Cr: Zanin augura buon anno a organi di informazione e di garanzia
(ACON) Trieste, 20 dic - RCM - "Il 2018 è l'anno dei tre
presidenti: Franco Iacop, che ha portato a termine la XI
legislatura; Ettore Romoli, che ha dato il via alla XII
legislatura ma purtroppo è mancato dopo meno di un mese; infine
il sottoscritto, che a luglio ha preso il testimone di questa
carica non cercata".
Ha esordito così, il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, in occasione dei saluti
di fine anno con gli organi di stampa, i suoi collaboratori più
stretti e i presidenti degli organi di garanzia "prova del fatto
- ha sottolineato Zanin - che il Consiglio regionale è tutore dei
diritti di tutti i cittadini". Al suo fianco il vicepresidente
del Consiglio Francesco Russo e il consigliere Danilo Slokar, che
ha portato i saluti del vicepresidente Stefano Mazzolini.
Per Ettore Romoli, non poteva mancare una parentesi privata: "Lo
ricordo come collega delle istituzioni, come amico personale e
come uomo di sottile ironia".
Poi Zanin ha evidenziato alcuni dei punti più salienti del 2018 e
in particolare del suo scorcio di presidenza. Ha così citato la
riforma della governance della sanità, ma soprattutto quella del
sistema degli enti locali, "che ha reso giustizia alle comunità
che chiedevano di potersi autoregolamentare. Abbiamo fatto
sentire la novità - ha aggiunto - ma senza distruggere quanto
c'era prima. Ora si tratta di studiare questo nuovo ente di area
vasta, di cui si sente la necessità da parte di tutti."
Quanto alla legge di stabilità appena approvata dall'Aula, il
presidente ha evidenziato tre elementi pilastro: la famiglia
(sono inseriti importanti sostegni alla famiglia, anche perché
con i figli rappresenta il nostro futuro); gli enti locali (gli
investimenti agli enti locali significano investimenti per i
cittadini, pur dovendo ricorrere al debito e noi lo abbiamo fatto
per 319 milioni, perché una Regione deve intraprendere ogni
azione necessaria a contrastare le situazioni di crisi); il
lavoro e l'aiuto alle imprese (se non c'è lavoro non c'è
economia, se non c'è lavoro non c'è speranza di poter creare una
famiglia, se non c'è lavoro non c'è futuro per i giovani, e le
imprese si aiutano ad esempio con il taglio delle tasse, che
abbiamo previsto).
Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato un aspetto per
lui fondante la comunità intera, perché simbolo di tolleranza,
condivisione, crescita: la cultura. "Noi scontiamo un deficit
culturale complessivo - ha detto - che sfocia nella violenza,
soprattutto tra i giovani, dove a scuola si traduce in bullismo.
Invece ci vuole un recupero a medio raggio del senso culturale e
per questo ci vuole la collaborazione tra tutti i soggetti
coinvolti, dalle istituzioni politiche alle famiglie, alla
scuola, ai sindaci che sono i primi deputati a raccogliere le
debolezze di una comunità".
Rivolgendosi poi ai giornalisti, ha detto loro di essere liberi,
di non avere paura di attaccare il potere quando sbaglia, di
colpirlo non nel gossip ma nei contenuti di ciò che fa.
Infine, le sfide per il 2019, a cominciare da quella di una
maggiore autonomia regionale, che si fa con le risorse, "risorse
che noi difenderemo", ha assicurato. E poi c'è la sfida di una
Europa nuova, che superi la crisi che ora sta vivendo, "fatta
sulla carne delle comunità, che perciò le si sono rivoltate
contro". Per Zanin, essere divisi in Stati nazionali non porta da
nessuna parte, soprattutto non ci difende da competitori come
Russia, Cina e Usa. Diverso, invece, essere un'Europa delle
Regioni, ovvero fondata su Regioni sì autonome, ma fortemente
coalizzate e coese tra loro. E a rimarcare il carattere
europeista del Friuli Venezia Giulia è, poi, stato anche il
consigliere Slokar che ha ricordato il suo essere una terra
quadrilingue, legata da molto tempo ad accordi con Slovenia,
Croazia e Austria, in una idea di Europa che è precursora
dell'Unione europea stessa.
Sollecitato dai giornalisti, il presidente Zanin ha quindi
spiegato come si stia predisponendo una legge pensionistica che
prevederà, per i consiglieri regionali, il sistema contributivo
puro (come se il Consiglio fosse una ditta privata dove una parte
la paga il datore di lavoro, una parte la paga il lavoratore, in
questo caso il consigliere), come per i deputati e i senatori.
Ciò implicherà il ricalcolo sulla base dei contributi versati
anche per quanto riguarda i vitalizi già in essere. "E' una
questione di giustizia", ha sottolineato Zanin.
A seguire, sono giunti i desiderata del presidente dell'Ordine
regionale dei giornalisti, Cristiano Degano, che si è espresso in
termini di difesa degli uffici stampa e delle agenzie di stampa,
di rispetto nell'applicazione del contratto giornalistico e di
crisi pesante del settore a livello nazionale con, non ultimi, i
tagli all'editoria. La presidente della Commissione regionale
pari opportunità, Annamaria Poggioli, si è unita al presidente
Zanin nell'esprimere il bisogno di un cambio culturale,
soprattutto per combattere la violenza e le diversità di genere.
E ha auspicato che prosegua il Protocollo d'intesa sottoscritto
tra Regione, Organi di garanzia e Scuola per promuovere ogni
forma di rispetto. A farle eco, il presidente del Comitato
regionale per le comunicazioni, Giovanni Marzini, che ha messo in
evidenza il lavoro con le scuole contro il cyber-bullismo. Per il
Corecom FVG, poi, un aumento dei contatti con il cittadino grazie
alla nuova sede di Pordenone, oltre al lavoro sempre intenso del
settore telefonia, con più di 1.500 controversie con i gestori di
telefonia mobile e la restituzione dei soldi ai cittadini.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)