CR: mostra"I cacciatori di S.Caterina", in FVG nasce Aviazione militare
(ACON) Trieste, 30 gen - MPB - Una storia straordinaria fatta
da uomini straordinari, che sono stati eroi di guerra;
cavalleggeri, fanti, e talora neppure militari, selezionati per
propria candidatura a diventare piloti, a vivere il mito del volo
che nel Campo di Santa Caterina si è fatto storia con le imprese
di guerra degli Assi.
Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin ha, così,
inaugurato la mostra storica "I cacciatori di Santa Caterina - Le
origini dell'aviazione da caccia italiana" ospitata negli spazi
espositivi del palazzo di Piazza Oberdan a Trieste, sede
dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia e curata da
Roberto Bassi, dell'associazione "Gli Aeronautici del Malignani"
di Udine, con il supporto dell'Aeronautica oggi rappresentata
dal comandante del 2° stormo Andrea Amadori. All'inaugurazione,
assieme a un folto pubblico, era presente, con il curatore, anche
il sindaco di Pasian di Prato Andrea Pozzo.
Si tratta del frutto di una ricerca preziosa fra archivi e
raccolte private che documenta - nell'ambito delle manifestazioni
per i 100 anni dalla fine della Grande Guerra - quegli eventi e
operazioni belliche che portarono di fatto alla nascita
dell'aviazione militare italiana - la cavalleria dell'aria -
cent'anni fa in Friuli nel piccolo Campo di Santa Caterina che
prese il nome della località nel comune di Pasian di Prato, alle
porte di Udine che durante la prima guerra mondiale era sede del
Comando supremo.
Il Santa Caterina era uno dei numerosi campi di volo disseminati
nella pianura friulana in quegli anni del conflitto e fu il luogo
dove si sperimentarono le prime tattiche e i primi velivoli da
caccia e dove, con l'arrivo della prima unità nel 1915, cominciò
l'avventura straordinaria della mitica Squadriglia degli Assi,
con i nomi leggendari di piloti come Francesco Baracca divenuto
il primo Asso dell'aviazione italiana, certamente l'aviatore
italiano più famoso, morto sul Montello nel giugno 1918 dopo
gesta eroiche e il cui simbolo, il cavallino rampante impresso
sul suo velivolo, continua a vivere anche oggi dopo che la madre
ne fece dono a Enzo Ferrari.
Antico, profondo e vivo il legame del Friuli Venezia Giulia con
l'Aeronautica, non solo per il fatto che qui ha le sue radici ma
anche per la brillante tradizione che si è sviluppata anche sul
piano formativa come testimoniano gli aeronautici dell'Istituto
tecnico Malignani di Udine, e confermato - come evidenziato dal
comandante Amadori - dal fatto che ben 5 su 32 dei capi di stato
maggiore dell'Aeronautica sono del Friuli Venezia Giulia, quattro
dei quali negli ultimi 25 anni.
La mostra resterà allestita fino a 28 febbraio e può essere
visitata dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle
14.30 alle 17.30, mentre il venerdì solo al mattino dalle 9.30
alle 13.00.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)