M5S: Ussai, non impediamo ai nostri figli di conoscere il mondo
(ACON) Trieste, 25 gen - COM/RCM - Grande amarezza. Questo il
sentimento espresso dal consigliere regionale Andrea Ussai (M5S)
al termine della VI Commissione, che si è riunita per esaminare
le proposte della Giunta regionale in merito a diritto allo
studio e vita scolastica.
Così si sfoga il capogruppo pentastellato: "Si è parlato di
fondi? Di modelli educativi? Di organizzazione dei plessi? No. Le
modifiche urgenti proposte dall'assessore all'Istruzione,
Rosolen, hanno portato i consiglieri di maggioranza a discutere
solamente di inserimento scolastico degli alunni figli di
immigrati.
"La legge attuale favorisce la partecipazione dei genitori alla
vita scolastica e promuove addirittura iniziative scolastiche di
carattere interculturale. Infatti, nelle nostre scuole, a volte i
genitori dei bambini che vengono da lontano sono invitati a
incontrarsi e a cantare nella propria lingua di origine o perfino
a raccontare fiabe o aspetti peculiari delle proprie terre. Sono
momenti ludici e nel contempo formativi per i quali passano
conoscenze, curiosità, apertura e condivisione, semplicità delle
relazioni. Non si tratta di evidenziare le differenze, ma di
vedere come queste culture si interconnettono, un incontro che
porta all'arricchimento reciproco e previene la chiusura delle
comunità straniere nei loro confini identitari.
"Ma oggi la maggioranza ha fortunatamente sventato questo
pericolosissimo attacco alla serenità dei nostri figli: queste
iniziative saranno cancellate e sostituite da 'iniziative volte
alla valorizzazione dell'identità culturale regionale'.
"Lo scambio è sempre bidirezionale - aggiunge Ussai -. Ho
proposto di aggiungere una 'e' tra le due iniziative: i nuovi
arrivati avrebbero l'occasione di conoscere più a fondo la nuova
realtà nella quale si trovano a vivere e nel contempo i nostri
ragazzi avrebbero un'incredibile occasione di formazione che
difficilmente gli ricapiterà nella vita in queste forme. La
maggioranza ha bocciato la mia proposta perché questo tema non
interessa.
"I nostri figli" - conclude l'esponente di opposizione - vivono
in un mondo denso di scambi, di viaggi e di contaminazioni: più
saranno aperti, competenti e curiosi, maggiori opportunità
avranno di essere adulti soddisfatti, in pace e con una vita
piena". Ciò che Ussai chiede è di non impedire loro di conoscere
il mondo che li circonda e al contempo di non contribuire ad
aumentare "quelle sacche di immigrati che, pur vivendo in
regione, non hanno quasi nessun contatto con la società e non
conoscono una parola di italiano".