ProgettoFVG/Ar: Sibau e Di Bert, la montagna è una ricchezza
(ACON) Trieste, 26 gen - COM/RCM - Trasformare i limiti del
passato in opportunità di sviluppo future.
E' questo il messaggio arrivato dagli Stati generali della
montagna - come li ha definiti il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin - convocati nella sala
polifunzionale di San Pietro al Natisone: un tavolo dei relatori
formato da 5 assessori e 2 consiglieri regionali, riuniti per
discutere del futuro delle Valli del Natisone, quelle aree
montane. assieme alle Valli del Torre e del Pordenonese, lontane
dai grandi circuiti turistici ma non per questo meno suggestive e
affascinanti, belle da vivere per un turismo diverso, definito
lento perché improntato alla conoscenza del territorio.
Si è trattato di un incontro-confronto per analizzare le
problematiche della montagna, quella montagna che non è diventata
famosa. "Le Valli del Natisone e del Torre ma anche il
Pordenonese e il Gemonese - ha detto in apertura dei lavori il
consigliere regionale del gruppo di Progetto FVG per una Regione
Speciale/Ar Giuseppe Sibau, promotore dell'incontro - sono aree
che si portano ancora addosso le conseguenze del passato,
dell'essere zone di confine, aree che stanno subendo un forte
spopolamento.
"Se il trend dovesse proseguire - ha aggiunto Sibau, analizzando
i dati di un saldo negativo che cresce di 100 unità all'anno -,
fra vent'anni gli unici due centri sopravvissuti saranno San
Pietro e San Leonardo".
Da qui tutta la complessità e la gravità di una questione da
affrontare con urgenza, per un territorio enormemente frammentato
(155 frazioni), dove i 2/3 della popolazione residente ha
superato i 65 anni d'età. "Ci sono però i punti di forza su cui
concentrare il rilancio, un paesaggio incontaminato, da
assaporare in bicicletta o a piedi, (si prendano a esempio gli
effetti promozionali registrati con il passaggio del Giro
d'Italia) con effetti curativi come dimostrato da uno studio
condotto dall'Università di Udine. A sostegno - ha ricordato
Sibau - ci sono i fondi dell'Europa e le azioni già intraprese da
questa Giunta regionale attraverso la defiscalizzazione".
Una sala polifunzionale riempita in ogni ordine di posti ha
accolto le parole del capogruppo di ProgettoFVG/Ar, Mauro Di
Bert, per il quale la vera azione di sostegno da parte della
Regione non può che partire da un ascolto del territorio, perché
solo da chi vive quelle realtà possono arrivare i suggerimenti
per un rilancio di un'area che merita un'attenzione dedicata.
Un rilancio che secondo il presidente del Consiglio, Zanin, può
partire proprio da quelli che sono stati i limiti di questa zona
di confine, a cominciare da una collaborazione di crescita con la
Slovenia. "Un territorio è la sua geografia, la sua identità, le
sue comunità", ha detto il presidente sostenendo l'importanza di
un'alleanza fra le comunità locali a favore di confronto compatto
con la Regione.
Un confronto che per quanto riguarda l'assessore alle Attività
produttive, Sergio Bini, può dirsi già iniziato: "Le Valli sono
un brand assolutamente spendibile per la promozione del Friuli
Venezia Giulia, forte della ricchezza di un paesaggio unico e di
una serie di eccellenze perché non dimentichiamoci che in questi
anni di crisi l'unico settore ad aver retto è proprio quello del
turismo".
Peculiarità e non omologazione dei territori: un concetto
ribadito anche dall'assessore alla Montagna, Stefano Zannier, che
ritiene fondamentale parametrare le azioni da porre in atto alle
singole realtà, altrimenti in rischio è di continuare ad agire
come in passato con investimenti dispersi in iniziative non
coordinate fra loro e che non hanno portato agli effetti sperati.
"Capisco che prima di tutto è una sfida culturale - ha detto -,
ma non si può più guardare a un settore alla volta".
Un invito a guardare la questione montagna a 360 gradi anche
quello dell'assessore all'Ambiente, Fabio Scocimarro, riferito a
una necessità di affrontare il dissesto idrogeologico come
un'emergenza, e non come "una sfortuna" legata a particolari
eventi che purtroppo sono ripetibili. Quanto allo sviluppo delle
aree montane, un importante aiuto potrebbe arrivare con
l'istituzione di una società elettrica pubblica (buona parte
delle concessioni idroelettriche presenti in regione sono in
scadenza) e il conseguente ridimensionamento del costo
dell'energia per i residenti.
L'assessore alla Funzione pubblica, Sebastiano Callari, ha infine
suggerito di "riciclarsi", perché non servono idee nuove quanto
piuttosto ripartire da quei servizi che rispondono alle esigenze
del territorio. Non è mancato da parte dell'assessore un
riferimento agli errori del recente passato compiuti dalla
politica, complice di aver "spopolato" anche gli enti locali:
"Noi dobbiamo agire esattamente al contrario, decentrando alcune
funzioni della Regione e creando nei dipendenti pubblici un
orgoglio di appartenenza ai propri territori".
(foto)