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V Comm: Paritetica Stato/Regione, il dibattito (3)

19.02.2019
15:38
(ACON) Trieste, 19 feb - CMC - Nel dibattito seguito alle dichiarazioni del presidente Bellarosa è il consigliere e vicepresidente Francesco Russo (Pd) a prendere per primo la parola, affermando che il Friuli Venezia Giulia potrà giocare una partita importante in questa fase e nel contesto romano, se sarà unita e lavorerà in sinergia con la Paritetica per utilizzare al meglio specialità e specificità regionali, "ma - aggiunge - serve uno scatto di coraggio e di audacia rispetto a ciò che è stato fatto in passato", portando a paragone la capacità realizzativa in questo ambito, del Trentino Alto Adige nello scorso quinquennio.

Consapevoli della nostra capacità di innovare e superando dibattiti sterili e orientati al passato - prosegue Russo -, il Friuli Venezia Giulia inizia oggi un lavoro stimolante e sfidante in un contesto come quello attuale di grande cambiamento e altrettanta confusione legata al dibattito sul regionalismo e sul ruolo delle nuove autonomie. Lo spazio c'è per temi importanti quali risorse e spazi finanziari, ambiti nei quali si dovrà operare con la volontà di costruire migliori condizioni di amministrazione e di servizi per i nostri cittadini all'interno di un sistema equilibrato a livello nazionale.

Il consigliere Claudio Giacomelli (Fratelli d'Italia) rivolgendosi ai componenti della Commissione paritetica, pone un quesito legato ai benefici e agli eventuali pericoli derivanti dal passaggio di nuove competenze dallo Stato alla Regione e, portando ad esempio quanto avvenuto per la sanità, chiede quale possa essere un ambito di trasferimento "in sicurezza" per il Friuli Venezia Giulia. Una riflessione condivisa anche dal consigliere Tiziano Centis (Cittadini) favorevole a un passaggio di competenze trasferite in condizioni di sicurezza con facoltà e possibilità di gestirle in funzione e nell'interesse della comunità.

Il tema dei rapporti con lo Stato è elemento centrale e fondante di questa legislatura per il consigliere Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) che auspica "un cambio di marcia, capace di alzare l'asticella del confronto con Roma. Occorre avere coraggio e temerarietà nelle relazioni con il Governo centrale e rivendicare competenze, in virtù della storia, le peculiarità e le capacità del Friuli Venezia Giulia".

Un cambio di rotta condiviso anche dal consigliere Mauro Di Bert (Progetto FVG) che giudica utile compiere una riflessione su quanto avvenuto in passato per comprendere cosa non abbia funzionato nei rapporti Stato Regione alla luce dei risultati raggiunti, largamente inferiori alle aspettative. Intervenendo nel dibattito il consigliere Igor Gabrovec (Pd) si dice diffidente verso i "governi amici", poiché l'interesse a non provocare conflitti nel corso delle trattative, porta a diminuire i risultati. L'invito è quello di rafforzare e innovare l'autonomia regionale senza perdere ulteriore tempo, poggiando sulla peculiarità delle lingue minoritarie, ma anche sulla scuola e il sistema di istruzione e sulle autonomie locali.

Concorda nel puntare sulla specificità legata alle lingue minoritarie anche il consigliere Danilo Slokar (lega) ricordando come il plurilinguismo sia stato e sia il cardine di questa regione anche in termini di autonomia, mentre raggiungere il traguardo di un'unica Camera di Commercio è invece l'obiettivo da centrare per Mauro Capozzella (M5S), una sorta di simbolo per un regione che si propone come unitaria, in un contesto dove le storiche specificità potrebbero configurarsi oggi come un freno. Mauro Bordin (Lega) definisce importante e significativo il lavoro della Paritetica in una regione che intende rafforzare la propria autonomia e in un contesto storico politico che si orienta verso nuove forme di regionalismo. La valorizzazione dell'autonomia delle specificità regionali deve procedere di pari passo però, secondo Bordin, con un percorso di responsabilizzazione dei governi regionali nella gestione dei fondi pubblici e verso la comunità. Occorre dimostrare di saper gestire l'autonomia responsabilmente come ad esempio ha fatto il Friuli Venezia Giulia.

In questo processo è necessario per Bordin avere obiettivi chiari e confrontarsi sulle scelte con attenzione e scrupolo, non dando per scontato niente e non intraprendendo strade avventate. A questo proposito cita l'istruzione, una competenza importante, articolata e complessa, per la quale è necessario, al di là di proiezioni suggestive, compiere valutazioni approfondite e ponderate.

Chiude gli interventi dei consiglieri Furio Honsell (Open Sinistra FVG) che invita i componenti della Paritetica a candidare il Friuli Venezia Giulia quale regione laboratorio a livello nazionale per la pluralità di caratteristiche e peculiarità del territorio, legate a demografia, gestione dell'acqua, e a quei settori che per tradizione e serietà sono divenuti modello, come la protezione civile.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



L'audizione della V Commissione dei compomenti della Paritetica