M5S: Ussai, tagli spesa personale rischio per sanità pubblica
(ACON) Trieste, 16 gen - COM/CMC - "I tagli sulla spesa per il
personale rischiano di mettere in ginocchio la sanità pubblica e
trasferire l'erogazione delle prestazioni ai privati".
Ad affermarlo è il consigliere regionale Andrea Ussai (M5S),
anticipando che il Movimento 5 Stelle ha chiesto ufficialmente di
discutere, nella Commissione regionale competente, la delibera
che illustra le "Linee annuali per la gestione del servizio
sanitario e sociosanitario" per l'anno 2019.
"Crediamo - spiega Ussai- che sia urgente un confronto con
assessore e sindacati sulle diverse criticità emerse nella
delibera che stabilisce gli obiettivi, i risultati attesi, nonché
le risorse a disposizione degli Enti del servizio sanitario
regionale.
"La prima criticità - continua Ussai - riguarda i numerosi tagli:
dalla spesa per il personale (-1%) a quella per i dispositivi
medici (-3%). Una spending review che continua da anni! Ad
esempio, presso l'Azienda triestina nel solo 2018 si è avuto un
risparmiato sulle assunzioni di circa 1 milione di euro, con una
carenza di infermieri pari a 120 unità, la riduzione di 43
dipendenti amministrativi, il taglio di 76 posti letto, la
chiusura di diversi reparti o l'accorpamento come avvenuto per
l'oncologia che è stata unita all'ematologia nonostante avesse un
reparto nuovo appena ristrutturato.
"La nostra preoccupazione - prosegue il consigliere - è che il
perdurare dei tagli al personale, in un quadro di organici già in
sofferenza, possa mettere in ginocchio la sanità pubblica,
spianando la strada al trasferimento dell'erogazione delle
prestazioni ai privati. E' quest'ultima una volontà della Giunta
peraltro neanche tanto nascosta dato che nella stessa delibera si
obbligano le aziende a utilizzare le risorse per l'abbattimento
delle liste di attesa acquistando una quota di almeno il 40% da
erogatori privati convenzionati, in aggiunta al budget già loro
assegnato".
"In campagna elettorale - ricorda Ussai la maggioranza aveva
promesso esami diagnostici e visite specialistiche nelle ore
serali per abbattere le liste di attesa. In realtà, attualmente
non riusciamo nemmeno a far lavorare le apparecchiature
diagnostiche sei giorni su sette e dodici ore al giorno come
prevede la normativa. Mi chiedo: come riusciranno ad estendere
l'apertura degli ambulatori se si taglia proprio sul personale?
Evidentemente saremo costretti a esternalizzare la maggior parte
delle prestazioni per cercare di rispettare i tempi previsti.
"Un altro punto critico - osserva il consigliere - riguarda la
valutazione della produzione delle Azienda sanitarie, secondo la
delibera non allineato con la crescita del numero di personale
dipendente. Vorremmo capire in base a quali parametri e con quale
modalità si è misurato questo calo di produttività e soprattutto
dove sono andati a finire i finanziamenti al comparto sanità che,
come afferma lo stesso assessore Riccardi, "sono cresciuti di 200
milioni di euro negli ultimi due anni.
"Infine dopo il danno anche la beffa - conclude Ussai -, perché
dalle "linee per la gestione" non è chiaro se le risorse
aggiuntive regionali (RAR) potranno ancora essere utilizzate per
pagare i turni aggiuntivi (impiegati ad esempio per permettere le
ferie estive del personale) e per pagare la maggiorazione legata
al riconoscimento del "disagio" per i turni (h12, h24, festivi).
Se non fosse così il personale turnista potrebbe trovarsi una
riduzione dello stipendio mensile di circa 150 -200 euro e
dall'altro lato nel periodo estivo molti reparti si troverebbero
a dover chiudere per un organico inadeguato.
Il rischio di depauperare il servizio pubblico è reale e
l'Assessore non può continuare a sfuggire il confronto".