Cr: ddl 32 riforma Regione/Autonomie locali, relatore Honsell (5)
(ACON) Trieste, 18 dic - RCM - "Con l'approvazione di questa
legge, assisteremo impotenti a un'altra demolizione. Non
certamente alle premesse di una riforma e nemmeno, come viene
millantato, a una modifica della legislazione pre-esistente,
bensì a un ulteriore passaggio di quella ineffabile opera di
sfascio, da parte dell'attuale Giunta, delle parti più innovative
dell'impianto legislativo di questa Regione, senza che siano
state pienamente comprese".
E' questo il primo commento di Furio Honsell (Open-Sinistra FVG)
da relatore di minoranza al disegno di legge n. 32 con cui si
intende modificare la legge regionale 26/2014 (Riordino del
sistema Regione/Autonomie locali in Friuli Venezia Giulia.
Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e
riallocazione di funzioni amministrative) e la Lr 6/2006 (Sistema
integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela
dei diritti di cittadinanza sociale).
L'accusa di Honsell è soprattutto che "non viene proposta
un'alternativa all'organizzazione sovracomunale, né si cancella
la legge così odiata - la 26/2014 -, ma le si crea un contesto
nel quale possa incancrenirsi. Il disegno di legge n. 32 toglie
alle Uti il ruolo strategico di interlocutore nell'intesa con la
Regione, ovvero di filtro dei campanilismi; concede ai Comuni la
possibilità di sfilarsi, anzi li incentiva a farlo, premiando
coloro che non ne hanno fatto parte, come abbiamo visto nei
riparti approvati dalla legge di Stabilità, ma mantiene, per così
dire in rianimazione le Uti, confermandole nella responsabilità
di funzioni molto delicate e importanti quali l'edilizia
scolastica, che la Giunta non ha saputo gestire altrimenti, senza
però assegnare loro il personale per svolgere tali funzioni con
le forze a loro dedicate quando esistevano le Province.
"L'effetto, direi lo scopo, - precisa il relatore - sarà dunque
quello di trovare, a spese dei nostri studenti, ancora nuove
colpe e fallimenti delle Uti, così da continuare a demonizzare
con motivazioni fresche l'innovazione legislativa della Giunta
precedente.
"Che le Unioni necessitassero di manutenzione come tutte le
innovazioni coraggiose ma indispensabili, era questione evidente
- è la riflessione di Honsell -, ma ciò andava fatto solamente
dopo adeguata sperimentazione. Sembra che la Giunta non si renda
conto che il loro sgretolamento, condannando la Regione al
ritorno alla governance polverizzata dei Comuni, è dannosa per
tutti: non darà risposte al bisogno di riforma degli enti locali
che da decenni viene richiesta a gran voce in Regione senza
distinzione di partito e ritarderà l'improcrastinabile
programmazione multilivello e intercomunale.
"Senza un ragionamento integrato di area vasta, ma non di area
vasta come quella provinciale - ammonisce il consigliere di
opposizione -, misure quali quelle sulla mobilità sostenibile,
sul rumore, sulla qualità dell'aria non possono essere nemmeno
inquadrate, figuriamoci se possono essere governate. L'assenza di
qualsiasi progettazione sovracomunale nella pianificazione
territoriale è dannosa anche per le attività produttive, e
costringe qualsiasi intrapresa economica a navigare tra una
pluralità di idiosincrasie peculiari ai diversi enti locali.
"Questo provvedimento prevede sì una 'concertazione' (da notare
che nemmeno dal punto di vista lessicale questa Giunta ha voluto
mantenere quanto la legge precedente chiamava 'intesa'), ma
perpetuando l'handicap che ha gravemente penalizzato nella storia
questa Regione: la frammentazione, ovvero i campanili".
E per Honsell "la confusione di idee si evidenzia anche dal fatto
che sono stati istituite le poste finanziarie prima che si siano
discussi i progetti di fattibilità. Il disegno di legge
indebolirà la Regione soprattutto sul piano programmatico. La
capacità di spesa degli enti locali è diminuita drammaticamente a
causa della carenza di personale, anche perché a essi vengono
attribuiti in ogni occasione altri compiti dalla Regione, e
questo volume di finanziamento non si vede come potrà essere
mantenuto negli anni. Sarebbe importante valutare quante di
queste risorse saranno effettivamente spese tra un anno".
Ecco, allora, che "piuttosto che abolire l'obbligo di strutturare
la pianificazione territoriale attraverso le Uti, altre sarebbero
dovute essere le riforme di sistema. Manca completamente
qualunque tentativo di affrontare la vera crisi degli enti
locali, che è stata la principale difficoltà per le Unioni,
ovvero la mancanza di personale. Nel Capo II del ddl 32, si cerca
di raccordare il meccanismo della concertazione, ma non ne valeva
la pena se si intende cambiare ancora tutto tra un anno. Nel Capo
III, assistiamo alla conseguente retrodatazione dei meccanismi di
gestione degli ambiti socioassistenziali al periodo pre-Uti: qui
non si è nemmeno accennato ai suoi compiti, ma solamente ai suoi
aspetti organizzativi.
"Nell'introduzione dell'Assemblea dei sindaci, si rischia di
azzerare i regolamenti di funzionamento che vigevano in passato,
senza chiarire i meccanismi di governance di aspetti così
cruciali, se non lasciandoli alla decisione di una maggioranza
semplice. Se non verrà accolto almeno l'emendamento che
proporremo su questo punto, sono seriamente preoccupato del
funzionamento dei servizi sociali proprio nella aree più
urbanizzate, che storicamente sono quelle che presentano le
maggiori criticità dal punto di vista socioeconomico".
Honsell è, poi, passato a delle osservazioni sull'articolato del
ddl 32, a cominciare dalle modifiche all'articolo 6 della Lr
26/2014 contenute nell'articolo 1 del provvedimento in esame: "Il
fatto stesso che si debba comunque ricorrere a una norma statale,
perché gestioni associate e integrate sono comunque
indispensabili per la funzionalità dei piccoli Comuni - è la sua
riflessione -, sta a indicare che questa legge di deregulation
alla fine abdica qualsiasi autonomia legislativa della Regione
FVG. Inoltre, ogni 'Uti-exit' non andrebbe intrapresa senza
ascoltare l'opinione dei cittadini; si verifichi se davvero
vogliono tornare indietro.
"Articolo 2 del ddl 32: se vengono mantenute le Unioni per la
gestione dell'edilizia scolastica, allora il personale che prima
lavorava presso la Provincia va comandato presso tali Unioni.
Mantenendo scollato il dimensionamento scolastico con l'edilizia,
si provocheranno inoltre ulteriori problemi al nostro eccellente
sistema scolastico e di conseguenza ai nostri giovani.
"Per l'articolo 9 del ddl 32, che conferma e disciplina
l'importante principio della concertazione, o equivalentemente
dell'intesa, si ritiene opportuno ribadire che l'interlocuzione
vada filtrata attraverso un coordinamento sovracomunale.
Altrimenti la sua azione rischia di essere totalmente inefficace,
se non addirittura contraddittoria.
"L'articolo 12 del ddl 32, sulle norme transitorie, non conferma
tutti i progetti che erano stati definiti dalle precedenti
intese. Vedo questo come un grave danno al principio della
continuità amministrativa che comprometterà quanto di buono era
stato fatto.
"Gli articoli del Capo III del ddl 32 costituiscono
essenzialmente un ritorno alla situazione formalmente pre-Uti,
che però era quella che sostanzialmente era anche in vigore nel
periodo di funzionamento delle Uti. Inoltre, è curioso che
all'Assemblea dei sindaci del Servizio sociale dei Comuni venga
dapprima attribuito il compito di promuovere l'istituzione di una
Convenzione che disciplina il Servizio sociale dei Comuni e in un
articolo successivo venga istituita l'Assemblea stessa. Forse
questa è la prova che tali organismi esistevano già prima come
entità. Come già indicato, vi sono seri rischi sul meccanismo di
funzionamento di questa Assemblea.
"Invito pertanto la Giunta regionale - è la chiosa di Honsell - a
considerare le proposte che delineerò negli emendamenti".
A seguire, il presidente Zanin ha dato il via al dibattito
generale sul provvedimento.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)