M5S: Capozzella, per riforma eell pensare a ente mediano di area vasta
(ACON) Trieste, 17 dic - COM/CMC - "Le due parole chiave che
accompagnano la posizione del Movimento 5 Stelle FVG in merito
alla grande promessa elettorale del centrodestra di riformare le
Unioni territoriali intercomunali, dopo l'evidente fallimento
della riforma della precedente maggioranza, di centrosinistra,
sono due: funzioni e servizi".
Riassume così, il consigliere Mauro Capozzella (M5S), l'idea di
assetto territoriale che domani, martedì 18 dicembre, approda in
Aula.
"Il punto di partenza - spiega Capozzella - è rappresentato dalla
convinzione della perdurante necessità di una riorganizzazione
delle autonomie locali, anzi di una complessiva revisione di
quello che deve essere un reale sistema integrato
Regione/Autonomie locali, visto che è evidentemente condivisibile
l'esigenza di dover sopperire all'inadeguatezza organizzativa di
tanti piccoli Comuni della nostra regione ad adempiere - in modo
finanziariamente sostenibile e amministrativamente efficiente -
ai propri doveri istituzionali, ovvero a esercitare le funzioni e
a gestire i servizi di cui sono titolari. Ciò per garantire
eguaglianza e uniformità delle prestazioni comunali a tutti i
nostri cittadini, a prescindere dal loro luogo di residenza.
"L'idea maestra - prosegue il consigliere - potrebbe essere
un'incentivazione alle fusioni, anche perché 215 Comuni su un
territorio come il nostro creano una parcellizzazione di servizi
che così non risultano sempre consoni. Il mantenimento della
particolarità comunale si realizzerebbe attraverso un meccanismo
di delega che contempli un Municipio identitario garantendo
efficienti, economiche ed efficaci funzioni e servizi per la
cittadinanza.
"In merito alle Province - afferma il consigliere pentastellato -
è facile tornare al passato, ma rischia di essere una falsa
soluzione, perché nel frattempo il presente è diverso e il futuro
è da costruire".
E aggiunge: "La nostra proposta valuta la possibilità di creare
un ente locale di area vasta, che istituzionalmente si ponga in
linea mediana tra Regione e Comuni. Questo permetterebbe di
coordinare e gestire soluzioni e servizi rendendo di facile
accessibilità il processo burocratico e amministrativo, che in
una regione come il Friuli Venezia Giulia non può che avere un
ruolo snello di ente principalmente deputato alla pianificazione,
alla programmazione e al coordinamento delle linee di sviluppo e
delle azioni per il nostro territorio e per la nostra comunità.
Il tutto evidentemente con il contributo dei sindaci, che devono
assumersi il compito di compartecipare, anche in via associativa,
a tale attività di indirizzo politico regionale, dando così
concreta rilevanza al principio della equi ordinazione.
"Lo spirito che porteremo in Aula - conclude Capozzella - è
sicuramente collaborativo, ma anche attendista, perché non vedo
francamente un piano di avanzamento dei lavori chiaro e
delineato, né un obiettivo certo. Confido che la discussione sarà
chiarificatrice e costruttiva, posto che questa è una riforma
fondamentale per il nuovo assetto del nostro territorio".