Patto: nessuna rinegoziazione dei patti finanziari con lo Stato
(ACON) Trieste, 3 gen - COM/CMC - "Scadrà il 31 gennaio, e non
alla fine di marzo come previsto, il periodo a disposizione della
Regione per siglare il nuovo patto finanziario con lo Stato. Di
fatto, il Friuli-Venezia Giulia (assieme alla Sardegna) viene
messo in un angolo".
Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli che oggi hanno
tenuto una conferenza stampa a Udine.
"Valle d'Aosta e Sicilia hanno già chiuso gli accordi con lo
Stato nella Finanziaria (Trento e Bolzano si sono messi al sicuro
già nel 2014). Perché il Friuli-Venezia Giulia no?", si sono
chiesti i due consiglieri regionali aggiungendo: "Pare che il
presidente Massimiliano Fedriga non abbia portato a casa un
accordo giudicato finora "soddisfacente". Lo apprendiamo dalla
stampa locale, poiché il governatore non ha informato il
Consiglio regionale sulla rinegoziazione del contributo allo
Stato, punto centrale del suo programma. Un film già visto".
"Anche i noti patti Tondo-Tremonti e Serracchiani-Padoan, che
hanno inciso pesantemente sulla capacità di spesa della Regione -
proseguono Moretuzzo e Bidoli -, non sono stati preceduti da una
adeguata discussione in Consiglio regionale, che ne valutasse
preventivamente le ricadute e dettasse a Giunta regionale e
Commissione paritetica i criteri fondamentali ai quali attenersi
nella trattativa con lo Stato. La legge di stabilità riduce ora
notevolmente i margini di manovra per la Giunta Fedriga, che non
potrà avvalersi neppure del contributo della sottocommissione che
avrebbe dovuto approfondire gli effetti dei patti finanziari
intercorsi negli ultimi 10 anni (al posto della commissione
d'inchiesta sollecitata dal Gruppo Consiliare del Patto per
l'Autonomia e bocciata dalla maggioranza di centrodestra e
dall'opposizione di centrosinistra), mai istituita".
Ma la questione non è solo di tempi: "Dalla lettura del comma che
ci riguarda - affermano gli esponenti del Patto per l'Autonomia -
sembra che non ci sia alcun margine finanziario nella trattativa,
che forse riguarderà altri temi, ma non l'importo complessivo del
contributo. Certo è che la Regione Sicilia ha chiuso un accordo
con lo Stato in cui risparmia 900 milioni di euro in tre anni. E
noi? La Regione Sicilia pagherà allo Stato 1001 milioni di euro
all'anno per 5 milioni di abitanti, la Regione Friuli-Venezia
Giulia 836 milioni per 1,2 milioni di abitanti. Come a dire che
un cittadino siciliano "dovrà" allo Stato 200 euro, un cittadino
della nostra regione quasi 700!.
"Negli anni dal 2011 al 2018 - hanno ricordato Moretuzzo e Bidoli
- i prelievi dello Stato e norme restrittive di spesa hanno
comportato una riduzione della spesa pubblica di Regione ed Enti
locali di 10 miliardi di euro, che sono stati la causa principale
della crisi economica e sociale che ha colpito il Friuli-Venezia
Giulia, in misura maggiore che da altre parti.
"La finanziaria approvata dal Parlamento a trazione leghista ci
dice che non c'è nessuna volontà di cambiare rotta. Il tempo
delle chiacchiere da campagna elettorale è finito, Fedriga in
campagna elettorale ha detto che la rinegoziazione dei Patti era
una priorità e che avrebbe trovato un accordo molto più
soddisfacente della Serracchiani. Fino ad ora i fatti ci
dimostrano il contrario: nessun nuovo accordo, nessun trattamento
particolare da parte dell'amico Salvini, nessuna proroga al 31
marzo come annunciato in aula, nessun coinvolgimento del
Consiglio regionale con l'annunciata sottocommissione bilancio.
Sarebbe comico che l'esito della trattativa in corso fosse la
conferma del patto Serracchiani/Padoan. Il presidente Fedriga si
dimostra sempre più un abile prestigiatore: è bravissimo nel
distrarre il "pubblico" con una mano con questioni che hanno poca
sostanza (come i 23 forestali mandati a pattugliare il confine
orientale
), mentre con l'altra nasconde i temi dirimenti per il
futuro dei cittadini del Friuli-Venezia Giulia".
"Con l'ultima finanziaria regionale, abbiamo aumentato di nuovo
il debito del Friuli-Venezia Giulia, senza farci restituire le
risorse che ci erano state sottratte indebitamente dallo Stato -
ha evidenziato Markus Maurmair, presidente del Patto per
l'Autonomia, anch'egli presente alla conferenza stampa -: una
sconfitta clamorosa soprattutto per la Lega Nord, che ha
dimenticato evidentemente che cosa significhi federalismo".
"Poco credibile pure il Partito Democratico - hanno aggiunto
Moretuzzo e Bidoli -, che oggi critica la strategia del
governatore Fedriga sul nuovo patto finanziario con Roma,
dimenticando evidentemente di essere corresponsabile della
situazione di grave difficoltà finanziaria del Friuli-Venezia
Giulia nei rapporti con lo Stato, in base agli accordi fatti
dalla giunta Tondo nel 2010 e, appunto, dalla giunta Serracchiani
nel 2014".