Cr: presidente Zanin commemora Giuseppe Zamberletti (1)
(ACON) Trieste, 31 gen - CMC - Il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, ha aperto i lavori dell'Aula
commemorando la figura dell'onorevole Giuseppe Zamberletti, più
volte ministro e sottosegretario e commissario straordinario per
l'emergenza terremoto in Friuli, scomparso il 26 gennaio scorso a
Varese.
"Nato il 17 dicembre 1933, Zamberletti venne eletto nel 1968 alla
Camera dei deputati, nelle fila della Democrazia Cristiana e fu
riconfermato nelle successive 5 legislature. Nel 1992 si candidò
al Senato della Repubblica, concludendo il lungo percorso
parlamentare nell'aprile 1994, alla fine dell'XI legislatura.
"Dal 1974 al 1976 ricoprì l'incarico di sottosegretario
all'Interno nei governi presieduti da Aldo Moro che in quella
veste, nel maggio '76, lo nominò Commissario straordinario di
Governo per il coordinamento dei soccorsi al Friuli terremotato.
Un compito gravoso, che Zamberletti portò a compimento entrando
in sintonia da subito con i Sindaci dei Comuni disastrati grazie
alla sua naturale propensione al dialogo e alla condivisione
delle scelte che assumeva sentendo anche le rappresentanze del
volontariato impegnato nell'emergenza. Operò con grande capacità
ed efficacia, assicurando alle famiglie sfollate la disponibilità
degli alloggi provvisori già nella primavera del 1977.
"Grazie all'esperienza maturata in Friuli, nel 1980 fu nominato
Commissario straordinario in Basilicata e in Campania, regioni
colpite dal sisma su aree molto vaste, anche se gli interventi
attuati ebbero un esito ben diverso da quello ottenuto in terra
friulana.
"Nel 1981 venne incaricato dal presidente della Repubblica
Pertini di organizzare il coordinamento degli strumenti operativi
concernenti l'avvio della moderna protezione civile, una
determinazione conseguente alla grande emozione che suscitò nel
Paese la tragedia di Vermicino.
"Nel 1982 giurò come ministro del governo Spadolini con il
compito di coordinare la protezione civile, delega che ricoprì
nel successivo esecutivo Craxi.
"Zamberletti intuì da subito la necessità di distinguere la fase
dell'emergenza da quella prioritaria della prevenzione dei rischi
naturali.
"Fu il primo politico a comprendere la necessità di un supporto
tecnico-scientifico permanente nei confronti degli organi di
Governo, chiamati ad assumere decisioni delicate su aspetti di
rilevante impatto economico e sociale, per assicurare
prioritariamente l'incolumità di persone ed abitati, obbiettivo
partecipato con le realtà locali.
"Con Giuseppe Zamberletti è scomparso l'ultimo dei protagonisti
della fase dell'emergenza seguita al terremoto del 1976: il
presidente della Regione Antonio Comelli, il generale comandante
della Divisione meccanizzata "Mantova" Mario Rossi, l'arcivescovo
di Udine Alfredo Battisti e il direttore del Servizio Regionale
della ricostruzione Emanuele Chiavola, ciascuno con ruoli
diversi, ma uniti da una forte capacità organizzativa e da un
rapporto straordinario sul piano umano, personale e gestionale
per affrontare l'emergenza.
"Il commissario aveva capito che non era possibile - come molti
pensavano - "passare dalle tende alle case" e che bisognava
lavorare per un obiettivo più realistico. Centomila senza tetto
dovevano avere una sistemazione provvisoria dopo l'inverno
1976/77 e una metà di questi nuclei, privi di ogni ricovero,
furono trasferiti dai paesi distrutti alle località balneari e
montane, consentendo alle famiglie di rientrare, nei luoghi dove
erano nati e dove avevano vissuto, in alloggi prefabbricati
costruiti in tempi rapidissimi.
"Zamberletti è stato il simbolo di un'Italia che si avviava
finalmente a comprendere il tema della prevenzione dei disastri e
della prevenzione dei rischi, importante per un Paese
geologicamente fragile come il nostro. Seppe coinvolgere i Comuni
e i Sindaci, considerati come prima linea di intervento in caso
di calamità, forti del consenso che avevano nelle rispettive
Comunità.
"Dopo la fine dell'esperienza parlamentare non si è allontanato
dalla realtà che lui stesso aveva contribuito a costruire e che
nel 1976 gli aveva consentito di mettere a frutto la sua
competenza per le trasmissioni via radio e la necessità delle
connessioni radiofoniche in emergenza.
"La dedizione alla Protezione civile non lo fece desistere
dall'occuparsi della materia, tanto che nel 2007 fu nominato
presidente della Commissione "Grandi rischi", un incarico che ha
mantenuto in qualità di presidente emerito fino alla sua
scomparsa.
"E' stato senza dubbio un grande amico del Friuli Venezia Giulia
e non ha mai fatto mancare a Istituzioni ed Associazioni, in modo
particolare a quelle degli alpini, la sua vicinanza, il suo
sostegno e la sua presenza nei diversi momenti commemorativi
degli ultimi decenni.
"Ha saputo guadagnarsi la fiducia delle genti terremotate, degli
amministratori locali, dei parroci, diffondendo conoscenza e
consapevolezza dei rischi a cui il nostro territorio è esposto da
sempre.
"Con i sindaci ha sempre avuto intensi rapporti collaborativi e
tante amministrazioni municipali hanno sottolineato il suo
straordinario impegno e la forte vicinanza al Friuli
conferendogli la cittadinanza onoraria.
"Di Zamberletti ci resta l'esempio di un uomo giusto ed onesto,
dedito al servizio dello Stato e delle Istituzioni, che non si è
risparmiato in nulla pur di adempiere, con la scrupolosità che lo
caratterizzava, ai compiti che di volta in volta gli venivano
affidati".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)