Citt: Centis, Tavolo con le forze politiche FVG per trattativa Governo
(ACON) Trieste, 12 feb - COM/RCM - Le comunicazioni del
presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, hanno suscitato
la reazione dei Cittadini, che tramite il capogruppo Tiziano
Centis hanno risposto al presidente evidenziando alcuni aspetti
condivisibili, ma allo stesso tempo ponendo l'accento su scelte
ritenute troppo deboli e insufficienti.
"Premesso che stiamo discutendo non di un accordo - ha precisato
subito Centis -, ma soltanto degli indirizzi strategici con cui
Fedriga ha annunciato di voler andare a trattare a Roma, il
nostro giudizio è complessivamente negativo. Entrando nel merito,
i Cittadini condividono l'orientamento espresso da Fedriga di
ricorrere alla Corte costituzionale e sono anche concordi sulla
necessità che tale accordo non possa essere modificato
unilateralmente dallo Stato. Ci risulta, però, incomprensibile
che si voglia porre sul tavolo con Roma anche la richiesta di
rinegoziazione del sistema di compartecipazione erariale frutto
della modifica dello Statuto regionale fatto dal centrosinistra
nella scorsa legislatura, soprattutto prima di averne verificato
gli effetti, come i Cittadini hanno recentemente ribadito in Aula
con una interrogazione a risposta immediata.
"Riguardo alle cifre - ha poi sottolineato Centis -, non si può
dimenticare che il vizio originario nei rapporti finanziari con
Roma è tutto nei 370 milioni annui che il centrodestra, nel 2010,
all'epoca del Governo Tondo, ha garantito allo Stato a tempo
indeterminato.
"Dunque, rispetto ai numeri che Fedriga ha portato all'attenzione
del Consiglio - ha concluso l'esponente di opposizione -, a non
convincerci per niente è l'ipotesi di una diminuzione del
contributo allo Stato, oggi fissato al 12,5%, che il presidente
propone raggiunga l'11,8% nell'anno corrente e nel 2020, per poi
assestarsi al 10,5% nel 2021. Una richiesta troppo timida,
probabilmente utile soltanto a compiacere il potere romano, alla
faccia di quella autonomia del Friuli Venezia Giulia che la Lega,
a ogni campagna elettorale, promette sempre di tutelare e
rafforzare ma che poi puntualmente dimentica e sacrifica. Infatti
altre Regioni a statuto speciale, in primis la Sicilia, hanno un
contributo che pesa sul proprio bilancio soltanto per il 6%.
"La strada da seguire poteva invece essere quella individuata
dalle opposizioni (escluso il M5S), che hanno prodotto un
documento unitario per chiedere al presidente di ricorrere entro
il termine del 28 febbraio e non ratificare alcun accordo con il
Governo prima di avere convocato un Tavolo regionale con tutte le
forze politiche. Un confronto necessario per individuare una
strategia condivisa e, soprattutto, di più ampio respiro, capace
di ottenere una volta per tutte condizioni più eque e vantaggiose
anche per il Friuli Venezia Giulia. Ma il centrodestra,
evidentemente incapace di condurre fino in fondo un negoziato a
favore della nostra Regione, ha rifiutato questa proposta".