuoto normativo coperto solo dalla normativa nazionale è ciò potrebbe comportare per i piccoli Comuni montani l'obbligo di aderire a un'Unione per lo svolgimento delle funzioni fondamentali dal luglio 2019, periodo delicato per la concomitanza di scadenze elettorali. Da chiarire inoltre se lo svolgimento delle funzioni attraverso l'Unione costituisca o meno il trasferimento della titolarità delle stesse.

Un ulteriore osservazione ha riguardato inoltre i sistemi informativi e le tecnologie di informazione e comunicazione strumentali all'esercizio delle funzioni comunali, attività che richiedono competenze e una specializzazione difficilmente disponibile nei Comuni di piccole dimensioni.

Condividendo in parte le osservazioni di Uncem, Mario Pezzetta, presidente Anci, ha espresso invece alcune considerazioni di carattere generale, auspicando, così come sembra sia l'orientamento normativo, che quelle funzioni complesse che i Comuni hanno tentato di svolgere o iniziato a svolgere, rimangano in capo ai Comuni singoli o associati. Tali funzioni per Anci infatti, non possono essere attribuite ai futuri enti di area vasta, che si dovranno occupare esclusivamente di attività di derivazione regionale o provinciale, ciò precedentemente gestite dalle Province.

L'assessore Pierpaolo Roberti ha quindi replicato, ribadendo la piena libertà che il ddl lascia ai Comuni e ciò anche in relazione alle osservazioni legate all'eventuale carenza di dotazioni informatiche di alcune amministrazioni locali, alle quali la legge non vieta di associarsi per superare le criticità: se un Comune pensa di non essere strutturato per coordinare un determinato servizio può continuare a gestirlo attraverso le Unioni territoriali.

Riguardo alla normativa statale che prevede la gestione associata obbligatoria per i Comuni di una certa densità, Roberti ha fatto presente che si tratta di disposizioni in vigore da diversi anni, che storicamente prevedono l'obbligo associativo nel mese di luglio.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



Audizioni in IV Commissione del Consiglio regionale
L'assessore Pierpalo Roberti e il presidente della IV Commissione, Diego Bernardis (Lega)