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Cr: patti finanziari, il dibattito in Aula (5)

12.02.2019
18:05
(ACON) Trieste, 12 feb - RCM - Proseguendo gli interventi sulle comunicazioni del presidente Fedriga sulle trattative con il Governo in merito ai rapporti finanziari Stato/Regione, il capogruppo di FdI, Claudio Giacomelli, ha esordito dicendo che si aspettava "che la Regione ottenesse di meno. Ci sono tre obiettivi da raggiungere, in un'intesa con lo Stato: difendere le risorse della Regione (e i numeri portati dal presidente Fedriga dimostrano che l'obiettivo è stato raggiunto); prevedere e impedire possibili azioni unilaterali dello Stato, ed è una rivoluzione perché per la prima volta il FVG può avere una certezza di programmazione (è questo il dato politico fortissimo e che non ci aspettavamo); terzo fine proprio la certezza di programmazione di cui sopra".

Per Giacomelli, inoltre, "l'aver eliminato nel triennio le variabili ingovernabili da quest'Aula, è questo il risultato politico vero. Molto interessante, infine, la parte dei contributi locali immobiliari, dalla cui gestione si ricava un vero strumento di governo del territorio. Due invece le preoccupazioni: la prima riguarda gli impatti delle manovre governative sulla fiscalità regionale; l'altra è inerente le richieste di maggiore autonomia del Veneto, che temevano potessero penalizzarci, invece ora ci sentiamo tutelati".

Il consigliere del Pd Cristiano Shaurli ha, invece, affermato di aver appreso che c'è una trattativa, una traccia di proposta, uno schema di cifre pur non avendo ancora ottenuto niente, su cui l'Aula è chiamata a collaborare. E', quindi, passato a ricordare la situazione economica nazionale che è migliorata e che quindi permette una maggiore contrattazione con lo Stato. Per il Patto Serracchiani/Padoan, poi, bisogna tener conto del fatto che prevedeva anche 320 milioni di spazi finanziari per i Comuni e il riconoscimento di arretrati per oltre 170 milioni. E poi nel Patto non sono stati messi i 50 milioni per il Porto di Trieste, i 65 milioni per le "scuole sicure", e così altri fondi per investimenti, ma che sono soldi previsti extra Patto.

Shaurli ha quindi citato le iniziative delle Regioni Veneto e Lombardia e ha ribadito che, "per il FVG invece, si parla di una bozza di ciò che chiederemo allo Stato sperando di ottenerlo. Fedriga ha chiesto un tavolo di trattative e di questo lo ringrazio, ma l'unica data importante è il 28 febbraio, ultimo giorno possibile per fare eventualmente ricorso e io non credo che in 14 giorni chiudiamo il tavolo".

Il capogruppo del M5S, Andrea Ussai, ha ribadito che il coinvolgimento dell'Aula a trattative ancora aperte è positivo e che la scorsa legislatura non era avvenuto. "Ciò detto, però, una paginetta con dei numeri mi pare poco per poter intervenire da parte nostra". Ussai ha quindi ricordato che, a giugno 2018, è passata una mozione con cui si chiedeva di creare una sottocommissione che avesse come oggetto il rapporto finanziario Stato/Regione e le rinegoziazioni, ma non è mai stata convocata e ora i suoi impegni sono scaduti.

"Cercare di portare a casa il meglio per i nostri cittadini ci vede ovviamente favorevoli, anche se è solo una bozza - ha detto Ussai -, ma vorremmo fosse messo nero su bianco l'impegno del presidente Fedriga di fare ricorso nel caso in cui non riuscisse a chiudere l'accordo entro il 28 febbraio prossimo. E poi, che il tavolo che non si è aperto a giugno sia aperto adesso, proprio perché sia il più ampio possibile il nostro coinvolgimento e per poter capire quali altri trasferimenti di contributi avremo sulla base delle competenze".

Da parte di Piero Camber (FI), la cronistoria sui Patti con il Governo è iniziata ricordando che la Giunta Illy vinse "un ricorso contro lo Stato sulla compartecipazione al sistema pensionistico, però quella compartecipazione divenne realtà solo con l'accordo Tondo/Tremonti (circa 550 milioni che entrarono nelle casse della Regione). Poi ci fu il Patto Serracchiani/Padoan, di riequilibrio puro della finanza pubblica che ci venne imposto perché non ci fu alcun coinvolgimento dell'Aula. A fronte di vittorie di altre Regioni sul settore sanitario, noi dovemmo restare in silenzio e continuare a pagare.

"Oggi abbiamo oltre 830 milioni di risparmi nel triennio - ha aggiunto Camber -. E Fedriga, che ha parlato da presidente di tutto il FVG, ha garantito che o ci sarà un'intesa con lo Stato o farà ricorso, a prescindere da chi sia al Governo. Perciò possiamo dire che finalmente abbiamo un presidente che fa gli interessi della sua Regione. Come gruppo di FI lo ringraziamo per la tutela che ci sta offrendo".

(foto su www.consigio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



L'Aula durante l'intervento del presidente Fedriga (foto Acon/RCM)