Zanin: corregionali in Venezuela, incontro Direzione italiani all'estero
(ACON) Udine, 26 gen - MPB - La drammatica situazione di molti
corregionali venezuelani che cercano rifugio e sicurezza
raggiungendo in tutti i modi l'Argentina sarà al centro di un
incontro nei prossimi giorni a Roma con il direttore generale
della Direzione per gli italiani all'Estero Luigi Vignali, per
definire alcune linee di azione che possano essere promosse dal
Friuli Venezia Giulia.
Lo fa sapere il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro
Zanin che attraverso Luigi Papais, componente del Consiglio
generale degli emigrati all'estero (CGIE), ha in corso i contatti
con l'organismo presso la Farnesina.
Durante la permanenza in Argentina in occasione della missione
svolta nei giorni scorsi nel Paese latino americano, organizzata
dall'Ente Friuli nel Mondo per celebrare i 140 anni della
fondazione della città di Avellaneda - spiega Zanin -, ho appreso
dal console generale d'Italia a Rosario, Martin Brook, che molti
cittadini italiani - e tra questi anche corregionali discendenti
di quei friulani e giuliani emigrati oltre oceano decine di anni
fa - stanno fuggendo dal Venezuela con mezzi di fortuna e persino
a piedi, compiendo migliaia di chilometri tra enormi disagi e
pericoli, e giungono in prossimità del confine argentino
stremati, bisognosi dei più elementari generi di prima necessità,
privi di denaro speso per sopravvivere nel lungo esodo.
Alcune famiglie sono state accolte e aiutate dal consolato ma la
realtà è preoccupante - aggiunge Zanin - se si pensa che sono
circa 150 mila gli italiani in Venezuela, di cui 5000 originari
del Friuli Venezia Giulia e tra questi 2000 con passaporto
italiano: cifre impressionanti, davanti alle quali non possiamo
rimanere indifferenti.
Dal console argentino c'è la disponibilità a mantenere attivo un
canale informativo su una situazione in drammatica evoluzione,
però è essenziale - prosegue il presidente - mettere in campo
alcune iniziative di aiuto dirette, non solo per quanto riguarda
generi di prima necessità e medicinali, ma anche immaginando sia
dei percorsi per eventuali rimpatri con il riconoscimento, data
l'instabilità politica del Venezuela, dello status di rifugiato
politico, sia le condizioni di sostegno per reimpostare la
propria vita qui, da armonizzare con il sistema di sussidi che il
governo sta costruendo.
Della rete costituta dai 6 Fogolars Furlans e dal sodalizio di
Giuliani attiva prima che esplodesse la crisi non resta nulla.
Per questo possono essere preziosi i contatti con il gruppo di
lavoro che Papais è riuscito a costituire con friulani e giuliani
residenti a Caracas, ma come istituzione - sottolinea Zanin - è
fondamentale affrontare la questione anche con la collaborazione
e l'indirizzo della Direzione e del Consiglio generale degli
italiani all'estero.
(foto su www.consglio.regione.fvg.it)