Patto: Bidoli, interrogazione su zone vulnerabili da nitrati
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/CMC - "Zone vulnerabili da
nitrati, quali sono le intenzioni della Regione?"
Se lo chiede il consigliere regionale del Patto per l'Autonomia,
Giampaolo Bidoli, in un'interrogazione orale rivolta alla Giunta
regionale.
In particolare, l'esponente autonomista chiede quali siano i
risultati dei monitoraggi effettuati in Friuli-Venezia Giulia
sulle acque di falda e sotterranee negli undici anni di
applicazione della Direttiva Nitrati, approvata dall'Unione
Europea per ridurre e prevenire l'inquinamento delle acque e del
suolo causato da fertilizzanti azotati e recepita dalla Regione,
chiamata a individuare zone vulnerabili e non vulnerabili sul
territorio.
Bidoli interroga l'esecutivo regionale per sapere: "se
corrisponde al vero che, nella necessaria operazione di
aggiornamento dei perimetri delle zone vulnerabili da nitrati di
origine agricola, è intenzione della Giunta estendere tali zone
ad altre aree della regione oltre a quelle attualmente
individuate e, se così fosse, quali siano le motivazioni di
questa decisione".
Informazioni sollecitate dal consigliere Bidoli, poiché "dovute
agli operatori del settore agricolo, e in particolare dell'ambito
zootecnico, per i quali l'applicazione della Direttiva Nitrati,
determinante per proteggere la qualità delle acque, impone
limitazioni, costi produttivi e adempimenti burocratici. Una
migliore comprensione della situazione è necessaria - osserva
Bidoli - anche alla luce del fatto che gli studi scientifici
evidenziano ormai concordemente come il processo di
contaminazione da nitrati delle acque derivi anche da scarichi
fognari, attività industriali e non solo dal settore zootecnico,
peraltro in forte contrazione nell'ultimo decennio".