Pd: Da Giau, Rosolen si occupi di crisi occupazionali e scuola
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/CMC - "Anziché occuparsi in
maniera ossessiva del vaglio ideologico su leggi e progetti per
epurare tutto ciò che secondo lei è in odore di straniero e
omosessuale, l'assessora Rosolen pensi alle crisi occupazionali e
alla regionalizzazione della scuola".
A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau
commentando le dichiarazioni dell'assessore al Lavoro e
all'Istruzione, Alessia Rosolen, riguardo alla presenza della
pellicola "Just Charlie" nell'elenco di 40 film proposti alle
scuole nell'ambito di un progetto congiunto tra Garante dei
diritti e Ufficio scolastico regionale, in collaborazione con il
sistema delle mediateche.
"A coronare la 'settimana per la xenofobia e omofobia' - prosegue
Da Giau - non bastavano le modifiche alla legge sul diritto allo
studio e offerta formativa, introdotte per scongiurare quelle che
lei ritiene pericolose contaminazioni ideologiche. Ora arrivano
anche le censure su un coscienzioso programma di sostegno alla
scuola stessa, frutto di un protocollo siglato tra l'Ufficio
scolastico regionale e il Garante per i diritti. Il tutto a
scapito del serio lavoro che insegnanti e dirigenti fanno per
comporre le mille difficoltà che nascono da una convivenza di
storie diverse nelle aule".
Secondo Da Giau:"l'assessore dovrebbe evitare di mostrare tanta
pochezza delle istituzioni e accantonare questa che pare essere
una sua vera e propria ossessione, per potersi concentrare
pienamente sulle questioni rilevanti che investono il suo
assessorato a partire dalle crisi aziendali e dalla necessità di
ricollocare i tanti che perdono il lavoro per congiuntura
economica e per effetto dei devastanti provvedimenti del governo
gialloverde, al tema della regionalizzazione della scuola".
Quanto alla richiesta di dimissioni della Garante, Mellina Bares,
"non sia l'assessora per prima - conclude la consigliera - a
introdurre battaglie ideologiche e politiche nel giudizio
sull'operato di una istituzione rispettata e riconosciuta quale
quella del Garante dei diritti della persona".