Pd: Da Giau, in Stabilità 100mila euro per stereotipi di genere
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/RCM - "Su poche cose questa Giunta
regionale sembra avere le idee chiare: chi è diverso offende la
vista e va reso invisibile, sia esso uno straniero o un
omosessuale".
La consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) commenta alcune
iniziative e provvedimenti di questi giorni che, a suo dire,
confermano il furore ideologico della politica a traino leghista
regionale e locale. La consigliera si riferisce in particolare ai
100mila euro"stanziati dalla giunta regionale nella prossima
legge di stabilità 2019, con l'istituzione di una rete delle
pubbliche amministrazioni per scambiare buone pratiche e
promuovere il valore della diversità tra uomo e donna quale
elemento essenziale per lo sviluppo e la coesione sociale.
"Il progetto in questione va evidentemente a sostituire quello
Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti
discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere),
annullato dalla Giunta regionale come primo atto del suo
insediamento. Quei 14mila euro che venivano stanziati per Ready
sembra fossero troppi per coordinare e dare evidenza alle
attività in difesa dei diritti di omosessuali e transessuali.
Evidentemente, per il centrodestra è molto più utile spendere
100mila euro per capire come meglio insegnare i classici
stereotipi sui ruoli di genere: l'economia domestica alle
femminucce e i giochi di guardie e ladri ai maschietti.
"Infine - conclude la consigliera dem - le battute non devono
però nascondere la terribile verità che le cronache ci mostrano
in questi giorni: fare finta che tante persone non esistano, che
non esistano i loro diritti, che non esista la loro legittima
aspirazione ad affermare se stessi per quello che sono, equivale
a rinchiuderle in un ghetto, dietro un muro cementato da un
colpevole e ipocrita richiamo ai valori della tradizione
cattolica. Tacere su questo, non pesare le conseguenze di tali
azioni, vuol dire esserne correi. Non c'è punto percentuale di
consenso che potrebbe giustificare tale silenzio alle coscienze
né oggi, né in futuro".