Patto: Moretuzzo, Provincia del Friuli,disponibili a discussione seria
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/MPB - "La proposta del presidente
del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin sulla costituzione
della Provincia del Friuli capace di riunire i territori di
Gorizia, Pordenone e Udine ha aperto un dibattito interessante.
Come Patto per l'Autonomia - afferma il capogruppo in Consiglio
regionale, Massimo Moretuzzo - ci dichiariamo disponibili fin da
subito, su questa proposta, a partecipare a una discussione vera,
a un ragionamento che superi le battute e i tatticismi per
arrivare a una soluzione capace di guardare davvero al futuro di
questa terra nella quale da secoli convivono naturalmente, in
relazione tra loro, comunità con anime e identità diverse.
Iniziamo ponendo alcune questioni che ci sembrano dirimenti e che
non possono essere liquidate in modo superficiale. La prima
questione - in attesa di sapere, al di là dei proclami o dei
desiderata dei singoli, quale architettura istituzionale e
territoriale abbia in mente la maggioranza consiliare e con quali
strumenti amministrativi intenda rispondere alle necessità di
cittadini e imprese - riguarda il ruolo di Monfalcone, che sia
Zanin che il friulanissimo sindaco di Udine Pietro Fontanini
danno ormai per de-friulanizzata e consegnano sic et simpliciter
a Trieste. Sarebbe interessante capire cosa ne pensano i
cittadini monfalconesi, tutti, se sono d'accordo e se condividono
senza eccezioni questa scelta; capire se i legami del Friuli
orientale e di Gorizia con Monfalcone sono così labili da poter
essere recisi senza colpo ferire.
Così come sarebbe interessante capire cosa ne pensano i territori
del Friuli occidentale, in particolare quelli la cui identità
friulana non è così forte e sentita come in altre zone. Sarebbe
utile sapere se i distinguo manifestati immediatamente dalla
consigliera Mara Piccin rispetto alle dichiarazioni del suo
collega di partito interpretano il sentire di una parte
importante della popolazione e di quel mondo delle imprese che
guarda più spesso al Veneto che al Friuli.
Altra questione è il rapporto fra Friuli e Trieste, sempre più
avviata al suo destino di città o area metropolitana. Zanin
sostiene che il Friuli è sempre più "retroporto naturale
dell'area metropolitana giuliana", cosa significa?
Lungi da noi evocare campanilismi e contrapposizioni che non ci
appartengono e che è bene lasciare alle battute da osteria (con
tutto il rispetto per le osterie, ci mancherebbe!), ma dobbiamo
essere consapevoli del fatto che ci deve essere un equilibrio fra
i territori; una cosa è parlare dell'intera regione capace di
cogliere la sfida colossale, in termini di logistica, di
infrastrutture, di sistemi produttivi, determinata dallo sviluppo
del porto di Trieste, altra cosa è parlare di Friuli come
retroporto di Trieste, escluso dalle decisioni strategiche e
dagli utili che ne derivano, capace solo di fornire manodopera o
servitù di passaggio a favore del capoluogo regionale.
Serve, anche a questo proposito, un ragionamento complessivo in
grado di trovare un equilibrio che ora non c'è più (se mai ci sia
stato), che deve tenere in considerazione tutte le variabili,
compresa l'individuazione della città che, in un contesto
completamente diverso da quello del 1964, deve avere il ruolo di
capoluogo della Regione. Bene ragionare di Trieste città/area
metropolitana, meglio ancora se con connotati transnazionali, ma
necessario capire fino in fondo quali saranno le condizioni e il
ruolo del Friuli.
Sullo sfondo del dibattito rimangono i Comuni, che dovrebbero
essere il perno di questi ragionamenti e che invece sono
abbandonati al loro presente fatto di tagli, di organici
scoperti, di burocrazia soffocante. Nessun segnale di cambiamento
da parte di chi si è proclamato paladino dei municipi di fronte
allo scempio delle UTI.
Se c'è, da parte della maggioranza, la volontà di affrontare
seriamente questi nodi, noi siamo disponibilissimi al confronto e
alla collaborazione. Se invece, come sta accadendo, intendono
procedere a colpi di slogan e tatticismi interni alla coalizione
di governo, noi non ci stiamo. Il Friuli ha già dato, troppo".