Lega: Bernardis, con riforma enti locali ridaremo un futuro ai Comuni
(ACON) Trieste, 18 dic - COM/CMC - "Abbiamo sempre creduto
nella necessità di superare le Uti, lo avevamo promesso in
campagna elettorale e ce lo chiedevano i cittadini. Con questo
disegno di legge chiuderemo in maniera emblematica i lavori
d'Aula di questo Consiglio regionale per il 2018: finalmente ci
apprestiamo a superare la riforma n. 26 del 2014 che, chi ci ha
preceduto, ha utilizzato come spot elettorale sull'onda
dell'antipolitica e dei tagli ai costi della politica".
E' il commento del presidente della V Commissione consiliare
Diego Bernardis (Lega), intervenuto in Aula nel corso della
discussione sul disegno di legge "Modifiche alla legge regionale
12 dicembre 2014, n. 26 (Riordino del sistema Regione - Autonomie
locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni
territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni
amministrative) e alla legge regionale 31 marzo 2006, n. 6
(sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la
tutela dei diritti di cittadinanza sociale).
"Noi stiamo costruendo il futuro degli enti locali della nostra
regione - ha aggiunto Bernardis, senza ripetere gli errori della
precedente amministrazione. Ne abbiamo parlato tantissimo, in
modo pacato e costruttivo, durante le sedute della V Commissione
che ho l'onore e l'onere di presiedere, per capire come ridare
dignità, libertà e futuro ai Comuni del Friuli Venezia Giulia. E
tutto ciò non lo stiamo facendo in modo autoritario e calando una
riforma imposta dall'alto, magari penalizzando chi non la pensa
come noi, bensì ascoltando, confrontandoci e procedendo "step by
step" per un riassetto degli enti locali che veda al centro i
cittadini, i servizi e un processo che attraverso la
concertazione con il territorio consenta di arrivare ad un
rilancio vero, serio e utile, della nostra autonomia e specialità
regionale.
"Infine - ha concluso Bernardis - stiamo lavorando anche per dare
garanzie ai tanti lavoratori che sono stati trasferiti dalle
Province alla Regione. Chiaramente non è nostra intenzione
tornare indietro dal punto di vista retributivo, ma occorrerà
riassegnare taluni dipendenti per seguire quelle funzioni che
saranno proprie del nuovo ente di area vasta come edilizia
scolastica, manutenzione di area in generale, pianificazione
territoriale e protezione civile".