FdI/An: Basso, tutelare i docenti con diploma magistrale
(ACON) Trieste, 5 feb - COM/RCM - Con un ordine del giorno
depositato in Consiglio regionale in occasione dell'approvazione
del disegno di legge n. 37 sul diritto allo studio, il
consigliere regionale Alessandro Basso (FdI/An) ha posto
l'accento sulla situazione in cui versano i docenti in possesso
del diploma magistrale affinché, attraverso un'idonea procedura,
si salvaguardino i contratti stipulati a tempo indeterminato.
"Il testo - fa sapere Basso -, sottoscritto anche dai capigruppo
di maggioranza Bordin (Lega), Nicoli (FI) e Di Bert
(ProgettoFVG/Ar), presenta un'approfondita analisi della
situazione normativa e amministrativa di accesso al ruolo come
risulta dalla sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre
2017, che nega l'inserimento nella graduatoria a esaurimento ai
docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l'anno
scolastico 2001/2002, pronunciandosi in contraddizione con le
sentenze precedenti.
"Tuttavia, per valutare l'effettiva idoneità al ruolo, il
ministero dell'Istruzione ha delineato un percorso preciso ai
diplomati magistrali, inserendo una serie di prove, relazioni e
altri momenti di crescita professionale nell'ambito del
cosiddetto 'Anno di Prova' durante il quale gli insegnanti si
sono sistematicamente confrontati con un tutor, hanno arricchito
il proprio bagaglio personale di competenze ed esperienze tramite
la frequentazione di corsi di formazione specifici e hanno,
infine, sostenuto il prescritto colloquio dinanzi al comitato di
valutazione che ne ha convalidato il percorso formativo secondo
norma.
"Rilevato che il diploma magistrale è titolo abilitante fin
dall'origine dell'istruzione magistrale - prosegue ancora Basso
-, i diplomati magistrali hanno intentato una serie di ricorsi
per ottenere l'inserimento nelle graduatorie a esaurimento, anche
rilevando che i docenti assunti in ruolo nel 2015 non hanno
potuto partecipare alle procedure concorsuali del 2016 perché già
di ruolo e che i docenti già in forza nelle scuole paritarie non
hanno avuto altra scelta che licenziarsi da contratti a tempo
indeterminato per accettare un ruolo condizionato ad esito
favorevole di sentenza ed evitare la cancellazione permanente
dalle graduatorie a esaurimento.
"In Friuli Venezia Giulia, sono circa 300 gli insegnanti che
saranno esclusi dalle graduatorie a esaurimento e dovranno
passare alle graduatorie di istituto perdendo quindi il diritto
alla cattedra fissa. L'applicazione della sentenza del Consiglio
di Stato spingerebbe i diretti interessati a tutelare la propria
posizione lavorativa, con ulteriori ricorsi e conseguenti oneri
per lo Stato, e gli effetti di tale sentenza si ripercuoterebbero
sul diritto degli allievi alla continuità didattica.
"Per questo - fa sapere l'esponente di maggioranza -, ho chiesto
l'impegno della Giunta regionale ad adoperarsi presso tutte le
sedi affinché si trovi una soluzione definitiva affinché: si
tutelino gli studenti e il loro diritto allo studio, i lavoratori
e l'intera comunità educante attraverso la salvaguardia dei
contratti stipulati a tempo indeterminato; si tutelino i diritti
dei docenti in possesso del diploma magistrale attraverso una
procedura concorsuale riservata, che contemperi il rispetto dei
pari diritti con i docenti che hanno conseguito l'abilitazione
attraverso altri percorsi previsti dalla normativa o attraverso
la laurea in Scienze della formazione primaria, tutelando nello
specifico i contratti a tempo indeterminato degli insegnanti
assunti con riserva che hanno superato o sono in predicato di
concludere l'anno di prova; siano scongiurate misure penalizzanti
o discriminatorie verso gli insegnanti; sia esorcizzato il
rischio di ledere il principio primario della continuità
didattica.
"La proposta, accolta con massima disponibilità dall'assessore
regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, che ha più volte
dimostrato solerzia e attenzione nei confronti del problema - è
la chiosa di Basso -, attesta la serietà con la quale gli uffici
preposti si stanno adoperando per risolvere tale situazione di
blocco e la concreta collaborazione trasversale che esiste tra
direzione centrale e Consiglio fin dall'avvio di questa
legislatura".