News


Lega: Bordin, su enti locali riforma necessaria

18.12.2018
16:43
(ACON) Trieste, 18 dic - COM/CMC - "Abbiamo affrontato parte dei problemi che gravano sugli enti locali perché la situazione è veramente difficile. Il sistema ereditato è al limite del collasso e rischia di implodere per una serie di scelte del passato, non solo regionali, ma anche nazionali".

Si è espresso così il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, durante la discussione in Aula sul disegno di legge 32, riforma degli enti locali, complimentandosi con l'assessore Roberti per essere riuscito in pochi mesi ad affrontare un buona parte dei problemi che gravano sugli enti locali, ascoltando i vari soggetti interessati.

"Riteniamo che le Unioni Territoriali Intercomunali - ha aggiunto Bordin - non siano la risposta che cittadini e amministratori vogliono. Ci sono esempi di Uti, cui hanno aderito tutti i Comuni del territorio, che ugualmente faticano ad affrontare la quotidianità e dove sono state avviate solo alcune funzioni. Sono i sindaci stessi che ci chiedono di cambiare superando una riforma che ha chiaramente fallito, basti pensare ai primi cittadini che svolgono nei loro Comuni anche le funzioni di ragionieri e di funzionari di anagrafe per sopperire alla mancanza di personale. La situazione in essere è ben lontana dalle richieste di efficienza dei cittadini.

"La legge 26 non ha risolto le criticità del sistema, ma le ha accresciute, appesantendo la burocrazia regionale che è arrivata a 3.800 dipendenti, una sproporzione rispetto alle altre regioni - ha detto l'esponente della maggioranza-, mentre i Comuni si sono ulteriormente svuotati di competenze. La nostra mission è quella di invertire questa tendenza, con un nuovo assetto territoriale che miri ad efficienza e semplificazione. La volontà della maggioranza è di smagrire la Regione devolvendo competenze ai nuovi enti intermedi più vicini al territorio, ai Comuni e ai cittadini e quindi alle loro necessità.

"Il modello organizzativo rappresentato dalle Unioni Territoriali - ha aggiunto il consigliere - non è adatto, né tanto meno idoneo, prima di tutto secondo il giudizio della maggior parte degli amministratori e il documento stesso con cui è intervenuto l'Anci, apre chiaramente a un percorso di condivisione con la Regione per costruire un nuovo assetto. "Le geografia e le nuove competenze e funzioni delle future aree vaste, saranno decise dalla Regione assieme agli enti locali, senza fughe in avanti. La responsabilità che ci è stata data è quella di costruire un modello organizzativo - ha concluso Bordin - che salvi i nostri comuni ormai al collasso".



Il consigliere regionale Mauro Bordin (Lega)