Zanin: è giunto il tempo del Giorno del Perdono
(ACON) Trieste, 9 feb - RCM - "Basta a buchi di memoria o
memorie manipolate. Per Foibe, Esodo, ma anche Olocausto,
epurazioni e ogni altro eccidio di massa o crimine perpetrato
dall'uomo sulla collettività, è arrivato il tempo che le
Istituzioni passino dalle parole piene di buone intenzioni alle
azioni fatte di norme, regolamenti, atti amministrativi e anche
sanzioni, contro coloro che continuano a negare che tutto questo
sia accaduto o anche solo lo mistificano".
È risoluto, il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, e proprio in veste di
rappresentante della più alta Assemblea legislativa della regione
avverte: "Tutta l'Aula si è alzata in piedi, pochi giorni fa,
dopo le drammatiche testimonianze del deportato Bruno Fabretti e
dell'esodata Erminia Dionis Bernobi. Ebbene oggi, che stiamo per
celebrare il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle
foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine
orientale, chiedo che quel gesto non duri il tempo di un applauso
per poi essere riposto in un cassetto, buono per il prossimo
ricordo.
"Negli anni, dopo i nostri padri costituenti - è la riflessione
di Zanin -, abbiamo affermato la necessità di punire la
propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale
o etnico e l'esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi
del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche, approvando
leggi come la Scelba del 1952 e la Mancino del 1993. Ma non
possiamo fermarci lì. Bisogna che i rappresentanti delle
istituzioni legislative, esecutive, amministrative e anche
politiche, da quelle locali a quelle regionali, abbiano il
coraggio, ma oserei dire l'onestà verso i nostri cittadini, di
far diventare il Friuli Venezia Giulia Regione apripista, in
Italia, nella formulazione di provvedimenti che colpiscano in
maniera attiva i negazionisti di ogni misfatto con cui,
purtroppo, l'uomo ha macchiato per sempre la Storia.
"Perché proprio la Storia ci ha insegnato che non ci sono
vincitori e vinti, ma solo vinti. Perché è arrivata l'ora di
pronunciare un mea culpa condiviso e generale. E perché sappiamo
tutti che il Giorno del Ricordo è nato per bilanciare il Giorno
della Memoria. Allora io dico che sarebbe tempo di avere il
Giorno del Perdono, non per dimenticare o, ancor peggio, negare
ma per parlare di tutto e di tutti", chiosa il presidente Zanin.