FdI/An: Giacomelli, foibe ed esodo tragedia italiana
(ACON) Trieste, 14 gen - COM/CMC - "Quella delle foibe e
dell'esodo non è solamente una tragedia istriana, bensì una
tragedia italiana, della quale la nostra nazione porta ancora le
ferite".
E' quanto dichiarato dal consigliere regionale Claudio Giacomelli
(FdI/An), in occasione del Congresso nazionale Comitato 10
febbraio che si è svolto a Trieste, aggiungendo che "questa
pagina della nostra Storia nazionale sia stata per lungo tempo
dimenticata e messa in discussione. In Italia per anni vi é stata
una cultura dominante di sinistra, quando non comunista, che, ha
voluto nascondere la tragedia del confine orientale così come
ogni fatto che potesse suscitare negli Italiani ogni orgoglio di
Patria. Non per niente siamo l'unica nazione al mondo nella quale
la bandiera nazionale è considerato un simbolo di parte".
Giacomelli ha poi ricordato come, in Consiglio regionale sia
stata depositata dal gruppo di Fratelli d'Italia "una proposta di
legge proprio sul tema del 10 febbraio che, oltre a prevedere
contributi da parte della Regione, per studi, ricerche e
pubblicazioni sul tema dell'esodo, istituirà un concorso di
elaborati rivolto agli studenti della nostra regione affinché
venga trattata una storia che ancora oggi è poco conosciuta e
diffusa fra i giovani e nelle scuole. All'interno della
commissione giudicatrice saranno presenti le associazioni che da
sempre si occupano di mantenere viva la memoria su questa storia
dimenticata, come il Comitato 10 febbraio che, insieme ad altre
associazioni, ha contribuito alla stesura della nostra proposta
di legge".
Il consigliere ha poi voluto ringraziare il Comitato "per il
ruolo determinate che ha nella diffusione della vicenda del
confine orientale e della tragedia dell'esodo e delle foibe,
anche grazie al contributo di componenti di giovane età che
spesso non hanno un collegamento familiare o personale diretto
con queste vicende ma che, con grande impegno e dedizione,
portano avanti una storia che riguarda tutti gli italiani".
Infine il consigliere di FdI/An ha voluto spendere una parola
sulle conferenze tenute da Claudia Cernigoi condannando "la
gravità, non solo delle tesi riduzioniste se non addirittura
negazioniste sostenute nei confronti della tragedia del confine
orientale, bensì anche per la sede istituzionale che continua ad
ospitarle".