FdI/An: Basso-Giacomelli, una mozione a sostegno della maternità
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/MPB - Nell'anno del 40esimo
anniversario dell'entrata in vigore della legge sull'aborto, la
194/78, il gruppo regionale di Fratelli d'Italia-AN ha presentato
una mozione in Consiglio regionale per la rimozione di ogni causa
di ordine economico e sociale che induca la donna a ricorrere
all'interruzione volontaria di gravidanza e per l'introduzione di
nuove forme di incentivazione a sostegno della maternità.
La mozione continua a rompere il tabù attorno alla legge 194 che
per anni, nel mondo politico, non si è voluto toccare ma che, di
fronte ai dati dell'ultima relazione del ministero della salute
sugli effetti della legge, che nel 2016 registra un numero di
aborti pari a 84.926 unità, evidenziando che dal 1978 ne son
state effettuate ben 6 milioni, non si può rimanere indifferenti.
Nel testo presentato, i consiglieri regionali Alessandro Basso e
claudio Giacomelli richiedono nel testo presentato, che la Giunta
regionale si impegni a mettere al centro delle politiche
regionali sulla famiglia il tema del sostegno alla natalità e
alla maternità facendo proprio l'assunto della difesa della vita
al fine di rendere tutti i comuni del Friuli-Venezia Giulia
"comuni per la vita".
"Con la nostra mozione vogliamo dare atto alle prescrizioni
contenute nella legge 194/78 volte alla tutela della donna che
deve esser messa in grado di far valere i propri diritti di
lavoratrice e madre per valutare le opzioni che lo Stato le
offre. La legge 194/78 deve essere applicata in toto ed è compito
delle istituzioni far in modo che ciò avvenga, lasciando così
alla donna totale libertà nella scelta finale. Nel 2016 nel
Friuli-Venezia Giulia sono state effettuate 1.436 interruzioni
volontarie di gravidanza, un computo che non tiene conto del
numero di volte in cui le donne hanno fatto ricorso alla pillola
abortiva RU 486.
"Ora più che mai, dobbiamo dare risposte concrete agevolando la
diffusione di tutte le azioni poste in essere dalla normativa per
la difesa della vita e per rendere l'interruzione volontaria di
gravidanza, l'ultima azione estrema da compiere" - dichiara il
consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An, Alessandro Basso
-; "vogliamo inoltre chiedere che vengano introdotte misure
economiche che agevolino le donne in stato di gravidanza, che si
trovino in stato di disoccupazione certificato da un centro per
l'impiego o in grave difficoltà economica, che decidano di non
interrompere la gravidanza e che vengano valutati sgravi fiscali
alle imprese che assumano o abbiano alle proprie dipendenze donne
in stato di gravidanza, un aiuto concreto a quelle donne che
scelgono, nonostante le difficoltà, di accogliere nella propria
vita il proprio bambino".
"C'è bisogno di mettere in luce le contraddizioni della legge
194, nata con l'intento di contrastare l'aborto clandestino ed
evitare la morte alle donne e, che nel tempo, è diventata uno
strumento contraccettivo, promosso da slogan tipici del
femminismo di sinistra "l'utero è mio e me lo gestisco io".
Nonostante nei vari articoli della legge venga messo in chiaro e
tondo che la donna debba esser aiutata in tutti i modi per farle
compiere una scelta chiara e consapevole, a causa di una lettura
ideologica della legge tutte queste indicazioni nei fatti vengono
disattese. Talvolta basta un piccolo aiuto economico o la
possibilità di un lavoro per restituire alla donna in difficoltà
la serenità necessaria per accogliere un bambino e noi, come
consiglieri regionali, che crediamo nella vita e nel diritto
delle donne di poter scegliere, combatteremo per la difesa della
vita dei bambini e delle donne. Sono anni che si tace per timore
di essere divisivi, ma non si può più non trattare questi
argomenti: combattere per la vita non deve essere un elemento
divisivo in una società moderna, ma un suo elemento fondante e
aggregante", afferma infine il presidente del Gruppo consiliare
di Fratelli d'Italia-An, Claudio Giacomelli.