M5S: Capozzella, accolti nostri suggerimenti su legge scuola
(ACON) Trieste, 1 feb - COM/MPB - Un emendamento del Movimento
5 Stelle cambia la rotta per quanto concerne l'inserimento dei
ragazzi figli di immigrati nelle scuole del Friuli Venezia
Giulia. Da qui il voto favorevole del gruppo consiliare al ddl
che modifica la legge regionale 13/2018 in materia di diritto
allo studio e potenziamento dell'offerta formativa del sistema
scolastico regionale.
"Ci soddisfa - spiega il consigliere regionale Mauro Capozzella -
l'accoglimento del nostro emendamento, fatto proprio dal relatore
di maggioranza Alessandro Basso, relativo all'inserimento
scolastico degli alunni figli di immigrati e dei loro genitori.
Questa modifica mantiene la possibilità di attivare iniziative di
carattere interculturale, senza sostituirle ma affiancandole a
progetti volti alla valorizzazione dell'identità regionale. Ogni
mondo nuovo porta arricchimento e non c'è una classifica di ciò
che è bene imparare e ciò che invece va allontanato. La
conoscenza e la cultura sono le uniche armi che abbiamo a
disposizione per combattere l'ignoranza e il nascere di nuovi e
pericolosi razzismi.
"Già in sede di Commissione - aggiunge Capozzella - l'assessore
Rosolen ha presentato degli emendamenti che rispondevano alle
nostre preoccupazioni sul tema dei Disturbi Specifici
dell'Apprendimento, questione che ci aveva allarmato e su cui
eravamo intervenuti a mezzo stampa sottolineando l'inopportunità
di toglierli dalla legge per inserirli nell'insieme dei Bisogni
Educativi Speciali. Abbiamo accolto quindi con sollievo le
proposte dell'assessore che ha saputo porre rimedio a questo
errore senza rendere necessario un nostro intervento in aula".
Secondo il consigliere M5S meritano appoggio "la maggiore
integrazione con l'Ufficio scolastico regionale per il Friuli
Venezia Giulia, il potenziamento dell'offerta formativa e quegli
interventi nobili, quali il sostegno alle scuole in ospedale e a
domicilio, il supporto finanziario per le scuole ancora prive di
dirigenti amministrativi, così come la previsione di una
dotazione finanziaria complessiva più ampia".
"Permangono però delle criticità sulla visione con cui guardare
all'educazione delle generazioni più giovani che ci vedono ancora
disallineati", osserva Capozzella, riferendosi in particolare
alla preferenza per il tempo prolungato a discapito del tempo
pieno.
"Mi colpisce che il momento del pasto, garantito dal tempo pieno,
non venga ritenuto un fatto essenziale da promuovere anziché
cancellare. Non sarebbe più in linea con un'amministrazione
regionale che promuove la salute nelle scuole e che vuole
garantire un'alimentazione sana ed equilibrata intervenire per
garantire un tempo tempo pieno anche alla scuola primaria di
secondo grado?".
Per quanto concerne l'alternanza scuola-lavoro, infine, il
consigliere sottolinea come "per arrivare al risultato di una
valutazione dei percorsi scuola-lavoro omogenea e congrua con i
sistemi regionali formativi e di politiche attive del lavoro,
credo sia opportuno che si intervenga a livello legislativo
prevedendo che questi percorsi si concludano con accertamenti e
valutazioni uniformi, codificati secondo il sistema nazionale che
utilizza l'Atlante Lavoro, in modo da entrare di fatto nei
curricula degli studenti e da essere riconosciuti, come accade
già per i percorsi di tirocinio e apprendistato".