Pd: Santoro, per operatività enti locali serve nuovo personale
(ACON) Trieste, 16 gen - COM/RCM - "Prima una legge di
stabilità con investimenti in calo su economia e infrastrutture,
ora qualche maquillage per l'operatività dei Comuni in tema di
opere pubbliche. Gli strumenti ci sono già, ma siamo alle solite:
anziché mantenere quello che di buono c'è, meglio smantellare
tutto. E intanto le imprese sono al palo, insieme agli
investimenti".
A dirlo è la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro,
commentando la gestione delle opere pubbliche nei piccoli Comuni.
"Esiste già la rete della stazioni appaltanti costituita dalla
precedente amministrazione - sottolinea la Santoro -, ora questa
andrebbe implementata e strutturata. Inoltre, abbiamo proposto
anche l'aumento delle risorse a disposizione di questa struttura
agile e snella che sta funzionando, ma la maggioranza non ha
ritenuto necessario seguirci.
"Se il personale su cui si può fare conto è sempre lo stesso, di
fatto siamo solo al gioco delle tre carte. O si pensa a
rafforzare le strutture esistenti degli enti locali, oppure
l'intervento è poco più dell'acqua fresca. Di sicuro non sarà la
ricostituzione delle Province ad aiutare i Comuni, questi nuovi
enti dreneranno solamente l'eventuale nuovo personale.
"Mancando un disegno complessivo che possa aiutare gli enti
locali in quanto non c'è idea di cosa fare dopo la cancellazione
delle Unioni territoriali, questo è solo un tampone che rischia
di non servire a nulla.
"Spiace constatare - continua l'esponente dem - che a fronte di
un'analisi che ha fatto la Giunta di non stanziare altre e nuove
risorse per gli investimenti pubblici, con il drastico calo che
abbiamo visto con la legge di stabilità 2019, non ne ha messi
nemmeno a favore dei privati che hanno diverse e più veloci
capacità di spesa. In particolare, andavano finanziati subito il
riuso, gli efficientamenti energetici, l'edilizia convenzionata e
i partenariari pubblici/privati. Basti ricordare i progetti
innovativi dei tavoli territoriali della nuova legge sulla casa
che nel giro di due anni hanno visto anche l'inaugurazione o, in
un anno, la posa della prima pietra".
Secondo la Santoro, "l'idea poi di non lavorare con le
graduatorie e i bandi da parte della Regione porterà a un
ulteriore rallentamento nel settore pubblico, in quanto gli enti
locali aspetteranno come una volta prima il contributo e dal
giorno dopo inizieranno a lavorare al progetto, fare la variante
urbanistica, gli espropri, eccetera, allungando a dismisura i
tempi di cantierizzazione. Con le graduatorie, invece, si possono
premiare i Comuni virtuosi con progetti in mano pronti per
l'appalto. L'auspicio, dunque, è che la rete delle stazioni
appaltanti venga portata avanti e che non si costruisca un
carrozzone che complicherà e rallenterà gli investimenti".