IV Comm: audizione su situazione regionale logistica e trasporti
(ACON) Trieste, 24 gen - RCM - Audizione, in IV Commissione
consiliare presieduta da Piero Camber (FI), del coordinatore del
Tavolo regionale di confronto sistematico sui settori della
logistica e dei trasporti, Rodolfo Flebus, in merito alla
situazione in cui si trovano i suddetti settori e individuare
possibili azioni di intervento.
L'incontro è stato chiesto dalla consigliera Mariagrazia Santoro
(Pd), che ha affermato l'importanza di trattare il tema
dell'autotrasporto quanto a infrastrutture, ma anche in termini
di funzionamento del sistema, di controlli e concorrenza. Il
traffico pesante è aumentato, a fronte di un calo di quello
automobilistico - ha reso noto -. Si stanno creando problemi di
compatibilità del sistema infrastrutturale con un sistema di
trasporto di qualità. E la normativa comunitaria di settore è in
evoluzione, perciò sarebbe interessante anche ascoltare i nostri
parlamentari direttamente coinvolti nelle deliberazioni in
materia affinché ci aggiornino su cosa si sta facendo a livello
europeo.
La nostra regione - ha esordito Flebus - è una piattaforma
naturale dove già insistono strutture sufficientemente attrezzate
alle attività della logistica e dei trasporti. In passato si è
assistito a una politica individuale delle strutture quali
interporto di Cervignano, centro ingrosso intermodale di
Pordenone, autoporto di Gorizia e i tre porti regionali, che gli
ha impedito di crescere. Ecco perché, per dare una prospettiva
alle imprese di trasporto e mettere tutti in sinergia gli uni con
gli altri, si è formato il Coordinamento regionale della
logistica e dei trasporti, composto da soggetti pubblici e
privati.
Contestualmente, però, la proposta di Flebus avanzata
all'assessore Graziano Pizzimenti è stata di creare una cabina di
regia per una governance unica e regionale, per garantire a tutte
le attività produttive del FVG l'utilizzo delle infrastrutture e
conseguentemente dei servizi.
A tale proposito - si è sbilanciato il coordinatore del Tavolo di
confronto - l'interporto di Trieste potrebbe fare da società
veicolo alla quale dovrebbero aderire Friulia, le Camere di
commercio, i Comuni possessori di strutture attinenti i servizi
inerenti il trasporto, l'Autorità di sistema portuale di Trieste.
Il suo nome, per tacitare ogni campanilismo, potrebbe essere
Società interporti FVG. I soci dell'interporto hanno già dato la
loro disponibilità ad aprirsi e dare spazio a Udine, Gorizia e
Pordenone. Inoltre, fortemente interessate a questa operazione
sono già le imprese di trasporto su strada della regione.
Un parziale no è però già arrivato dall'assessore Pizzimenti, che
se si è detto favorevole a una governance unica per quanto
attiene l'offerta, così non è per una cabina unica di gestione
del settore.
È lampante che è il porto di Trieste il trainante di tutto, da
cui tutto parte e dal cui sviluppo sono nate le necessità
dell'ultimo periodo - ha detto l'assessore -. Il porto è saturo
di spazi; per fortuna l'economia è in movimento, ci sono molti
traffici, ma la struttura si è dovuta confrontare con le altre
realtà regionali presenti e oggi si sente l'esigenza di fare
sinergia e mettersi in rete. Un coordinamento regionale è dunque
necessario, anzi fondamentale, perché permette di capire le
esigenze di tanti soggetti diversi e al contempo li mette tutti
assieme, in teoria facendoli andare tutti dalla stessa parte.
Perciò sono per una governance unica dell'offerta sul mercato
internazionale, dove tutti sanno cosa si può avere dalle nostre
associazioni e imprese, come fossero una sorta di "federazione",
ma da qui a dire che ci vuole un unico soggetto, praticamente un
unico Consiglio di amministrazione, per una unica governance ho
dei dubbi.
Ogni porto e interporto del FVG - ha aggiunto Pizzimenti - ha una
sua caratteristica, non sono in concorrenza tra loro e questa è
la nostra fortuna. Così come avere realtà industriali grandi ma
non enormi, con cui quindi si può dialogare direttamente, e che
possono dare ogni risposta alla domanda del mercato.
Rodolfo Flebus ha poi illustrato la situazione del Pordenonese,
caratterizzato da un forte export e verso cui stanno arrivando
contatti per diventare l'alternativa all'imbuto del Brennero, per
poi puntare verso Tarvisio e l'Austria; le difficoltà
dell'autoporto di Gorizia, legate al fatto di essere di proprietà
del Comune; l'approfondimento che andrebbe fatto al regime
autorizzativo dei vettori nazionali per l'aggancio di trayler
provenienti via Ro-Ro (abbreviazione dell'espressione inglese
Roll-on/Roll-off, con cui si indica una nave traghetto per
trasporto di autoveicoli) e ferroviari dall'est Europa e diretti
in Italia; lo sviluppo dei consorzi industriali, punto cardine
per un buon funzionamento della logistica regionale; il far
dotare porti e interporti di spazi per lo stoccaggio temporaneo
delle merci; la necessità che ci siano politiche che arrivino a
un fine, che non cadano nel nulla dopo i proclami in modo tale da
non far fare investimenti inutili (come la notizia che la dogana
sarebbe stata spostata a Cervignano e gli imprenditori hanno
investito per essere pronti lì e invece non se n'è fatto nulla);
controllare che le stazioni di servizio lungo le autostrade
abbiano gli spazi adeguati da dedicare alla sosta dei mezzi
pesanti, e creare degli "ostelli" ovvero delle zone attrezzate
dove il conducente può rifocillarsi, vietando perciò il riposo
settimanale regolare nella cabina del mezzo.
(foto; immagini alle tv)