Cr: patti finanziari, il dibattito in Aula (5)
(ACON) Trieste, 12 feb - RCM - Proseguendo gli interventi sulle
comunicazioni del presidente Fedriga sulle trattative con il
Governo in merito ai rapporti finanziari Stato/Regione, il
capogruppo di FdI, Claudio Giacomelli, ha esordito dicendo che si
aspettava "che la Regione ottenesse di meno. Ci sono tre
obiettivi da raggiungere, in un'intesa con lo Stato: difendere le
risorse della Regione (e i numeri portati dal presidente Fedriga
dimostrano che l'obiettivo è stato raggiunto); prevedere e
impedire possibili azioni unilaterali dello Stato, ed è una
rivoluzione perché per la prima volta il FVG può avere una
certezza di programmazione (è questo il dato politico fortissimo
e che non ci aspettavamo); terzo fine proprio la certezza di
programmazione di cui sopra".
Per Giacomelli, inoltre, "l'aver eliminato nel triennio le
variabili ingovernabili da quest'Aula, è questo il risultato
politico vero. Molto interessante, infine, la parte dei
contributi locali immobiliari, dalla cui gestione si ricava un
vero strumento di governo del territorio. Due invece le
preoccupazioni: la prima riguarda gli impatti delle manovre
governative sulla fiscalità regionale; l'altra è inerente le
richieste di maggiore autonomia del Veneto, che temevano
potessero penalizzarci, invece ora ci sentiamo tutelati".
Il consigliere del Pd Cristiano Shaurli ha, invece, affermato di
aver appreso che c'è una trattativa, una traccia di proposta, uno
schema di cifre pur non avendo ancora ottenuto niente, su cui
l'Aula è chiamata a collaborare. E', quindi, passato a ricordare
la situazione economica nazionale che è migliorata e che quindi
permette una maggiore contrattazione con lo Stato. Per il Patto
Serracchiani/Padoan, poi, bisogna tener conto del fatto che
prevedeva anche 320 milioni di spazi finanziari per i Comuni e il
riconoscimento di arretrati per oltre 170 milioni. E poi nel
Patto non sono stati messi i 50 milioni per il Porto di Trieste,
i 65 milioni per le "scuole sicure", e così altri fondi per
investimenti, ma che sono soldi previsti extra Patto.
Shaurli ha quindi citato le iniziative delle Regioni Veneto e
Lombardia e ha ribadito che, "per il FVG invece, si parla di una
bozza di ciò che chiederemo allo Stato sperando di ottenerlo.
Fedriga ha chiesto un tavolo di trattative e di questo lo
ringrazio, ma l'unica data importante è il 28 febbraio, ultimo
giorno possibile per fare eventualmente ricorso e io non credo
che in 14 giorni chiudiamo il tavolo".
Il capogruppo del M5S, Andrea Ussai, ha ribadito che il
coinvolgimento dell'Aula a trattative ancora aperte è positivo e
che la scorsa legislatura non era avvenuto. "Ciò detto, però, una
paginetta con dei numeri mi pare poco per poter intervenire da
parte nostra". Ussai ha quindi ricordato che, a giugno 2018, è
passata una mozione con cui si chiedeva di creare una
sottocommissione che avesse come oggetto il rapporto finanziario
Stato/Regione e le rinegoziazioni, ma non è mai stata convocata e
ora i suoi impegni sono scaduti.
"Cercare di portare a casa il meglio per i nostri cittadini ci
vede ovviamente favorevoli, anche se è solo una bozza - ha detto
Ussai -, ma vorremmo fosse messo nero su bianco l'impegno del
presidente Fedriga di fare ricorso nel caso in cui non riuscisse
a chiudere l'accordo entro il 28 febbraio prossimo. E poi, che il
tavolo che non si è aperto a giugno sia aperto adesso, proprio
perché sia il più ampio possibile il nostro coinvolgimento e per
poter capire quali altri trasferimenti di contributi avremo sulla
base delle competenze".
Da parte di Piero Camber (FI), la cronistoria sui Patti con il
Governo è iniziata ricordando che la Giunta Illy vinse "un
ricorso contro lo Stato sulla compartecipazione al sistema
pensionistico, però quella compartecipazione divenne realtà solo
con l'accordo Tondo/Tremonti (circa 550 milioni che entrarono
nelle casse della Regione). Poi ci fu il Patto
Serracchiani/Padoan, di riequilibrio puro della finanza pubblica
che ci venne imposto perché non ci fu alcun coinvolgimento
dell'Aula. A fronte di vittorie di altre Regioni sul settore
sanitario, noi dovemmo restare in silenzio e continuare a pagare.
"Oggi abbiamo oltre 830 milioni di risparmi nel triennio - ha
aggiunto Camber -. E Fedriga, che ha parlato da presidente di
tutto il FVG, ha garantito che o ci sarà un'intesa con lo Stato o
farà ricorso, a prescindere da chi sia al Governo. Perciò
possiamo dire che finalmente abbiamo un presidente che fa gli
interessi della sua Regione. Come gruppo di FI lo ringraziamo per
la tutela che ci sta offrendo".
(foto su www.consigio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)