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M5S: Sergo, per Tav no opere faraoniche ma migliorare la tratta

12.01.2019
15:23
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/RCM - Il portavoce regionale del M5S Cristian Sergo interviene nel dibattito di questi giorni innescato dalle affermazioni del presidente Fedriga in merito alle ragioni sul perchè, in Friuli Venezia Giulia, la Tratta ad alta velocità (Tav) Venezia-Trieste non si farà "per colpa o merito, a seconda di come la si pensi - scrive Sergo in un comunicato -, del Pd. Anche ammettendo che ci sia stato un accantonamento del progetto Alta velocità/Alta capacità tra i due capoluoghi (costo 7,5 miliardi), puntando sulla sola velocizzazione della tratta (1,8 miliardi), questa decisione è stata presa nel marzo 2014 tra il ministro Lupi, il presidente della Regione Veneto, Zaia, e l'allora presidente del Friuli Venezia Giulia, Serracchiani.

"Se quello fu l'atto con cui si è affossata la Tav, ciò che rimane da capire - afferma il consigliere Pentastellato - è come mai per la tratta Ronchi-Trieste l'iter di Valutazione di impatto ambientale (Via) sia continuato, concludendosi con parere negativo, dopo ben due anni. Invece di stracciare quel progetto, come da noi richiesto in Consiglio regionale nell'autunno 2013, con una mozione bocciata da tutti i partiti regionali, si è preferito far lavorare la Commissione tecnica Via su una procedura che era viva e vegeta, altro che accantonata. Uno dei tanti sprechi di quest'opera.

"La verità - asserisce ancora Sergo - è che per alcune tratte la procedura risulta tuttora in corso ma sospesa, per altre si è conclusa e il parere di Via è stato negativo. Ma non è tutto perché, nonostante quel parere negativo, Rfi ha continuato a tenere in vita quel progetto, tanto da ritrovarlo nel contratto di programma presentato alle Camere l'estate scorsa. Solo in ottobre, e per la prima volta, c'è stata una bocciatura da parte dell'attuale maggioranza Lega-5 Stelle a Roma, che ha prescritto l'immediato ritiro dei progetti, preferendo forme di velocizzazione della linea, analizzandone attentamente i costi e i benefici prospettati.

"Infatti la Tav è tuttora viva e vegeta, anche perché si prenderanno alcuni pezzi del vecchio progetto per velocizzare la linea. L'assurdità è che si vorrebbero prendere anche stralci del progetto giudicati negativamente già tre anni fa. Il problema sono stati i soldi mancanti, non l'inutilità dell'opera e il suo impatto ambientale, ovvero quanto da noi giustamente sostenuto a tutti i livelli in questi 5 anni.

"Da marzo 2014, solo recentemente è stato presentato lo studio di fattibilità (nemmeno il progetto preliminare) delle varianti che interesseranno la nostra regione e su cui i nostri parlamentari si sono già espressi. Noi rimaniamo convinti che si debbano mettere in cantiere da subito alcuni importanti e urgenti interventi per migliorare la linea, e abbandonare opere faraoniche che non si faranno mai e che costano non pochi milioni di euro solo per la loro progettazione. Per questo, mentre gli altri frequentano salotti televisivi, noi stiamo lavorando".



Il consigliere regionale del M5S Cristian Sergo (foto Acon/RCM)