Progetto FVG/Ar: Di Bert-Sibau su ddl 32
(ACON) Trieste, 28 nov - COM/MPB - Fine dell'obbligo di
adesione alle unioni territoriali, nessuna conseguenza per chi
esce, sistemi premianti per chi decide di "fare sistema" e
salvaguardia di alcune funzioni particolari come il sociale.
Sono alcuni dei punti di forza del disegno di legge 32 che
ripensa il sistema delle autonomie locali, dopo il "terremoto"
del 2014 e l'introduzione delle Uti, illustrati martedì sera a
Udine nella sede della Regione, dal consigliere regionale Mauro
Di Bert presidente del gruppo Progetto FVG Per Una Regione
Speciale/Ar nel corso di un incontro promosso dal gruppo e al
quale hanno partecipato numerosi amministratori locali.
"Il disegno di legge che andrà in aula fra circa venti giorni per
l'approvazione è un messaggio di serenità per i sindaci che dal
primo gennaio non avranno più vincoli - ha detto Di Bert - si
entra in un sistema dove le unioni territoriali ci saranno
ancora, ma sarà una libera scelta dei Comuni aderirvi o meno.
"Punto qualificante di questa riforma ridare autonomia a tutti i
Comuni anche i più piccoli sotto ai 5.000 abitanti per i quali
resta l'obbligo della convenzione, come salvaguardia dei servizi,
però con libertà di scegliere con chi vogliono associarsi".
Per il gruppo regionale di Progetto Fvg incontri come quello di
martedì stanno diventando un modo operativo di avvicinamento al
territorio per condividere i percorsi amministrativi e la
filosofia che porta la maggioranza regionale alla stesura dei
provvedimenti: "le grandi riforme devono avere trasversalità
oppure non durano - ha ribadito il capogruppo regionale - per
quanto piccolo sia un Comune svolge un ruolo di aggregazione e
non è possibile calare dall'alto provvedimenti che tolgono
identità ai territori che hanno contribuito alla crescita e al
benessere.
"La maggioranza regionale ha deciso di partire da subito per dare
una prima risposta con questo disegno di legge, anticipazione di
una riforma degli enti locali più ampia e complessa che nel 2019
definirà il nuovo soggetto di area vasta.
"La fase transitoria sarà regolata con norme semplici perché
questa è una legge snella; non pensiamo sia la perfezione ma il
fatto che anche l'esame da parte del Cal si sia concluso con una
sola astensione ci conferma la bontà del provvedimento".
Il consigliere di Progetto Fvg è poi passato a illustrare la
legge che sotto l'aspetto contabile cambia la modalità di
erogazione dei fondi quantificati nella legge di stabilità
prossima a entrare in aula.
"Nel 2014 abbiamo assistito a una forzatura con l'imposizione ai
sindaci del limite dei mandati che ha messo in difficoltà i
piccoli Comuni - ha proseguito negli interventi il consigliere
regionale e vice capogruppo Giuseppe Sibau - noi abbiamo proposto
una liberalizzazione e ci siamo confrontati con la maggioranza
per prendere una decisione assieme".
Parlando ancora della legge sulle Uti il consigliere Sibau ha
ricordato come il provvedimento abbia particolarmente penalizzato
il territorio montano, "sono state create sulla carta
comprendendo Comuni dalle diverse esigenze, pensiamo all'Alto
Friuli, alla montagna del pordenonese o alle Valli del Natisone,
con il risultato che solo per una questione di incidenza nel voto
le decisioni le prendeva la pianura anche per la montagna".
Dal successivo dibattito sono emerse da parte di sindaci e
assessori alcune delle criticità in particolare riferite al
personale, con gli amministratori che hanno chiesto spazi
assunzionali e margine di spesa per poter pagare l'adeguamento
del contratto del comparto unico.