Cr: approvato Voto alle Camere su riconoscimento Lingua dei segni (3)
(ACON) Trieste, 4 dic - RCM - Ancora un'approvazione
all'unanimità, per il Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia. Lo ha registrato il Voto alle Camere e al Governo della
Repubblica n. 3 sul riconoscimento della Lingua italiana dei
segni (Lis tattile), le cui firme arrivano dal Pd, Francesco
Russo in primis, e a seguire dai Cittadini, Open-Sinistra FVG e
Patto per l'Autonomia, e poi con un emendamento anche da Lega,
FI, FdI/An e progetto FVG/Ar.
La richiesta è che il Consiglio regionale faccia voti perché "il
Parlamento e il Governo della Repubblica si adoperino affinché lo
Stato italiano dia alla Lis tattile pieno riconoscimento,
identificandola come lingua propria della comunità dei sordi,
equiparandola pertanto a una qualsiasi lingua di minoranza
linguistica; l'utilizzo della Lis tattile sia consentito e
agevolato nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e con gli
enti locali, nonché nei procedimenti giudiziari civili e penali;
venga assicurato e garantito sollecito impulso all'iter di
approvazione dei progetti e dei disegni di legge già depositati
in materia presso il Parlamento stesso".
In Italia - ha reso noto Russo - sono circa 960.000 le persone
affette da sordità ed è palese la necessità di avere uno
strumento che consenta ai bambini sordi un pieno sviluppo
cognitivo, base per un pieno accesso all'istruzione, alla cultura
e all'inserimento lavorativo e sociale. Uno di tali strumenti è
rappresentato dalla Lis tattile, vera e propria lingua, dotata di
propria specificità morfologica, sintattica e lessicale, e non
una mera modalità di espressione mimico-gestuale come
erroneamente talora viene riportato. La Lis tattile - ha spiegato
ancora il primo firmatario - è infatti una lingua naturale per le
persone sorde, perché per la sua modalità può essere acquisita in
modo spontaneo dai bambini sordi auspicabilmente in contemporanea
con il linguaggio parlato in una prospettiva di "bilinguismo".
Il consigliere ha, poi, citato i riconoscimenti ottenuti con due
risoluzioni del Parlamento europeo, rispettivamente del 1988 e
del 1998, e con la risoluzione dell'Unesco di Salamanca del 1994,
in cui si legge che il linguaggio dei segni come mezzo di
comunicazione per i sordi dovrà essere riconosciuto "e bisognerà
assicurare l'accesso ai tutti i sordi all'istruzione per mezzo di
questo linguaggio. In considerazione dei bisogni particolari
delle persone sorde in materia di comunicazione, può essere più
appropriato provvedere alla loro istruzione in scuole
specializzate o in classi o unità speciali in seno a istituti
ordinari".
Non da ultimo, Russo ha fatto presente che l'Unione europea dei
sordi, creata nel 1985 con sede a Bruxelles, ha più volte
sollecitato gli Stati membri dell'Ue ad accettare legalmente la
lingua dei segni di ciascun Paese nell'ambito della Carta europea
delle lingue minoritarie; a tale invito, lo Stato italiano non ha
ancora risposto.
(foto su wwww.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)