Cr: pdl Ausir, relatore minoranza Moretti (5)
(ACON) Trieste, 30 gen - RCM - Relatore di minoranza della
proposta di modifica della legge regionale 5/2016 sul servizio
idrico e il servizio rifiuti, è stato Diego Moretti (Pd), che
l'ha subito tacciata di essere semplicemente il frutto "di
promesse elettorali, visto che nelle dichiarazioni programmatiche
del presidente Fedriga nemmeno si cita questo tema. La norma,
infatti, va a modificare la sola governance della Lr 5/2016,
provvedimento che ha riorganizzato le funzioni relative al
servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei
rifiuti urbani.
"Dopo FVG Strade, per la quale nel silenzio quasi totale, salvo
l'unica nostra voce contraria - ha detto l'esponente dem - è
stato ripristinato il Consiglio di amministrazione, adesso è il
turno dell'Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti (Ausir),
domani toccherà a Friulia e alle Ater, dopodomani chissà a cosa
assisteremo. Il tutto in modo da poter piazzare qualche amico in
più".
Moretti fa quindi un auspicio: "Che l'iter zoppicante affrontato
da questo provvedimento serva d'insegnamento alla maggioranza,
per rendersi conto come il lavoro delle Commissioni sia
importante in sede istruttoria e preparatoria dei disegni e dei
progetti di legge, come siano importanti le audizioni e come la
presenza dell'assessore e degli uffici competenti debba essere
sempre garantita, anche in occasione delle proposte di legge di
iniziativa consiliare".
Tornando al merito della norma, Moretti ha fatto presente che la
Lr 5/2016 ha, di fatto, solo un anno di applicazione perciò
intervenire ha il sapore del pregiudizio ideologico, soprattutto
farlo su un aspetto prettamente gestionale e non sollevato da
alcuno. "Detto questo, ribadiamo che la proposta di introdurre un
CdA per l'Ausir non ha una motivazione tecnica, ma solo
politico-partitica, come già affermato da Tosolini in
Commissione. Si tratta di una cosa inutile per due ordini di
ragioni, rappresentate dal rischio di creare doppioni tra tale
organo e l'Assemblea, e dal possibile appesantimento dello stesso
funzionamento dell'Autorità".
Il secondo tema sul quale Moretti ha espresso perplessità forti è
quello legato ai compensi agli amministratori locali,
inizialmente previsto ma poi riscritto con una previsione futura
di indennità nel caso ipotetico in cui cambi la normativa
nazionale, la quale oggi non permette l'erogazione di compensi
agli amministratori locali impegnati nelle partecipate o in
ambiti territoriali. "Quindi - ha affermato il consigliere dem -,
se è vero che i sindaci non potranno essere retribuiti per la
partecipazione agli organi dell'Ausir, si mantenga la previsione
originaria laddove si specifica che non è dovuto alcun compenso,
gettone o indennità per la partecipazione agli organi dell'ente,
eliminando qualsiasi ambiguità di sorta.
"La terza questione concerne l'illogicità dell'istituzione di un
CdA composto da sette sindaci, eletti all'interno dell'Assemblea:
tale previsione, a nostro parere, svilisce il ruolo e il senso
dell'Assemblea stessa, di fatto duplicata da un organismo che
farebbe le stesse cose, nel quale sette persone faranno quello
che prima facevano i 18 o 20 componenti dell'Assemblea, a seconda
della composizione.
"Il quarto punto (i nuovi equilibri tra direttore generale e
presidente, con la definizione della rappresentanza legale nella
figura del presidente) registra uno svilimento della figura del
direttore generale, con lo spostamento in capo al presidente non
solo di alcune pregnanti funzioni del direttore, ma la stessa
rappresentanza legale dell'ente. Quanto previsto dalla Lr 5/2016
riconosceva la responsabilità legale al direttore generale,
figura tecnica operativa e gestionale dirigenziale la quale,
durando in carica cinque anni, garantiva stabilità nell'azione
dell'Ausir, considerato che invece il presidente dura in carica
fino alla scadenza del suo mandato da sindaco".
E Moretti non ha mancato di segnalare le difficoltà che
sorgeranno con la scadenza di mandato, a maggio, di 10 dei 18
sindaci componenti l'Assemblea regionale d'Ambito (tra cui
l'attuale presidente e avrà la rappresentanza legale), componenti
che dunque dovranno essere sostituiti nel rispetto degli
equilibri.
"La maggioranza pensa di risolvere tale problema semplicemente
spostando il termine previsto per adeguare lo statuto (120 giorni
dalla data di entrata in vigore della legge, anziché 90 come
originariamente previsto), ma la norma che prevede lo spostamento
della rappresentanza legale in capo al presidente sarà efficace
dal giorno successivo alla pubblicazione della legge sul Bur.
L'unico modo, allora, per non bloccare l'operatività dell'Ente è
prevedere un'entrata in vigore delle modifiche dal 1 gennaio
2020, quando il percorso di ricomposizione dell'Assemblea
regionale d'Ambito e dell'elezione del nuovo
presidente-rappresentante legale sarà presumibilmente concluso".
Infine, Moretti analizza l'apertura al Veneto: "Che senso ha che
il CdA abbia 2 rappresentanti su 7 espressione degli 11 Comuni
Veneti che hanno aderito all'Ausir, mentre al FVG andranno 5
componenti in rappresentanza di 215 enti locali della nostra
regione? Ha ragione quindi chi parla della nostra Regione - su
altri temi - come dell'ottava provincia del Veneto? La speranza è
che il tempo trascorso dall'approvazione in Commissione abbia
fatto approfondire queste questioni".
(foto; immagini alle tv)
(segue)