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IV Comm: audizione su situazione regionale logistica e trasporti

24.01.2019
17:59
(ACON) Trieste, 24 gen - RCM - Audizione, in IV Commissione consiliare presieduta da Piero Camber (FI), del coordinatore del Tavolo regionale di confronto sistematico sui settori della logistica e dei trasporti, Rodolfo Flebus, in merito alla situazione in cui si trovano i suddetti settori e individuare possibili azioni di intervento.

L'incontro è stato chiesto dalla consigliera Mariagrazia Santoro (Pd), che ha affermato l'importanza di trattare il tema dell'autotrasporto quanto a infrastrutture, ma anche in termini di funzionamento del sistema, di controlli e concorrenza. Il traffico pesante è aumentato, a fronte di un calo di quello automobilistico - ha reso noto -. Si stanno creando problemi di compatibilità del sistema infrastrutturale con un sistema di trasporto di qualità. E la normativa comunitaria di settore è in evoluzione, perciò sarebbe interessante anche ascoltare i nostri parlamentari direttamente coinvolti nelle deliberazioni in materia affinché ci aggiornino su cosa si sta facendo a livello europeo.

La nostra regione - ha esordito Flebus - è una piattaforma naturale dove già insistono strutture sufficientemente attrezzate alle attività della logistica e dei trasporti. In passato si è assistito a una politica individuale delle strutture quali interporto di Cervignano, centro ingrosso intermodale di Pordenone, autoporto di Gorizia e i tre porti regionali, che gli ha impedito di crescere. Ecco perché, per dare una prospettiva alle imprese di trasporto e mettere tutti in sinergia gli uni con gli altri, si è formato il Coordinamento regionale della logistica e dei trasporti, composto da soggetti pubblici e privati.

Contestualmente, però, la proposta di Flebus avanzata all'assessore Graziano Pizzimenti è stata di creare una cabina di regia per una governance unica e regionale, per garantire a tutte le attività produttive del FVG l'utilizzo delle infrastrutture e conseguentemente dei servizi.

A tale proposito - si è sbilanciato il coordinatore del Tavolo di confronto - l'interporto di Trieste potrebbe fare da società veicolo alla quale dovrebbero aderire Friulia, le Camere di commercio, i Comuni possessori di strutture attinenti i servizi inerenti il trasporto, l'Autorità di sistema portuale di Trieste. Il suo nome, per tacitare ogni campanilismo, potrebbe essere Società interporti FVG. I soci dell'interporto hanno già dato la loro disponibilità ad aprirsi e dare spazio a Udine, Gorizia e Pordenone. Inoltre, fortemente interessate a questa operazione sono già le imprese di trasporto su strada della regione.

Un parziale no è però già arrivato dall'assessore Pizzimenti, che se si è detto favorevole a una governance unica per quanto attiene l'offerta, così non è per una cabina unica di gestione del settore.

È lampante che è il porto di Trieste il trainante di tutto, da cui tutto parte e dal cui sviluppo sono nate le necessità dell'ultimo periodo - ha detto l'assessore -. Il porto è saturo di spazi; per fortuna l'economia è in movimento, ci sono molti traffici, ma la struttura si è dovuta confrontare con le altre realtà regionali presenti e oggi si sente l'esigenza di fare sinergia e mettersi in rete. Un coordinamento regionale è dunque necessario, anzi fondamentale, perché permette di capire le esigenze di tanti soggetti diversi e al contempo li mette tutti assieme, in teoria facendoli andare tutti dalla stessa parte. Perciò sono per una governance unica dell'offerta sul mercato internazionale, dove tutti sanno cosa si può avere dalle nostre associazioni e imprese, come fossero una sorta di "federazione", ma da qui a dire che ci vuole un unico soggetto, praticamente un unico Consiglio di amministrazione, per una unica governance ho dei dubbi.

Ogni porto e interporto del FVG - ha aggiunto Pizzimenti - ha una sua caratteristica, non sono in concorrenza tra loro e questa è la nostra fortuna. Così come avere realtà industriali grandi ma non enormi, con cui quindi si può dialogare direttamente, e che possono dare ogni risposta alla domanda del mercato.

Rodolfo Flebus ha poi illustrato la situazione del Pordenonese, caratterizzato da un forte export e verso cui stanno arrivando contatti per diventare l'alternativa all'imbuto del Brennero, per poi puntare verso Tarvisio e l'Austria; le difficoltà dell'autoporto di Gorizia, legate al fatto di essere di proprietà del Comune; l'approfondimento che andrebbe fatto al regime autorizzativo dei vettori nazionali per l'aggancio di trayler provenienti via Ro-Ro (abbreviazione dell'espressione inglese Roll-on/Roll-off, con cui si indica una nave traghetto per trasporto di autoveicoli) e ferroviari dall'est Europa e diretti in Italia; lo sviluppo dei consorzi industriali, punto cardine per un buon funzionamento della logistica regionale; il far dotare porti e interporti di spazi per lo stoccaggio temporaneo delle merci; la necessità che ci siano politiche che arrivino a un fine, che non cadano nel nulla dopo i proclami in modo tale da non far fare investimenti inutili (come la notizia che la dogana sarebbe stata spostata a Cervignano e gli imprenditori hanno investito per essere pronti lì e invece non se n'è fatto nulla); controllare che le stazioni di servizio lungo le autostrade abbiano gli spazi adeguati da dedicare alla sosta dei mezzi pesanti, e creare degli "ostelli" ovvero delle zone attrezzate dove il conducente può rifocillarsi, vietando perciò il riposo settimanale regolare nella cabina del mezzo.

(foto; immagini alle tv)



La IV Commissione consiliare, l'assessore Pizzimenti e Rodolfo Flebus (foto Acon/RCM)