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Cr: presidente Zanin commemora Giuseppe Zamberletti (1)

31.01.2019
10:49
(ACON) Trieste, 31 gen - CMC - Il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha aperto i lavori dell'Aula commemorando la figura dell'onorevole Giuseppe Zamberletti, più volte ministro e sottosegretario e commissario straordinario per l'emergenza terremoto in Friuli, scomparso il 26 gennaio scorso a Varese.

"Nato il 17 dicembre 1933, Zamberletti venne eletto nel 1968 alla Camera dei deputati, nelle fila della Democrazia Cristiana e fu riconfermato nelle successive 5 legislature. Nel 1992 si candidò al Senato della Repubblica, concludendo il lungo percorso parlamentare nell'aprile 1994, alla fine dell'XI legislatura.

"Dal 1974 al 1976 ricoprì l'incarico di sottosegretario all'Interno nei governi presieduti da Aldo Moro che in quella veste, nel maggio '76, lo nominò Commissario straordinario di Governo per il coordinamento dei soccorsi al Friuli terremotato. Un compito gravoso, che Zamberletti portò a compimento entrando in sintonia da subito con i Sindaci dei Comuni disastrati grazie alla sua naturale propensione al dialogo e alla condivisione delle scelte che assumeva sentendo anche le rappresentanze del volontariato impegnato nell'emergenza. Operò con grande capacità ed efficacia, assicurando alle famiglie sfollate la disponibilità degli alloggi provvisori già nella primavera del 1977.

"Grazie all'esperienza maturata in Friuli, nel 1980 fu nominato Commissario straordinario in Basilicata e in Campania, regioni colpite dal sisma su aree molto vaste, anche se gli interventi attuati ebbero un esito ben diverso da quello ottenuto in terra friulana.

"Nel 1981 venne incaricato dal presidente della Repubblica Pertini di organizzare il coordinamento degli strumenti operativi concernenti l'avvio della moderna protezione civile, una determinazione conseguente alla grande emozione che suscitò nel Paese la tragedia di Vermicino.

"Nel 1982 giurò come ministro del governo Spadolini con il compito di coordinare la protezione civile, delega che ricoprì nel successivo esecutivo Craxi.

"Zamberletti intuì da subito la necessità di distinguere la fase dell'emergenza da quella prioritaria della prevenzione dei rischi naturali.

"Fu il primo politico a comprendere la necessità di un supporto tecnico-scientifico permanente nei confronti degli organi di Governo, chiamati ad assumere decisioni delicate su aspetti di rilevante impatto economico e sociale, per assicurare prioritariamente l'incolumità di persone ed abitati, obbiettivo partecipato con le realtà locali.

"Con Giuseppe Zamberletti è scomparso l'ultimo dei protagonisti della fase dell'emergenza seguita al terremoto del 1976: il presidente della Regione Antonio Comelli, il generale comandante della Divisione meccanizzata "Mantova" Mario Rossi, l'arcivescovo di Udine Alfredo Battisti e il direttore del Servizio Regionale della ricostruzione Emanuele Chiavola, ciascuno con ruoli diversi, ma uniti da una forte capacità organizzativa e da un rapporto straordinario sul piano umano, personale e gestionale per affrontare l'emergenza.

"Il commissario aveva capito che non era possibile - come molti pensavano - "passare dalle tende alle case" e che bisognava lavorare per un obiettivo più realistico. Centomila senza tetto dovevano avere una sistemazione provvisoria dopo l'inverno 1976/77 e una metà di questi nuclei, privi di ogni ricovero, furono trasferiti dai paesi distrutti alle località balneari e montane, consentendo alle famiglie di rientrare, nei luoghi dove erano nati e dove avevano vissuto, in alloggi prefabbricati costruiti in tempi rapidissimi.

"Zamberletti è stato il simbolo di un'Italia che si avviava finalmente a comprendere il tema della prevenzione dei disastri e della prevenzione dei rischi, importante per un Paese geologicamente fragile come il nostro. Seppe coinvolgere i Comuni e i Sindaci, considerati come prima linea di intervento in caso di calamità, forti del consenso che avevano nelle rispettive Comunità.

"Dopo la fine dell'esperienza parlamentare non si è allontanato dalla realtà che lui stesso aveva contribuito a costruire e che nel 1976 gli aveva consentito di mettere a frutto la sua competenza per le trasmissioni via radio e la necessità delle connessioni radiofoniche in emergenza.

"La dedizione alla Protezione civile non lo fece desistere dall'occuparsi della materia, tanto che nel 2007 fu nominato presidente della Commissione "Grandi rischi", un incarico che ha mantenuto in qualità di presidente emerito fino alla sua scomparsa.

"E' stato senza dubbio un grande amico del Friuli Venezia Giulia e non ha mai fatto mancare a Istituzioni ed Associazioni, in modo particolare a quelle degli alpini, la sua vicinanza, il suo sostegno e la sua presenza nei diversi momenti commemorativi degli ultimi decenni.

"Ha saputo guadagnarsi la fiducia delle genti terremotate, degli amministratori locali, dei parroci, diffondendo conoscenza e consapevolezza dei rischi a cui il nostro territorio è esposto da sempre.

"Con i sindaci ha sempre avuto intensi rapporti collaborativi e tante amministrazioni municipali hanno sottolineato il suo straordinario impegno e la forte vicinanza al Friuli conferendogli la cittadinanza onoraria.

"Di Zamberletti ci resta l'esempio di un uomo giusto ed onesto, dedito al servizio dello Stato e delle Istituzioni, che non si è risparmiato in nulla pur di adempiere, con la scrupolosità che lo caratterizzava, ai compiti che di volta in volta gli venivano affidati".

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)

Il Consiglio regionale commemora la figura di Giuseppe Zamberletti ( Foto ARC-GM)