M5S: Sergo, per Tav no opere faraoniche ma migliorare la tratta
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/RCM - Il portavoce regionale del
M5S Cristian Sergo interviene nel dibattito di questi giorni
innescato dalle affermazioni del presidente Fedriga in merito
alle ragioni sul perchè, in Friuli Venezia Giulia, la Tratta ad
alta velocità (Tav) Venezia-Trieste non si farà "per colpa o
merito, a seconda di come la si pensi - scrive Sergo in un
comunicato -, del Pd. Anche ammettendo che ci sia stato un
accantonamento del progetto Alta velocità/Alta capacità tra i due
capoluoghi (costo 7,5 miliardi), puntando sulla sola
velocizzazione della tratta (1,8 miliardi), questa decisione è
stata presa nel marzo 2014 tra il ministro Lupi, il presidente
della Regione Veneto, Zaia, e l'allora presidente del Friuli
Venezia Giulia, Serracchiani.
"Se quello fu l'atto con cui si è affossata la Tav, ciò che
rimane da capire - afferma il consigliere Pentastellato - è come
mai per la tratta Ronchi-Trieste l'iter di Valutazione di impatto
ambientale (Via) sia continuato, concludendosi con parere
negativo, dopo ben due anni. Invece di stracciare quel progetto,
come da noi richiesto in Consiglio regionale nell'autunno 2013,
con una mozione bocciata da tutti i partiti regionali, si è
preferito far lavorare la Commissione tecnica Via su una
procedura che era viva e vegeta, altro che accantonata. Uno dei
tanti sprechi di quest'opera.
"La verità - asserisce ancora Sergo - è che per alcune tratte la
procedura risulta tuttora in corso ma sospesa, per altre si è
conclusa e il parere di Via è stato negativo. Ma non è tutto
perché, nonostante quel parere negativo, Rfi ha continuato a
tenere in vita quel progetto, tanto da ritrovarlo nel contratto
di programma presentato alle Camere l'estate scorsa. Solo in
ottobre, e per la prima volta, c'è stata una bocciatura da parte
dell'attuale maggioranza Lega-5 Stelle a Roma, che ha prescritto
l'immediato ritiro dei progetti, preferendo forme di
velocizzazione della linea, analizzandone attentamente i costi e
i benefici prospettati.
"Infatti la Tav è tuttora viva e vegeta, anche perché si
prenderanno alcuni pezzi del vecchio progetto per velocizzare la
linea. L'assurdità è che si vorrebbero prendere anche stralci del
progetto giudicati negativamente già tre anni fa. Il problema
sono stati i soldi mancanti, non l'inutilità dell'opera e il suo
impatto ambientale, ovvero quanto da noi giustamente sostenuto a
tutti i livelli in questi 5 anni.
"Da marzo 2014, solo recentemente è stato presentato lo studio di
fattibilità (nemmeno il progetto preliminare) delle varianti che
interesseranno la nostra regione e su cui i nostri parlamentari
si sono già espressi. Noi rimaniamo convinti che si debbano
mettere in cantiere da subito alcuni importanti e urgenti
interventi per migliorare la linea, e abbandonare opere
faraoniche che non si faranno mai e che costano non pochi milioni
di euro solo per la loro progettazione. Per questo, mentre gli
altri frequentano salotti televisivi, noi stiamo lavorando".