V Comm: Paritetica Stato/Regione, il dibattito (3)
(ACON) Trieste, 19 feb - CMC - Nel dibattito seguito alle
dichiarazioni del presidente Bellarosa è il consigliere e
vicepresidente Francesco Russo (Pd) a prendere per primo la
parola, affermando che il Friuli Venezia Giulia potrà giocare una
partita importante in questa fase e nel contesto romano, se sarà
unita e lavorerà in sinergia con la Paritetica per utilizzare al
meglio specialità e specificità regionali, "ma - aggiunge - serve
uno scatto di coraggio e di audacia rispetto a ciò che è stato
fatto in passato", portando a paragone la capacità realizzativa
in questo ambito, del Trentino Alto Adige nello scorso
quinquennio.
Consapevoli della nostra capacità di innovare e superando
dibattiti sterili e orientati al passato - prosegue Russo -, il
Friuli Venezia Giulia inizia oggi un lavoro stimolante e sfidante
in un contesto come quello attuale di grande cambiamento e
altrettanta confusione legata al dibattito sul regionalismo e sul
ruolo delle nuove autonomie. Lo spazio c'è per temi importanti
quali risorse e spazi finanziari, ambiti nei quali si dovrà
operare con la volontà di costruire migliori condizioni di
amministrazione e di servizi per i nostri cittadini all'interno
di un sistema equilibrato a livello nazionale.
Il consigliere Claudio Giacomelli (Fratelli d'Italia)
rivolgendosi ai componenti della Commissione paritetica, pone un
quesito legato ai benefici e agli eventuali pericoli derivanti
dal passaggio di nuove competenze dallo Stato alla Regione e,
portando ad esempio quanto avvenuto per la sanità, chiede quale
possa essere un ambito di trasferimento "in sicurezza" per il
Friuli Venezia Giulia. Una riflessione condivisa anche dal
consigliere Tiziano Centis (Cittadini) favorevole a un passaggio
di competenze trasferite in condizioni di sicurezza con facoltà e
possibilità di gestirle in funzione e nell'interesse della
comunità.
Il tema dei rapporti con lo Stato è elemento centrale e fondante
di questa legislatura per il consigliere Massimo Moretuzzo (Patto
per l'Autonomia) che auspica "un cambio di marcia, capace di
alzare l'asticella del confronto con Roma. Occorre avere coraggio
e temerarietà nelle relazioni con il Governo centrale e
rivendicare competenze, in virtù della storia, le peculiarità e
le capacità del Friuli Venezia Giulia".
Un cambio di rotta condiviso anche dal consigliere Mauro Di Bert
(Progetto FVG) che giudica utile compiere una riflessione su
quanto avvenuto in passato per comprendere cosa non abbia
funzionato nei rapporti Stato Regione alla luce dei risultati
raggiunti, largamente inferiori alle aspettative.
Intervenendo nel dibattito il consigliere Igor Gabrovec (Pd) si
dice diffidente verso i "governi amici", poiché l'interesse a non
provocare conflitti nel corso delle trattative, porta a diminuire
i risultati. L'invito è quello di rafforzare e innovare
l'autonomia regionale senza perdere ulteriore tempo, poggiando
sulla peculiarità delle lingue minoritarie, ma anche sulla scuola
e il sistema di istruzione e sulle autonomie locali.
Concorda nel puntare sulla specificità legata alle lingue
minoritarie anche il consigliere Danilo Slokar (lega) ricordando
come il plurilinguismo sia stato e sia il cardine di questa
regione anche in termini di autonomia, mentre raggiungere il
traguardo di un'unica Camera di Commercio è invece l'obiettivo da
centrare per Mauro Capozzella (M5S), una sorta di simbolo per un
regione che si propone come unitaria, in un contesto dove le
storiche specificità potrebbero configurarsi oggi come un freno.
Mauro Bordin (Lega) definisce importante e significativo il
lavoro della Paritetica in una regione che intende rafforzare la
propria autonomia e in un contesto storico politico che si
orienta verso nuove forme di regionalismo. La valorizzazione
dell'autonomia delle specificità regionali deve procedere di pari
passo però, secondo Bordin, con un percorso di
responsabilizzazione dei governi regionali nella gestione dei
fondi pubblici e verso la comunità. Occorre dimostrare di saper
gestire l'autonomia responsabilmente come ad esempio ha fatto il
Friuli Venezia Giulia.
In questo processo è necessario per Bordin avere obiettivi chiari
e confrontarsi sulle scelte con attenzione e scrupolo, non dando
per scontato niente e non intraprendendo strade avventate. A
questo proposito cita l'istruzione, una competenza importante,
articolata e complessa, per la quale è necessario, al di là di
proiezioni suggestive, compiere valutazioni approfondite e
ponderate.
Chiude gli interventi dei consiglieri Furio Honsell (Open
Sinistra FVG) che invita i componenti della Paritetica a
candidare il Friuli Venezia Giulia quale regione laboratorio a
livello nazionale per la pluralità di caratteristiche e
peculiarità del territorio, legate a demografia, gestione
dell'acqua, e a quei settori che per tradizione e serietà sono
divenuti modello, come la protezione civile.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)