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FdI/An: Basso-Giacomelli, una mozione a sostegno della maternità

22.12.2018
16:59
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/MPB - Nell'anno del 40esimo anniversario dell'entrata in vigore della legge sull'aborto, la 194/78, il gruppo regionale di Fratelli d'Italia-AN ha presentato una mozione in Consiglio regionale per la rimozione di ogni causa di ordine economico e sociale che induca la donna a ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza e per l'introduzione di nuove forme di incentivazione a sostegno della maternità.

La mozione continua a rompere il tabù attorno alla legge 194 che per anni, nel mondo politico, non si è voluto toccare ma che, di fronte ai dati dell'ultima relazione del ministero della salute sugli effetti della legge, che nel 2016 registra un numero di aborti pari a 84.926 unità, evidenziando che dal 1978 ne son state effettuate ben 6 milioni, non si può rimanere indifferenti.

Nel testo presentato, i consiglieri regionali Alessandro Basso e claudio Giacomelli richiedono nel testo presentato, che la Giunta regionale si impegni a mettere al centro delle politiche regionali sulla famiglia il tema del sostegno alla natalità e alla maternità facendo proprio l'assunto della difesa della vita al fine di rendere tutti i comuni del Friuli-Venezia Giulia "comuni per la vita".

"Con la nostra mozione vogliamo dare atto alle prescrizioni contenute nella legge 194/78 volte alla tutela della donna che deve esser messa in grado di far valere i propri diritti di lavoratrice e madre per valutare le opzioni che lo Stato le offre. La legge 194/78 deve essere applicata in toto ed è compito delle istituzioni far in modo che ciò avvenga, lasciando così alla donna totale libertà nella scelta finale. Nel 2016 nel Friuli-Venezia Giulia sono state effettuate 1.436 interruzioni volontarie di gravidanza, un computo che non tiene conto del numero di volte in cui le donne hanno fatto ricorso alla pillola abortiva RU 486.

"Ora più che mai, dobbiamo dare risposte concrete agevolando la diffusione di tutte le azioni poste in essere dalla normativa per la difesa della vita e per rendere l'interruzione volontaria di gravidanza, l'ultima azione estrema da compiere" - dichiara il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An, Alessandro Basso -; "vogliamo inoltre chiedere che vengano introdotte misure economiche che agevolino le donne in stato di gravidanza, che si trovino in stato di disoccupazione certificato da un centro per l'impiego o in grave difficoltà economica, che decidano di non interrompere la gravidanza e che vengano valutati sgravi fiscali alle imprese che assumano o abbiano alle proprie dipendenze donne in stato di gravidanza, un aiuto concreto a quelle donne che scelgono, nonostante le difficoltà, di accogliere nella propria vita il proprio bambino".

"C'è bisogno di mettere in luce le contraddizioni della legge 194, nata con l'intento di contrastare l'aborto clandestino ed evitare la morte alle donne e, che nel tempo, è diventata uno strumento contraccettivo, promosso da slogan tipici del femminismo di sinistra "l'utero è mio e me lo gestisco io". Nonostante nei vari articoli della legge venga messo in chiaro e tondo che la donna debba esser aiutata in tutti i modi per farle compiere una scelta chiara e consapevole, a causa di una lettura ideologica della legge tutte queste indicazioni nei fatti vengono disattese. Talvolta basta un piccolo aiuto economico o la possibilità di un lavoro per restituire alla donna in difficoltà la serenità necessaria per accogliere un bambino e noi, come consiglieri regionali, che crediamo nella vita e nel diritto delle donne di poter scegliere, combatteremo per la difesa della vita dei bambini e delle donne. Sono anni che si tace per timore di essere divisivi, ma non si può più non trattare questi argomenti: combattere per la vita non deve essere un elemento divisivo in una società moderna, ma un suo elemento fondante e aggregante", afferma infine il presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d'Italia-An, Claudio Giacomelli.



I consiglieri regionali di FdI/An, Claudio Giacomelli e Alessandro Basso (foto Acon)