Pd: Iacop, svilito FVG e a rischio bilancio 2020
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/CMC - "Dopo oltre otto mesi di
governo regionale non abbiamo alcuna indicazione da parte del
presidente Fedriga e del centrodestra sui rapporti finanziari e
istituzionali tra il FVG e lo Stato. Un continuo silenzio che
crea ancora più incertezza in un momento in cui altre Regioni e
in particolare Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, sono a un
passo da importanti conquiste in materia di competenze. Ne esce
un FVG svilito del suo ruolo e privo della benché minima
autorevolezza negoziale sul piano nazionale".
A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop
intervenuto oggi a Trieste nel corso di una conferenza stampa sui
rapporti tra Stato e Regione FVG, alla quale ha preso parte anche
il segretario regionale del Partito Democratico, Cristiano
Shaurli.
"Il prossimo 28 febbraio - ha denunciato Iacop - scade la
possibilità di ricorrere contro la legge di Stabilità nazionale,
in particolare su due effetti che si vanno a concentrare sul
bilancio regionale: innanzitutto l'obbligo di compartecipazione
alla riduzione del deficit del bilancio dello Stato e in secondo
luogo l'effetto delle manovre fiscali che la Finanziaria
nazionale porta con se. La Flat tax che ha effetti sia
sull'Irpef, sia sull'Iva porterà delle inevitabili riduzioni di
entrate della Regione. In un contesto di assoluta incertezza non
possiamo precluderci la possibilità di ricorrere nei confronti
dello Stato affinché venga garantita la possibilità di esercitare
a pieno le nostre competenze.
"Dal 2020 - prosegue Iacop -, quando verrà meno il patto
Serracchiani-Padoan, si metterà ancor più a rischio il bilancio
della Regione. Se non ricorriamo alla Corte, sfruttando anche
quei pronunciamenti che hanno sentenziato il principio della
sostenibilità delle competenze proprie delle Regioni ad Autonomie
speciali, mettiamo seriamente a rischio non solo il bilancio, ma
l'esercizio delle competenze proprie della specialità, come la
sanità".
Inoltre secondo Iacop, "è necessario incidere sullo strumento
dell'intesa, riattivando il percorso intrapreso dalla Commissione
Bressa, nella scorsa legislatura nazionale, con due obiettivi:
rendere effettivo il rapporto paritario tra Parlamento e
Consiglio regionale e rafforzare la Commissione paritetica,
affinché vi siano garanzie sul reale peso e significato degli
accordi fatti in seno alla commissione stessa, troppo spesso
ostaggio di logiche ministeriali".