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VI Comm: audizione di Telemare su applicazione Dpr 146/2017

07.02.2019
15:57
(ACON) Trieste, 7 feb - RCM - Il decreto del presidente della Repubblica n. 146 del 2017 sta minando la pluralità dell'informazione, ma soprattutto la specialità della Regione Friuli Venezia Giulia basata sulla pluralità culturale e linguistica.

Ad affermarlo è stata Maria Ferletic, legale rappresentante dell'emittente televisiva Telemare della Groupe Space Globe Mitteleuropa, durante la sua audizione in VI Commissione consiliare presieduta da Giuseppe Sibau (ProgettoFVG/Ar).

L'incontro si è incentrato sulla situazione in cui si trova l'emittente - nata negli anni '80 a Monfalcone - a seguito dell'entrata in vigore, a ottobre 2017, del "Regolamento concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali", contenuto nel Dpr 146/2017.

"I nuovi criteri adottati dal decreto - ha fatto sapere la Ferletic - riguardano il sostegno all'occupazione, l'innovazione tecnologica, la qualità dei programmi e dell'informazione, nonché i dati di ascolto. Sono stati previsti dei punteggi aggiuntivi per alcune zone e per alcuni settori, ma nessun punteggio particolare per le emittenti locali con programmi nelle lingue minoritarie come Telemare. I dati di ascolto, poi, sono stati rilevati su scala nazionale anziché regionale".

La Ferletic ha poi raccontato delle poche migliaia di euro ricevute dal riparto del Fondo nazionale per le emittenti radiofoniche e televisive nel 2016, e dell'aumento di oltre 100mila euro delle spese dovute per un incremento del personale dal 2017 al 2018 per il passaggio alla copertura regionale. Così come ha parlato di mancata applicazione della legge regionale 26/2007 per la tutela della minoranza linguistica slovena, in quanto ancora priva dei regolamenti di attuazione; di diniego al contributo collegato ai programmi trasmessi da Telemare per la campagna elettorale delle elezioni amministrative di giugno 2017; di problemi con l'assegnazione delle frequenze, altro punto dove, per la Farletic, ci si dimentica delle minoranze linguistiche del FVG mentre non è così per le Province di Trento e Bolzano; di impossibilità di pagare i dipendenti, anche per quanto riguarda il lavoro svolto nei messi passati.

Da parte sua, ha chiesto alla Commissione consiliare di sollecitare la Regione affinché istituisca una struttura che possa seguire i problemi tecnici ed economici delle emittenti radiotelevisive, di intervenire nella gestione dei fondi per le minoranze linguistiche e di far modificare il Dpr 146/2017.

Il presidente Sibau si è preso l'impegno di verificare quale sia l'organismo regionale preposto a intervenire, e valutare se c'è una possibile soluzione e quale. Da parte di Elia Miani (Lega) la sottolineatura che andranno raccolte le eventuali istanze anche delle altre emittenti, mentre Diego Bernardis (Lega) ha suggerito l'attivazione di un tavolo di lavoro per parlare dei problemi dell'emittenza radiotelevisiva nell'ottica di una tutela del pluralismo dell'informazione, tutela che va garantita.

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L'audizione di Maria Farletic in VI Commissione consiliare presieduta da Giuseppe Sibau (ProgettoFVG/Ar) (foto Acon/RCM)